martedì 19 dicembre 2017

Quest’anno, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale...

Quest’anno, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, c’era ancora più allegria del solito.
Ogni tanto il chiassoso vociare della Fabbrica veniva momentaneamente zittito dall’esplodere di un’esclamazione improvvisa: Buoooon Nataleeeee! da un gruppetto di malcapitati assoldati da un elfo in incognito per... creare un po’ di scompiglio ... fare non si sa bene cosa ...coinvolgere nell’atmosfera festosa anche i grandi (grazie a Daniele, papà di Giorgio, delfino, per questa performance e attendiamo di capirci qualcosa di più!)

Quest’anno, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, c’era ancora più atmosfera del solito. Alberi innevati, un piccolo fuocherello per scaldare gli animaletti del bosco, e poi…vogliamo parlare della slitta? La slitta rossa, trainata da due renne, era l’attrazione magica per piccoli e grandi. Grazie a Luana, mamma di Jacopo, apina, per questa straordinaria sorpresa.






Quest’anno, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, sono venuti come sempre tantissimi bambini e tantissime bambine motivati ad essere dei super aiutanti di Babbo Natale. Per alcuni era già il terzo anno da piccoli aiutanti, per altri è stata una novità.



Simona due anni fa aveva chiesto un arco rosso con le frecce, ve la ricordate? Eccola di nuovo quest’anno, con la stessa parlantina e con una sorellina al seguito.

Anche Eloisa, che l’anno scorso era venuta da sola, quest’anno era accompagnata dalla sorellina Maria, piccola ma precisissima.

È tornato Stefano, amichevolmente chiamato Mr. NO, e però quest’anno con tutti i suoi NO gli veniva un po’ da ridere.

Poi c’era una testolina di capelli rossi, tutti diritti in testa, che un’elfa insistente ha chiesto e ottenuto più volte di poter accarezzare, vittima del fascino di tanta morbidezza. Erano i capelli di Lorenzo, che ha lavorato benissimo, sopportando stoicamente, e solo andando via, rassegnato, ha annunciato di non essere mica una pecorella!

Riccardo ha chiesto come facessimo noi elfe a sapere il suo nome. C’è sempre qualcuno che lo chiede, e sempre ai bambini brillano gli occhi a sentire le risposte: "noi Elfe siamo magiche. E poi Babbo Natale ci racconta tutto di voi."

Angelica all’inizio stava un pò sulle sue e forse non aveva tanta voglia, invece poi si è data da fare tantissimo.

Giorgio, Matteo e Thomas erano un trio inseparabile. Piccoli e dolcissimi, ma con idee chiare e con un uno spiccato senso di appartenenza alla loro piccola banda, si ispiravano, correggevano, consigliavano a vicenda. Ad un certo punto il discorso è stato più o meno così:
uno dei tre, rivolgendosi ad un altro del gruppetto: “tu sei più alto, quindi tu sei il capo e noi siamo i tuoi soldati”
elfa: “ma qui non ci sono capi né soldati, ci sono elfi e aiutanti di Babbo Natale”
un altro dei tre: “allora lui è Babbo Natale, dato che è più alto, e noi siamo i suoi aiutanti”
Perfetto, tutti e tre felici e soddisfatti. Ma che belli erano?

Quest’anno, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, un sacco di bambini ancora non avevano scritto la loro letterina (!), e così in tanti si sono affannati a scrivere la propria per poterla imbucare subito. La cassetta delle lettere si è riempita così di letterine piene di desideri.


Quest’anno, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, ad un certo punto e all’insaputa di tutti si è presentato…Babbo Natale. Alcuni bambini lo guardavano esterrefatti, altri avevano gli occhi lucidi e le guance rosse dall’emozione, altri sussurravano dubbiosi che non era mica il vero Babbo Natale, perché lui non si fa mai vedere. Però si guardavano bene dal dirlo ad alta voce.



Insomma, girano tante voci sull’arrivo di Babbo Natale alla Fabbrica, ma poi tutti hanno seguito senza fiatare il suo invito alla mini fiaccolata sul sagrato. ;-)

Quest’anno, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, sono state costruite tantissime casette, mangiatoie per gli uccellini (ma qualcuno le ha messe sotto ad un cespuglio in giardino per dare da mangiare ai ricci!) e tanti alberelli che potrebbero ripopolare il bosco del Campo dei Fiori.


Una mattina gelida e nevosa, una settimana dopo la Piccola Fabbrica di Babbo Natale, appoggiata su una vecchia cassetta della posta di una strada di Casbeno, c’era una casetta per gli uccellini, una di quelle rosse, con un pupazzo di ovatta su un lato e tanti pezzi di tessuto colorato a decorarla.
Evidentemente un Piccolo Aiutante di Babbo Natale ha deciso di fornire un riparo anche agli uccellini della strada.

E qualche giorno fa una consegna speciale ha fatto arrivare al borgo del Sacro Monte le decorazioni dei bambini. Andate a vederle, si trovano nel passaggio verso il museo Baroffio.



Anche quest’anno, visto quanto sono stati bravi i suoi aiutanti alla Piccola Fabbrica, Babbo Natale ci ha recapitato questo messaggio di ringraziamento, nonostante sia indaffaratissimo, com’è facile immaginare, con gli ultimi preparativi:



Ecco qua, non è bellissimo?

lunedì 11 dicembre 2017

#dallanostrabiblioteca: i libri di dicembre

Oggi vi presentiamo un libro invernale, due libri natalizi e un libro che non c’entra nulla ma che è saggio. 
Ecco il primo:

“NO”

Com’è quella storia che i bambini dicono sempre NO, e com’è che hanno una spiccata tendenza a ribattere e a fare il contrario di quello che viene loro detto? Qui in verità si parla di un orsetto, non di un bambino, ma la scena è sempre quella e lo scambio di battute tra mamma orsa e orsetto è ben noto:
“è ora di dormire” – “ma io non ho sonno”
“farà molto freddo” – “ma io non sento freddo”
“cadrà tanta neve” – “ma a me piace la neve”
Finché il cucciolo cede e si rifugia nella tana, ma solo perché la mamma senza di lui si sarebbe sentita molto sola. ;-)
Libro dolce e invernale da leggere abbracciati sotto una coperta.
Età: dai 2-3 anni



“Babbo Natale e le formiche”


Quante delle nostre case non sono, ahinoi, dotate di caminetto e quanti di noi non sanno proprio come fa Babbo Natale ad entrare e a lasciare i doni sotto l’albero?
Questo libro rivela delle possibilità. Oltre a caminetti inesistenti ci sono antenne fastidiose, animali che vengono in aiuto e un po’ di magia, oltre che disegni da “libro per bambini di una volta”.

Età: dai 4 anni


“Il Natale di Topo Tip”


Sapete quando ci si imbatte in qualcosa di fatto bene e di bello da vedere, e si è ispirati per farlo altrettanto bene? Di questi tempi, pinterest e instagram - da una certa età in poi - esprimono bene questa voglia, anche troppo. Ridimensionandoci ad un libro per bambini: ne “Il Natale di Topo Tip”, Topo Tip scrive – anzi no, non sa scrivere, quindi disegna – una letterina per Babbo Natale talmente semplice e bella che fa venire voglia di farla uguale, altrettanto bella, con gli stessi pastelli a cera che usa lui.


Topo Tip fa un pupazzo di neve che vien voglia di correre fuori, se solo ci fosse la neve, per farne uno uguale.
Topo Tip aspetta il Natale aiutando un uccellino in difficoltà. Aiutare gli uccellini in difficoltà non è quello che hanno fatto i bambini, più o meno, lavorando alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale?
Insomma, un libro bello, buono e attuale, per aspettare il Natale insieme ai nostri piccoli.

Età: dai 2-3 anni


“Il succo della sapienza”


Il succo del titolo è proprio un succo. Il succo dei mandarini, per la precisione. Di fatti, sanno tutti che i mandarini (cinesi) sono molto saggi. La storia è quella di una damigiana piena di succo che viene trasportato dalla Cina fino a Mosca. Durante il viaggio rende sagge molte persone, finché per sbaglio viene rovesciato a terra. Quando si alza il sole e il succo comincia ad evaporare, a diventare saggio è nientemeno che il cielo di Mosca.
Questo cielo saggio fa piovere dopo la semina, fa brillare il sole quando la frutta deve maturare, butta giù un acquazzone quando deve spegnere un incendio nel bosco (!). Ma quando scoppia una bomba atomica, l’aria si spaventa e fugge nel mondo, disperdendosi in modo tale da limitarsi a qualche briciolo di saggezza qua e là.
Ecco perché oggi, per diventare saggi, non vale più bere il succo di mandarino, ma bisogna spremere la testa per far uscire il pensiero.

Età: dai 5 anni

giovedì 23 novembre 2017

Ringraziamento e parole belle

Oggi, negli stati Uniti, è il giorno del Ringraziamento. Complici i vari film e telefilm americani, quando si dice "Thanksgiving day", si pensa automaticamente a una tranquilla famiglia americana riunita intorno ad un tavolo imbandito e su cui troneggia un tacchino dall’aspetto invitante. Fuori, un freddo che è bello sapere che è, appunto, fuori. Dentro, caldino.



E noi? Quasi sicuramente oggi non mangeremo tacchino ripieno, e poi probabilmente saremo riuniti tutti intorno al tavolo solo stasera, o forse nemmeno. Forse dobbiamo aspettare il week-end.

Ma a parte questo, con la scusa del ringraziamento americano, questa potrebbe essere l’occasione per rinnovare ai nostri bambini l’idea del grazie. Della buona educazione.
Parole belle come grazie, prego, scusa, loro le sanno, eccome. Magari le usano random, come quando confondono “grazie”, “prego” e “per favore”, ma, almeno per il momento, è la buona intenzione che conta, no?
Come se fosse una favola, possiamo raccontare loro la storia dei Pellegrini, di quando, approdati sulle coste americane tanti tanti anni fa, dopo un lunghissimo viaggio per mare, hanno ricevuto dagli indigeni gli insegnamenti per coltivare la terra di quei luoghi: hanno ricevuto delle possibilità. E loro lo hanno fatto, si sono dati da fare e condividendo con nativi americani i primi raccolti hanno potuto mostrare loro la loro gratitudine.
Per i bambini questa può essere un’occasione per spiegare una parola – GRAZIE – che loro ormai, bimbi gentili e ben educati, dicono in automatico: ai bambini insegniamo a dire grazie, e pretendiamo che lo facciano. Ma loro hanno capito il senso di questo grazie?
Tu fai una cosa bella per me e io ti dico grazie, e non (non solo) perché TU sei stato gentile, ma perché IO ti sono grato.
Grato di avermi aiutato a riordinare i giocattoli, grato di avermi regalato la figurina che serviva per completare la mia raccolta, grato di aver giocato con me quando ero triste, ad esempio.

Tratto da un libro di altri tempi:


Felice giorno del Ringraziamento, allora, a tutti i bimbi gentili e ben educati, per i quali le parole belle non sono "parole di altri tempi".
felice giorno del Ringraziamento anche a tutti i bimbi che lo diventeranno, bimbi gentili e ben educati ;-)

sabato 18 novembre 2017

Lettera da Babbo Natale

Per chi ancora non lo sapesse, non sono mica solo i bambini che scrivono le letterine a Babbo Natale, chiedendo cose.
Anche Babbo Natale, a volte, scrive ai bambini letterine in cui anche lui chiede qualcosa.
Dopo la prima e la seconda, questa è la terza lettera che riceviamo da Babbo Natale, ed è la terza richiesta a cui saremo felici di dire di sì!

Ecco la lettera che Babbo Natale ci ha scritto quest’anno.

Mie carissime e miei carissimi aiutanti, anche quest’anno è arrivato il momento di darci da fare.
Mastro Lupo e Cervo Reale, che oramai sono fedeli viaggiatori dal Polo Nord alla vostra città e ritorno, mi hanno raccontato di un grande incendio che ha bruciato i boschi vicini al vostro asilo e che ha spaventato gli animali. So che ora ci sono tanti uccellini, ricci, scoiattoli, che non hanno più una casa.
Proprio come i vostri amici, l’albero Dino, l’uccellino Serafino e l’uccellino Lulù, che hanno viaggiato alla ricerca di cibo e di un nuovo posto per vivere, anche gli animaletti del Parco del Campo dei Fiori sono alla ricerca di un posto dove stare. Io penso che il giardino o il balcone di una casa dove ci sono dei bambini buoni come voi sia un posto bellissimo per vivere.
Ecco perché ho pensato di chiedervi di realizzare delle piccole casette per gli uccellini, delle mangiatoie e delle decorazioni natalizie per il Natale degli animaletti del bosco, in modo che possano trovare un bel posto per passare l’inverno e possano festeggiare serenamente il Natale.
So che avete a cuore il destino di questi animali e che farete questo per me.
Grazie amici!
Il vostro amico, Babbo Natale

Quando si dice che Babbo Natale sa sempre tutto…
Sa di Dino, Serafino e Lulù.
Sa dell’incendio e sa anche sicuramente che i bambini hanno vissuto con  grande partecipazione l’incendio nel Parco del Campo dei Fiori, e sa che, se erano incuriositi da elicotteri e canadair, erano anche molto preoccupati per gli animali che hanno dovuto lasciare le loro tane e i loro nidi e hanno vagato spaventati senza meta.
Sa di poter contare sui nostri bambini, dato che negli ultimi anni sono stati degli aiutanti di Babbo Natale bravissimi e super efficienti.

Ecco perché Babbo Natale ci affida di nuovo un incarico importante: la Piccola Fabbrica di Babbo Natale sarà di nuovo in funzione nel salone dell’asilo, sabato 2 e domenica 3 dicembre, per realizzare casette e ripari per gli uccellini, contenitori per il loro mangime e decorazioni natalizie per gli alberi, così che anche loro possano festeggiare serenamente il Natale.


I bambini potranno portare a casa quello che avranno costruito, per accogliere gli animaletti che passeranno dal loro balcone o dal loro giardino, offrendo loro un sereno Natale.

Questa è la lettera originale ricevuta da Babbo Natale!

venerdì 10 novembre 2017

#dallanostrabiblioteca: i libri di novembre

Visto che la prossima settimana riapre la biblioteca, riprendiamo la nostra rubrica periodica dal titolo #dallanostrabiblioteca. 
Quest’anno, invece che proporre un libro ogni settimana, proponiamo 2 o 3 libri insieme una volta al mese, cercando di coprire più o meno le 4 fasce d’età: Piccolissimi della sezione Primavera, Piccoli, Mezzani e Grandi

Incominciamo.

“Amo la mia copertina”


La storia è legata a uno degli oggetti transizionali più quotati, la copertina, e a quello che succede alla coniglietta Briciola quando rimane senza la sua!
Briciola è una piccola coniglietta, piccola ma abbastanza grande da fare cose come saltellare intorno al laghetto senza fermarsi e da saper cogliere i soffioni più belli, e abbastanza grande, dicono, per dormire senza la sua copertina. A lei questa cosa proprio non va giù; così, per evitare che qualcuno possa portargliela via, la nasconde dove nessuno riuscirà a trovarla. Già, ma nemmeno lei la ritrova…
La lettura di questo libro può produrre due risultati: far nascere nei bambini il dubbio di poter sopravvivere anche senza la loro copertina (o il loro oggetto transizionale), oppure, all’opposto, accrescere (o fare venire) il timore di perderla (ma speriamo non sia questo il vostro caso!). Non preoccupatevi: il finale, comunque, è lieto.
Ah, e non dimenticate di soffermarvi sulla copertina (del libro): ci sono aree tattili nascoste. Le trovate tutte?
Età: dai 3-4 anni



“La sorpresa dispettosa della strega più dispettosa che ci sia”


Quante cose si può diventare “da grandi”?
Questa storia inizia da un girino. “Da grande” il girino diventa un ranocchio, e fin qui tutto normale. Ma non è mica detto che l’evoluzione si fermi qui. Ad esempio, sanno tutti che i ranocchi, quando vengono baciati dalle principesse, diventano principi. Ma non solo, il girino “da grande” diventa un sacco di altre cose.
Così, quando le bambine ci dicono ad esempio: «io da grande voglio fare la maestra E ANCHE la parrucchiera E ANCHE la pittrice E ANCHE l’astronauta», e quando i bambini ci dicono, sempre per esempio: «io da grande voglio fare il meccanico di Formula1 E ANCHE il dottore E ANCHE il guidatore di trattori E ANCHE il ballerino», ecco, sappiate che si può fare. ;-)
Cosa c’entra la strega dispettosa in tutto questo? C’entra, perché non si può mai dire cosa succederà nella vita.
Età: dai 4-5 anni


“Ma perché non parli?”


Un bambino apre un regalo, dentro ci trova un pinguino. Nei suoi tentativi di fare amicizia, il bambino prima lo prende con le buone, poi si spazientisce sempre di più e passa dai capricci all’ira funesta, ma il pinguino resta lì, con il suo aplomb british, impassibile. 


La svolta arriva quando si materializza un grosso leone, azzurro e affamato: il pinguino adesso deve proprio intervenire, si risveglia dal suo torpore e salva il bambino che, nonostante tutto, deve essergli simpatico. I due diventano amici e il pinguino finalmente parla, a modo suo, ma parla.
A prima vista un tantino inquietante, in realtà è un libro dolce e fa ridere i bambini (a patto che lo leggiate imitando le loro smorfie, i versi, gli scatti di rabbia, le loro urla e la loro stizza tutta infantile eh!).
Età: dai 2-3 anni

A proposito di bambini e pinguini nel pacco regalo, questa storia ci fa venire in mente quest’altra (soprattutto visto che a breve inizia il periodo di attesa del Natale).
(conoscete, vero, le bellissime pubblicità di Natale della catena inglese di grandi magazzini John Lewis? Se non le conoscete, andate nel nostro canale youtube: le trovate tra i “video piaciuti”).


Se volete, lasciate qui un commento su questi libri, se li avete letti o quando li avrete letti, così scopriamo se ai vostri bimbi sono piaciuti!


martedì 7 novembre 2017

Dino, Serafino e Lulù

Nelle scorse settimane i bambini hanno accolto un albero speciale, un uccellino e un’uccellina.


L’albero Dino e il suo compagno di viaggio e di avventure, l’uccellino Serafino, sono arrivati alla Scuola dell’Infanzia mercoledì 18 ottobre. Tutti riuniti nell’atrio, intorno all’albero, i bambini hanno ascoltato attenti la loro storia:

«Ciao bambini, sono un albero speciale, il mio nome è Dino. Arrivo da molto lontano e ho lasciato la mia città perché da qualche tempo nessuno si prendeva più cura di me e dei miei amici. I prati intorno a me erano pieni di rifiuti, l’aria era molto inquinata, le macchine sfrecciavano via veloci e i bambini che abitavano lì vicino mi strappavano le foglie, facendomi molto male.
Non volevo affrontare un viaggio così lungo da solo, e il mio più caro amico, l’uccellino Serafino, si è offerto di accompagnarmi.
Ho saputo che la vostra scuola è una “Green School”, cosa significa? (nda: per chi si fosse perso qualcosa, GREEN SCHOOL significa questo)
Bene! Allora ho scelto proprio il posto giusto!
Cosa dite, bambini, posso fermarmi per un po’ di tempo qui da voi?
Fino a quando non troverò un posto bellissimo dove mettere radici.
Il vostro nuovo amico
DINO»

La piccola Lulù è invece l’uccellino che i bambini della Sezione Primavera hanno trovato venerdì mattina (3 novembre), intento a beccare le briciole di pane lasciate apposta per sfamare gli uccellini. Lulù portava un messaggio che diceva così:

«Ciao bambini, sono un uccellino, mi chiamo Lulù e sono una femminuccia.
Avendo fame, sono stata attirata dalle briciole di pane che avete lasciato fuori dalla finestra per sfamare gli uccellini. Siete molto gentili a preoccuparvi per noi.
Purtroppo, con l’arrivo del freddo, diventa difficile trovare il nostro cibo preferito: gli insetti, la frutta appesa agli alberi e i semini nei campi.
Sono stata fortunata ad avervi incontrato e mi piacerebbe tanto diventare vostra amica e vivere con voi in questa bellissima scuola.»

Dino, Serafino e Lulù cercavano sicurezza, cibo e un posto caldo e accogliente. Hanno trovato noi e un luogo pieno d’amore, e così hanno deciso di restare, almeno per un po’.

lunedì 30 ottobre 2017

I preparativi per il Natale (di già?!)

Non per farvi venire l’ansia prenatalizia, ma sappiate che:
- tra SOLI 8 lunedì è Natale
e, peggio ancora:
- tra SOLI 5 lunedì avremo già smantellato bancarerelle e banchetti e la Piccola Fabbrica di Babbo Natale.
Questo significa che tra poco più di un mese dovremo ALLESTIRLI, i banchetti e la Piccola Fabbrica di Babbo Natale.

Per chi è nuovo: potete cercare tra i post di novembre/dicembre degli ultimi due anni notizie in merito (oppure cliccate qui e qui).
Per tutti: la Piccola Fabbrica di Babbo Natale (amichevolmente detta: PFBN), il banchetto dei manufatti e non solo e, più in generale, l’evento del Natale a Casbeno si terranno quest’anno il 2-3 dicembre.
Come sempre, quello che inizia ora è il periodo più impegnativo dell’anno e c’è bisogno di quante più idee e mani (!) possibili.

Giusto per darvi un’idea dei preparativi:
- c’è chi lavora giorno e notte per produrre manufatti da vendere al banchetto dell’asilo: gnomi fermaporta, biglietti d’auguri, decorazioni per l'albero, mantelle, sciarpe e berretti, e chi più ne ha più ne metta...



- Chi può, passa un certo numero di mattine di novembre all’asilo per creare, decorare, impacchettare.
- Per settimane si raccolgono: tappi di sughero, rotoli di carta igienica, gusci di noce, nastri e nastrini, bottoni, scampoli di tessuto, gomitoli di lana, pigne, mollette, cartoncino, eccetera eccetera. Immaginatevi le case, ridotte a centri per la raccolta differenziata in miniatura.
- Anche chi pensa di non avere doti manuali, può sempre ritagliare (vogliamo parlare delle corna delle renne tagliate a mano una ad una, o dei baffi della sagoma-puzzle di Babbo Natale dello scorso anno?), o comunque esistono le fustellatrici ;-) (sempre l’anno scorso, gli addetti alle fustellatrici hanno fustellato circa 400 sagome di cartone per i lavoretti e un migliaio di fiocchi di neve)
- Poi c’è chi le doti manuali le ha, e costruisce cassette delle lettere, o fiocchi di neve da far scendere dal soffitto, ad esempio.
- I fan dell’albero di Natale saranno felici di sapere che, da quando c’è la Piccola Fabbrica di Babbo Natale, l’albero lo si fa due volte: alla PFBN e ognuno a casa propria. Vuol dire: portare lo scatolone con l’albero e quello delle decorazioni nel salone dell’asilo, montare l’albero e decorarlo, smontarlo e rinscatolarlo, riportarlo a casa e rimontarlo pochi giorni dopo a casa!).
- C’è da progettare locandine, poster, striscioni, pubblicità, distribuire, ricordare, scrivere, invitare.
- La sera prima dell’apertura della Fabbrica si va a letto non prima dell’una, e la mattina dell’apertura della Fabbrica si è operativi prestissimo per sistemare le ultime cose
- Fuori, in strada, intanto si fanno i turni ai banchetti; frittelle e cioccolata nel cortile dell’asilo, manufatti in via della Conciliazione. Il freddo non ci spaventa, e l’atmosfera natalizia tra luci, profumi e cornamuse è incantevole.

Ok siamo onesti: tutto quello che c’è prima, e le due giornate del mercatino e della PFBN sono estenuanti, non c’è dubbio. Ma volete mettere la soddisfazione?

Insomma, questo post è per dirvi che: a breve ci si incontra per decidere il da farsi. 
Pensateci bene: cosa sapete fare? Di sicuro c’è qualcosa per cui potreste essere utili.

Chi ha idee, chi sa scrivere, chi si destreggia con materiale elettrico o con tutto ciò che è "tecnologico", chi va matto per il fai da te, chi ha doti organizzative, chi sa dipingere, chi sa lavorare ai ferri, i creativi, i sognatori, chi non vede l’ora che sia Natale, chi ha materiale a disposizione da condividere (decorazioni, materiale vario per lavoretti, scatole di cartone, alberi di Natale, luci, slitte, renne, anche vere!!), chi ha voglia di dare una mano e anche di divertirsi un po’, sarà il benvenuto!!
Anzi, non è che sarete i benvenuti, è che c'è proprio bisogno di voi, qualunque cosa sappiate o non sappiate fare ;-)


giovedì 5 ottobre 2017

WORLD TEACHERS’ DAY



Oggi è la giornata mondiale dell'insegnante.
La giornata mondiale delle insegnanti e degli 
insegnanti è stata istituita dall'Unesco nel 1994 (ma noi, non lo avevamo già detto qui che le nostre maestre sono patrimonio dell'Unesco?) per celebrare l’altissimo valore che hanno le insegnanti e gli insegnanti nell’educazione dei bambini.

E se sappiamo bene che più i bambini sono piccoli più sono aperti all’apprendimento, capiremo anche bene quanto valore ha l’insegnamento che viene dato loro nei primissimi anni alla Scuola dell’Infanzia, e prima ancora, alla Sezione Primavera. 
Non a caso, qualcuno ha scritto: “tutto quello che mi serve sapere l’ho imparato all’asilo”.

Quindi grazie, maestre, per tutto quello che è stato e per tutto quello che sarà.

Siete un tesoro prezioso.

martedì 26 settembre 2017

di CIELO GRIGIO e di COLORI

Lo abbiamo notato tutti. Questo mese di settembre è stato un tantino freddino e piovoso proprio quando non doveva piovere
E così abbiamo iniziato l’anno sociale dell’AAA (Associazione Amici dell’Asilo) con un evento rovinato dal maltempo. Per la festa di Casbeno del 9 settembre avevamo grandi idee e c’era in programma una bellissima animazione per i bambini, tutta a tema COLORI: performance artistiche, laboratorio di pittura, truccabimbi.


Ci siamo tutti dati da fare fino al giorno prima, speranzosi.

Già ci immaginavamo il cortile vestito a festa, pieno di bambini indaffarati e con le faccine dipinte. Un gran via vai sulla via della Conciliazione, tra le bancarelle e la musica della festa parrocchiale. E la ringhiera ridipinta e colorata a fare da contorno.
Invece era tutto grigio. TRANNE: la ringhiera colorata!
A proposito:
sapete tutti, vero, quali sono i colori dell'arcobaleno e in che ordine compaiono?
Ripassiamo: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto.
Bene. E sapete tutti, vero, quali sono i colori delle nostre sezioni?
Sono rosa per gli orsetti, giallo-arancio per i tigrotti, verde per le tartarughe, azzurro per i delfini e giallo chiaro per le apine.

Ecco, mettiamoli in un ordine più o meno arcobalenico (si dice??) e abbiamo rosa, giallo-arancio, giallo chiaro, verde, azzurro. Ecco perché la nuova ringhiera ha questi colori.





Ed ecco, per chi ha la memoria corta o per i nuovi, com'era prima.



Più bella adesso, vero? Ora si vede lontano un miglio che c'è un asilo, lì.

Anzi, grazie al papà di Kevin (ex tartaruga) e di Klaudia (tartaruga) che ha passato tutto il mese di luglio e un po’ del mese di agosto a carteggiare, lavare, strofinare, saldare pezzi, e infine verniciare una ringhiera infinita e pure complicata!

E niente. Il giorno della festa, come sapete, la ringhiera colorata è rimasta lì da sola in mezzo al grigiore di un autunno troppo precoce, e il nostro super evento si è ridotto tutto a un drappello di coraggiose mamme che nonostante la tempesta (non è vero!! Alla fine - che beffa – ha fatto tre gocce!) hanno tenuto in piedi un piccolo banchetto di torte nel campo da basket dell’oratorio, insieme a pochi altri temerari con le loro bancarelle.
L’importante è provarci, no? E tutto sommato non è andata poi così male.

Però l’importante è anche riprovarci, e visto che ora forse (lo diciamo piano) è tornato un po’ di caldino, e soprattutto visto che c’è una festa importantissima da festeggiare, la Festa dei Nonni, noi ne approfittiamo! 
Ecco perché vi aspettiamo sabato e domenica sul sagrato della Chiesa, con tante torte che potrete portare ai nonni, e palloncini che fanno tanta allegria!
Incrociamo le dita, che sia una bella giornata di sole!


E per quanto riguarda l’animazione per bambini, non preoccupatevi, perché stiamo anche progettando una serata tutta per loro!

venerdì 1 settembre 2017

NUOVI E BUONI PROPOSITI



Di solito, è a gennaio che si fanno i buoni propositi.
Ma perché poi? Le cose mica ricominciano a gennaio. In realtà, tutto comincia a settembre: l’asilo, la scuola, il lavoro dopo le ferie estive, gli allenamenti di basket e danza, la piscina, i corsi di zumba e pilates e inglese e burraco e canto e sassofono eccetera, la programmazione TV, i campionati.

Quindi noi, i nostri buoni propositi, li facciamo ora.
E questo è già un buon primo proposito, no? Diciamo…un metaproposito. Se non altro, ci portiamo avanti!
C’è un altro metaproposito però: fare dei nuovi e buoni propositi all’altezza dei bambini.

Ed eccoli qua, alcuni buoni propositi settembrini e “all’altezza dei bambini”:

1) Buon proposito numero 1: prestare SEMPRE attenzione ai nostri figli, quando ce la chiedono, e di guardarli SEMPRE negli occhi, e di abbassarci (innalzarci) alla loro altezza , anche quando dobbiamo (dobbiamo proprio?) rispondere urgentemente a una chat di whatsapp

2) Buon proposito numero 2:  ieri era settembre 2016, e oggi è già settembre 2017. A settembre 2018 non vorremo ritrovarci ancora con la sensazione di esserci quasi persi 1 anno di vita dei nostri figli.

3) Buon proposito numero 3: non riduciamoci all’ultimo minuto a fare tutto, ma magari organizziamoci un po’ prima, insieme ai nostri figli. 
Quindi, giusto per stare nell’immediato: martedì inizia l’asilo. Abbiamo tempo ancora 4 giorni per prepararci.
Ecco una piccola lista di cose da considerare:

- ATTENZIONE: abbiamo capito tutti che l’asilo inizia martedì? È già successo che qualcuno si sia presentato con un giorno di anticipo. Non succede nulla, se non uno sconvolgimento improvviso e totale della giornata. Proprio quello che serve per affrontare l’inizio dell’anno scolastico con la giusta dose di stress.
- Abbiamo mentalmente organizzato le prossime giornate, almeno quelle delle prime settimane, che servono da rodaggio? Chi accompagna, chi va a riprendere, chi porta in palestra, chi intanto recupera quale figlio da quali nonni?
- È pronto il grembiulino? È stirato? O almeno, sappiamo dov’è? La ricerca e stiratura del grembiulino della sera prima è battuta solo dalla ricerca, lavaggio e asciugatura rapida della bavaglia della mattina stessa. Vedere punto successivo.
- È pronta la bavaglia? Ne abbiamo una pulita o tutte le bavaglie esistenti giacciono da giugno sul fondo della cesta delle cose da lavare, in attesa di quel lungo candeggio tanto rimandato?
- Abbiamo individuato, e magari anche già stampato, una bella foto da consegnare alla maestra, di modo che nostro figlio non resti per i prossimi due mesi l’unica foto mancante della classe?
- Ci ricordiamo i nomi delle altre mamme/papà e degli amichetti dei nostri figli, sì vero? (Figuracce in agguato)

Di sicuro c’è altro, ma non siamo abbastanza pronti da ricordarci cosa. Nel caso, chiediamo per tempo lumi ai nostri figli, prima che siano loro a dirci candidamente, uscendo di casa, cose tipo: “ok, l’astuccio ce lo siamo ricordato, però guarda che tutti i pennarelli che ci sono dentro sono scarichi eh!”

(ovviamente i genitori dei piccoli e i piccolissimi hanno già tutto pronto da un pezzo: la differenza tra iniziare e ricominciare si fa sentire anche in queste cose!)

4) Buon proposito numero 4: ridere di più, soprattutto se qualcosa non va alla perfezione. E meglio se le risate ce le facciamo insieme ai nostri figli.



Nota a piè pagina: invece le maestre hanno già ricominciato, senza bambini, da qualche giorno. Così restano, come sempre, più avanti di noi, ci battono sul tempo ed è, come sempre, impossibile eguagliarle ;-)

giovedì 29 giugno 2017

La prima festa del DONALIBRO

Come forse sapete, il 14 giugno scorso, con la festa del DonaLibro, la biblioteca dell’asilo ha chiuso per le vacanze.
Ma forse non sapete che la festa del DonaLibro è stata una vera meraviglia, una piccola chicca realizzata dalle nostre maestre, una prestazione artistica di alto livello, e, con il senno di poi, peccato che non ci siano dei video, perché tutto quello che abbiamo sono le bellissime foto fatte da Melisa, la dolce tirocinante che si è data da fare all’asilo nell’ultimo periodo, e questo post.

I bambini sono stati invitati alla festa del DonaLibro da un personaggio d’eccezione, che due anni fa aveva la sua casa nell’allora Laboratorio di Geppetto, poi diventato biblioteca: Pinocchio naturalmente, che il venerdì precedente ha accolto i bambini in biblioteca e ha consegnato loro l’invito a donare un libro e a partecipare alla festa in cortile.



Il giorno della festa del Donalibro, così, tutti i bambini sono scesi in cortile. Non sapevano ancora che si sarebbero divertiti un mondo.

Pinocchio li aspettava lì, con un libro aperto in mano. 
Il libro si intitolava “Io mi mangio la luna” di M. Grejniec, e le insegnanti, insieme a Barbara e Lorena, e a Francesca che faceva la voce narrante, ne hanno messo in scena la storia.


La storia racconta che da sempre, nelle notti africane, gli animali si chiedono che sapore abbia la luna. Così, una notte di luna piena, gli animali della savana si adoperano per raggiungerla, arrampicandosi l’uno sull’altro e formando una piramide di animali.
Ecco, questo è quello che hanno fatto le maestre :-), ve le immaginate?



Ognuna interpreta un personaggio del racconto: vestite a tono, con una maschera in testa, si sono calate benissimo nella parte.
Tanto per incominciare, Barbara regge una grossa e pesantissima Luna e sta lì, a prendersi gioco di quei buffi animali che si danno tanto da fare.


La tartaruga per prima (che, giustamente, è rappresentata dalla maestra Cri) decide di arrampicarsi su una montagna per arrivare a toccare la Luna e poterla assaggiare. Però non ci arriva, allora chiama l’elefante Simona.



Quando l’elefante sale in groppa alla tartaruga, la Luna sale un po’ più in alto nel cielo. Ma neanche l’elefante riesce ad arrivarci, nemmeno utilizzando la sua lunga proboscide. 
Allora chiamano la giraffa Raffaella (giRAFFA-ella…di nome e di fatto, vestita di giallo e marrone con le sue movenze “selvagge ;-) ), che con il suo lungo collo non può non arrivarci! 
Macché, niente da fare nemmeno questa volta. 


È la volta della zebra Francesca, con la sua maglietta zebrata, e poi del leone Marta, che, bè, fa l’attrice di secondo lavoro, quindi per lei scalare gli altri animali è una passeggiata! Ma la Luna sfugge via ogni volta!



Gli animali pensano di chiamare allora la volpe Sara che, furba com’è (non Sara, la volpe!), di sicuro escogiterà un sistema, ma neanche lei ha successo, e nemmeno la scimmietta Lorena, che si arrampica subito dopo.



Tutti si arrampicano e tutti, per un soffio, la mancano intanto che lei che, dispettosa, si sposta di un pezzettino per volta.
E’ il turno del piccolo e scattante topolino Stefania, e la Luna, stufa di questa confusione e stufa di muoversi, decide di stare lì dov’è, tanto non sarà certo un così piccolo topolino ad arrivare dove non sono arrivati gli altri.



E invece…il topolino agguanta la Luna, la fa a pezzetti e la distribuisce, così che tutti ne possano assaggiare un pezzetto, e scoprire così che la Luna ha il sapore del proprio cibo preferito: sa di insalata per la Tartaruga, di foglie di acacia per l’Elefante, di mimosa per la Giraffa, di erba per la Zebra, di carne fresca per il Leone, di gallina per la Volpe, di banana per la Scimmietta, e naturalmente, di formaggio per il Topolino!


Morale della favola: l’unione fa la forza, le dimensioni non contano, e le maestre sono delle attrici favolose! :-) :-) :-)

(applausi)

Finita la rappresentazione, i bambini sono tornati in biblioteca, una sezione alla volta, con i loro cesti di libri, portati in dono.






Grazie bambini!