lunedì 29 giugno 2015

Chi ha paura?


“Oggi non ho setacciato. Ho fatto l’eroina.”

...

.....

......




Certo che, detto così…
Ma no dai, è che una bimba grande ha aiutato eroicamente una bimba piccola in difficoltà
:-)


Bimbi coraggiosi crescono.

E poi volete mettere? Hanno da poco concluso il corso di coraggio!

Elisabetta, mamma di Ettore degli orsetti, ha concordato con la Dire e le insegnanti questo progetto, rivolto ai bambini grandi.

Le emozioni, gli affetti e i sentimenti sono il costante sottofondo delle esperienze quotidiane con i bambini. Una delle emozioni più rilevanti per i bambini è proprio la paura, che è sempre correlata alla capacità di fronteggiarla. Come affrontare, quindi, le proprie paure?

Il punto di partenza è stata la lettura del testo “Corso di coraggio per bambini paurosi” di Rita Vilela.
Il libro racconta di un corso di coraggio organizzato in uno zoo, e cerca di far capire messaggi importanti trasformandoli in regole associate agli animali.
Regola dell’elefante: anche i grandi hanno paura!
Regola del leone: è importante aver paura delle cose che fanno male.
Regola del pappagallo: è importante parlare delle proprie paure.
Le regole diventano come delle formule magiche che sono rivelatorie per i bambini.

Noi tutti conosciamo le paure dei bambini: sono quelle dei nostri bambini o le nostre di quando eravamo bambini.
La paura del buio, dei mostri, di alcuni animali ad esempio.
E sono queste le paure di cui spontaneamente i bambini hanno parlato durante il corso di coraggio, stimolati dalla lettura del libro.
Elisabetta ha ascoltato, accolto e rassicurato i bambini, cercando di lanciare loro il messaggio che la paura è un'emozione "vitale", naturale e che non bisogna avere paura di provare paura.
Ha spiegato ai bambini che ci sono paure "buone", che hanno una funzione protettiva, funzionando da campanello di allarme per evitare i pericoli, e paure "cattive" che li paralizzano, limitando il loro agire e la loro maturazione.

La consegna del diploma di coraggio ai bambini coraggiosi, con stretta di mano, ha sottolineato il secondo messaggio importante del progetto: i bambini sono in grado di trovare proprie strategie per affrontare le loro paure, perché avere coraggio significa prima di tutto avere fiducia nelle proprie capacità e credere in se stessi.
E noi grandi ricordiamoci che la prima fonte di fiducia in se stessi, per i nostri bambini, siamo noi con la nostra comprensione e il nostro incoraggiamento.

Si ringrazia per questo post: Elisabetta mamma di Ettore, orsetto, e Greta, tartaruga, la bimba coraggiosa.




sabato 27 giugno 2015

..molto di più di semplici palloncini in volo

È stato un saluto in vista delle vacanze, un piccolo momento di festa per bimbi e maestre. Un’esplosione di colori e allegria, e ci piace pensare che sia stato anche un buon augurio per la nostra Scuola, e per noi tutti.

Eccoci qui, a raccontarvi di come i bambini stamattina hanno festeggiato l’imminente inizio delle vacanze estive.
Sarebbe stato da fare l’ultimo giorno di scuola, martedì 30, ma già molti bambini sono in partenza, per cui è stato tutto anticipato.

I preparativi
Già nei giorni scorsi, con la collaborazione delle maestre, e all’insaputa della Dire, abbiamo fatto colorare dai bambini i bigliettini da appendere ai palloncini.
I bigliettini erano così:



In un’oretta questa mattina sono stati gonfiati 100 palloncini e attaccati altrettanti bigliettini. Non sospettavamo che questi bigliettini, che stavano tanto bene legati a metà della cordicella, sarebbero stati di grosso impiccio poco dopo :-) beata ingenuità :-)




(ringraziamo la Giocheria Elledue di via Giusti, la signora Letizia e i suoi collaboratori per la pazienza e la generosità. E la mitica nonna Carla per il suggerimento!)

L’arrivo a scuola
4 macchine piene di palloncini pronti a scappare via.
Dei whatsapp per avvisare a scuola dell’arrivo imminente.
La Stefi Dire è in cortile, che guaio. Non importa, cambio di programma, entriamo da sopra, ci apre Adele.
Qualche foto qua e là e si scende, i bimbi già ci aspettano, in trepidante attesa.

C’erano i bambini dell’asilo e del nido, le maestre dell’asilo e del nido (ehm…tranne una….Marta…cosa ti sei persa..!), la Dire che era ancora all’oscuro di tutto (che sorpresa per lei!!), Barbara, Lorena e Adele.
La Dire stupefatta vede arrivare le nuvole colorate di palloncini, guarda stupita le mamme (con un espressione tipo "ma da dove sono spuntate??"), poi si apre in un grande ed emozionato sorriso.
I bimbi, seduti da bravi davanti alle finestre del salone, iniziano a gridare eccitati e impazienti: PAL-LON-CI-NI!!  PAL-LON-CI-NI!!  PAL-LON-CI-NI!!

Le foto di rito, prima della distribuzione.




La distribuzione

Noi pensavamo che distribuire palloncini ai bambini fosse semplice come sfogliare margherite. 
Invece no. 
A parte che i bambini hanno perso la loro pazienza iniziale e in men che non si dica si sono accalcati intorno ai mazzi di palloncini gridando “io lo voglio fucsia”, “io blu”, “a me per piacere giallo” e così via. 

Ma soprattutto: i bigliettini appesi hanno fatto sì che i fili si fossero aggrovigliati indistricabilmente tra loro. 
È stato d’obbligo quindi il temporaneo trasferimento all’interno per non rischiare un volo prima del tempo e per sciogliere con molta pazienza i nodi e distribuire finalmente i palloncini ad ogni bambino. 
Va bè non esageriamo, 10 minuti al massimo. 
Inghippo da principianti :-). Che ridere però.








Il lancio
Palloncini districati, ognuno con un palloncino. Tutti pronti.
Tra una cosa e l’altra, nell’allegra confusione dei bambini eccitati, invece del conto alla rovescia è partito spontaneamente un coro che ha scandito un semplice… UNO!! ...



























... DUE!! ...












TREEEEEE!!!! ….più a portata di bambini in effetti.
E al TREEE!!!  le manine di tutti i bambini hanno lasciato andare i loro palloncini, praticamente sincronizzate alla perfezione. Bravissimi!!








Un palloncino rosso scappato ad un piccolo prima del tempo si è incagliato tra gli alberi, a soli due centimetri dalle dita tese di Ettore, orsetto, che arrampicato in cima ad una mamma cercava di portarlo in salvo. Niente da fare. Un bel calcio, ben mirato, ad un pallone ed ecco che il palloncino si libera e, sfilando via tra gli alberi, prende anche lui il volo.

Altri due palloncini si sono incastrati tra i rami più alti dei pini, una folata di vento ha liberato quello giallo. Quello rosa, chissà se è ancora lì?
Uno è quello di Andrea, tartaruga. Tranquillo Andrea adesso il vento lo porterà via!
Flavia del nido non vuole lasciarlo andare. "Posso portarlo a casa?" Però poi lo fa volare anche lei.
Emma e Lucia, orsette, dicono che è stato molto bello.
Claudia, delfina, dice che è contenta. Michelle si guarda intorno con un sorriso stampato.
Tutti i bimbi corrono e saltano e ridono.

Ma quanto sono belle le maestre, anche loro a naso insù?

Sicuramente i bambini si sono divertiti. E i grandi? Forse per i grandi (le grandi) è stato ancora più bello.
Quanti pensieri sono volati via insieme ai palloncini, per un attimo?
Erano solo palloncini che volavano, ma non erano un po’ come le lanterne di Rapunzel? Come un sogno che chiama? Un sogno che non sapevamo nemmeno di avere, ma di cui abbiamo accolto la gioia.
Tutti con gli occhi puntati al cielo, per non perdere nulla di quel volo così pieno di colore e di energia positiva.
E quando abbiamo abbassato gli occhi, alcuni erano anche un po’ lucidi.
Per non parlare della Dire…

Basta con queste smancerie adesso, torniamo con i piedi per terra. Anzi no, restiamo tra le nuvole che c’è ancora da parlare del viaggio.

Il viaggio
In realtà non c’erano nuvole. Il cielo ci ha regalato oggi un azzurro limpido. Due palloncini si sono allacciati in volo, hanno fatto insieme parecchi metri e poi si sono separati. 
Gli altri, volati in alto compatti e forse un pochino rallentati dal biglietto che trasportavano, ad un certo punto sono stati scompigliati un po’ da una corrente che li ha sparpagliati un pò.
Chissà se cadranno come semini che porteranno buone nuove. Come i semini di un soffione soffiato.



Sicuramente, hanno già seminato sorrisi.

La destinazione
Il vento soffierà debolmente in direzione W-S-W, diceva il meteo.
Il primo messaggio che è stato raccolto arriva infatti da sud-ovest. Ha superato Milano, ha superato Pavia, fino ad arrivare nella parte più bassa della provincia di Alessandria, quasi in Liguria. Confessa, palloncino, puntavi dritto al mare eh? Non ti è andata male però, sei planato sul bordo di una luccicante piscina all’aperto. Ma cosa si può volere di più dalla vita? Ti hanno trovato delle ragazze che ti hanno fatto tra l’altro una foto bellissima. Grazie grazie grazie di cuore.


Altri messaggi in serata.
Uno dal vicino Montello, un altro addirittura dalla provincia di Genova!!


Chissà se altri messaggi torneranno?
Magari i palloncini sono ancora in volo, magari stanno solo aspettando di essere trovati. Magari voleranno stanotte nei sogni dei nostri bimbi.

Buonanotte a tutti e GRAZIE davvero e di cuore e per tutto alla Dire, alle maestre e alle bravissime superdonne che lavorano all’asilo.
Vi meritate che i palloncini volino stanotte anche nei vostri sogni.



giovedì 25 giugno 2015

La mensa dell'asilo


Qualche tempo fa abbiamo già accennato a quanto all’asilo si mangi meglio che a casa (per l'esattezza, qui). Noi genitori prendiamone atto e rassegniamoci. Anche seguendo la stessa identica ricetta strappata in confidenza alle cuoche, il risultato non sarà MAI come quello dell’asilo e i nostri bambini diranno sempre: “ ma quello dell’asilo è più buono”.

All’asilo c’è un locale mensa apposito. È uno spazio ampio, che dà sul cortile ed è illuminato da finestre decorate con tende dai colori caldi. E c’è profumo di cose buone.
Non è mica da tutti gli asili avere un refettorio. Altrove si mangia in classe, sugli stessi tavoli in cui si gioca, si dipinge, e metti via tutto che è ora di apparecchiare, e sparecchia che è ora di disegnare, e bleah c'è un pezzo di lasagna spiaccicata sul pavimento! ...brrrrrr

All’asilo c’è anche una cucina interna, attigua al locale mensa, ordinatissima e sempre tirata a lucido, composta di diversi locali e dispense e con attrezzature (e cuoche!) in grado di cucinare per 100 bocche affamate e anche di più.

Non è mica da tutti gli asili nemmeno avere la cucina interna. Volete mettere la differenza tra avere il pranzo cucinato e servito al momento, e pasti che invece vengono preparati altrove, trasportati e riscaldati?
E volete mettere i vizi le coccole date ai nostri bambini, uno per uno, dalle cuoche?  
A quella bambina la pizza non piace, solo per lei si prepara la focaccia. L'altro bimbo solo formaggio grana, mai la mozzarella. Eccetera eccetera.
Nooo non c'è proprio paragone.

Niente piatti, posate e bicchieri usa e getta, niente montagne di rifiuti! Piatti, posate e bicchieri sono lavabili, proprio come quelli di casa. 
I bicchieri hanno il colore delle classi: gialli per i tigrotti, fucsia per gli orsetti, verdi per le tartarughe e blu per i delfini.
I bimbi incaricati li appoggiano ordinatamente sui tavoli, che sono ovviamente a misura di bambino, e completano la tavola con posate.

A mezzogiorno i bambini vanno a lavarsi le mani e poi indossano la bavaglia, pronti per scendere in refettorio, mano nella mano a due a due.
Ognuno si siede dove vuole, in uno dei posti riservati alla propria classe.

Le maestre a turno aiutano i bambini, poi finalmente a turno, si siedono anche loro per pranzare.

La Stefi Dire invece non mangia mai perché non smette mai di aiutare, ma cosa ci volete fare, è nella sua natura e poi da grande vuole fare la modella :-)

L'orologio a mezzogiorno
dice: bimbi! fate presto,
allacciate la bavaglia
la minestra* fuma già.
Ticche ticche ticche tac
Ticche ticche ticche tac

*sostituibile a piacere con "la pasta al sugo", "il risotto" o quello che si vuole :-)

giovedì 18 giugno 2015

Sulle sezioni e sui contrassegni

In questi giorni le maestre hanno i primi colloqui individuali con i genitori dei bambini che entreranno a settembre.
Ad ogni bambino è stata destinata una sezione e riservato un contrassegno.

Avete presente quando il Cappello Parlante deve smistare gli alunni di Hogwarts tra le 4 case? Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero.

Ecco, qui è uguale: Orsetti, Tartarughe, Tigrotti e Delfini.
No dai, non proprio, diciamo che essendo i bimbi un filino troppo minorenni, la scelta arriva già bell’e fatta, evitando lo stress del cappello. Anzi, l'accoglienza è quanto di più sereno si possa desiderare.
Però un pò l’attesa e l’effetto forse sono simili.

Comunque, non si è mai sentito di bambini capitati in una sezione dove non volevano andare.
Segno che la scelta è sempre azzeccata e le insegnanti non sbagliano mai, proprio come il Cappello di Harry Potter.
O forse, più semplicemente, non ci sono sezioni dove non si vuole andare. Qui non ci sono classi più belle di altre, ma tutte concorrono allo stesso modo a riempire la scuola di meraviglia e di magia.

Poi c’è la seconda incognita del contrassegno.
Una volta decisa la classe, i bambini fremono per sapere che contrassegno avranno, soprattutto quelli con fratelli o sorelle che li hanno preceduti, e che quindi sono bambini di mondo che sanno com’è che vanno le cose.

Spesso per i bambini il contrassegno ricevuto, che le mamme o le nonne dovranno cucire sulle bavaglie e portabavaglie, è un vero e proprio tesoro.
Da quando inizieranno l’asilo in veste di piccoli, fino a quando lo lasceranno, da grandi, avranno il loro bel contrassegno che li seguirà lungo il loro percorso.
Ogni bambino imparerà che contrassegno hanno tutti i compagni. I contrassegni stanno sugli appendini fuori dalle classi, sugli astucci, su bavaglie e portabavaglie. 

I contrassegni possono essere disegni semplici di frutti, oggetti, animali, ad esempio fragole, aeroplani, scoiattoli. Cose così. Cose da bambini.
E loro ne vanno fieri, orgogliosi dei loro tesori.
Sono così, le cose dei bambini. 
Tipo che tra qualche anno ne ritroveremo uno, sfuggito dalla scatola del cucito, in una scatolina di latta nascosta in un anfratto della cantina insieme a: un fazzolettino con i disegni dei cartoni e film di animazione (incredibile come lo scambio di fazzoletti di carta stampati, da Frozen a Topolino a Cars, abbia quasi surclassato lo scambio di figurine!) una sorpresina kinder (che non passa mai di moda), il tappo di un pennarello, una fu gommosa caramella  e un timbrino.

Ma voi grandi ve lo ricordate che contrassegno avevate all'asilo da piccoli? 

martedì 16 giugno 2015

Festa bagnata, festa fortunata (?)



Benvenuti nel Paese dei Balocchi, nella piovosissima città di Varese.

Ci siamo lasciati con l’ultimo post chiedendoci che sorprese ci avrebbe riservato la festa del 14 giugno 2015.
Sicuramente gli organizzatori desideravano una bella sorpresa nel meteo, visto che le previsioni per domenica si erano mantenute stabili su “piogge abbondanti” per tutta la scorsa settimana. 
E invece, mai previsioni meteo furono più azzeccate.

Piogge abbondanti confermate. Anzi, diluvio torrenziale per la precisione. Cascate d’acqua che allagavano il cortile dell’oratorio.
Ovviamente i gonfiabili sono rimasti nei sogni dei bambini.

Collodi non aveva mica previsto che al Paese di Balocchi piovesse, com’è questa storia allora?
Bisogna ri-ambientarla come ha fatto Andrea Gosetti, intervenuto per tre quarti d’ora con un divertentissimo racconto teatralizzato, e che ha pensato bene di mettere la residenza di Jack, e di far crescere la sua pianta di fagioli, sul lago di Varese.

Ok allora, eccoci: benvenuti al Paese dei Balocchi, nella piovosissima città di Varese.
Nella piovosissima città di Varese gli abitanti del paese dei Balocchi sono super vaccinati contro il brutto tempo.
Si svegliano al mattino con la casa allagata. Si inzuppano sotto l’acqua, nelle pozzanghere. Perdono ombrelli colorati, volati via tra le raffiche di vento. Non possono cucinare, perché piove storto, ma guarda caso dritto nella friggitrice. Fanno ruzzoloni sulle scale scivolose. Anche il CD salta, sicuramente per colpa dell’umidità ;-)
Ma sapete che c’è? Nel Paese dei Balocchi, nella piovosissima città di Varese, non c’è nessun problema, c’è da festeggiare, tutto il resto non ha importanza.

E infatti, in barba al tempaccio, noi ci siamo divertiti lo stesso.

Per primi i bimbi: arrivati umidicci nel salone dell’oratorio, erano solo felici di essere lì, molti con addosso le loro belle Pinocchio Shirt.
Le insegnanti e la Dire, anche loro con la maglietta in edizione limitata “I miei bambini non dicono bugie”, e con in testa i cappelli da Grillo Parlante, erano la voce narrante della storia che faceva da contenitore dei canti dei bambini:

dal famoso incipit

“c’era una volta…un re!"
Ma noooo…c’era una volta un pezzo di legno…che per fortuna o per dispetto finì nella bottega di Geppetto”
hanno ripreso le vicende di Pinocchio proponendole tutte IN RIMA!


E tra una rima e l’altra i bimbi cantavano. Come i monelli al Paese dei Balocchi, non poteva mancare chi si distraeva, chi si metteva le dita nel naso, chi parlava fitto e ridacchiava con il vicino, chi salutava i genitori, chi girava a destra invece che a sinistra. Ma questo fa parte del gioco, no?

I titoli delle canzoni:
"Pinocchio Burattino"
"Il Grillo Parlante"
"La Fata Turchina"

l'allegro ritornello: "non ti fidare del gatto e la volpe, non ti fidare mai. Non ti fidare del gatto e la volpe, Pinocchio ti metti nei guai."

qualche nota della musica del film di Comencini,

e per finire “Il Gatto e la Volpe” di Bennato.



Poi tutti i bimbi sono stati premiati con pacchettini di caramelle, nell’attesa di scendere per il pranzo.
Dietro le quinte, alcuni coraggiosi volontari cercavano intanto di capire come diavolo poter cucinare sotto l’acquazzone.
In una giornata da polenta, qualcuno ha provato a convincere gli altri ad un cambio di menu improvviso, ma alla fine la necessità aguzza l’ingegno, le soluzioni di emergenza si sono rivelate vincenti e salamelle, hamburger, hot dog e patatine, serviti a ciclo continuo, sono andati a ruba.

Alle 14:30, di nuovo tutti in salone: Andrea, in grado di tenere incollati a sé gli occhi dei bambini, neanche fosse una televisione vivente, ha rappresentato la storia di Jack e il fagiolo magico.
Non stiamo a ripeterla per intero, la storia la conosciamo, no?
Jack che scambia la mucca con 5 fagioli, la mamma furibonda che scaglia i fagioli fuori dalla finestra, la pianta che cresce all’inverosimile durante la notte, Jack che scala la pianta fin sopra alle nuvole, fino ad arrivare alla casa dell’orco, Jack, sempre lui, che se la vede brutta ma non solo riesce a salvarsi, riesce anche a rubare all'orco, nell’ordine: 3 monete d’oro, una gallina dalle uova d’oro e un’arpa magica.
Andrea è fenomenale, si diverte e fa divertire, ma vogliamo parlare della mamma di Jack, della gallina e dell’arpa? Rappresentate da tre malcapitate:
la mamma di Jack la faceva Eleonora mamma di Emanuele, tigrotto – bravissima…viene il dubbio che lo faccia segretamente di mestiere… (sostituita sul finale da Sara mamma di Laura, delfina. Dai, se l’è cavata anche lei in fin dei conti..). 
Leida mamma di Michelle, tigrotta, faceva la gallina: che ruolo ingrato, ma lei non si è persa d’animo. Tanto di cappello! 
E l’arpa…niente popò di meno che LA DIRE!!! Perché “ci voleva qualcuno della scuola”. 
Lei, cantare ha cantato, e in qualche modo è anche sopravvissuta – magari con una costola rotta – ai modi bruschi di Jack che in fin dei conti stava scappando dall’orco lasciandosi scivolare lungo una pianta di fagioli…
Insomma, non si poteva pretendere che avesse troppo riguardo di quello che si era caricato di fretta e furia sulle spalle…



L’importante è che vissero tutti felici e contenti: la mamma, Jack, la gallina (in brodo, ma questo è un dettaglio!) e l’arpa. E la fidanzata di Jack, la maestra Franci che pensava di averla scampata e invece no, all’ultimo è stata coinvolta anche lei.


Una breve pausa per la merenda, le buonissime torte deliziano i palati di grandi e bambini e gigantesche nuvole di zucchero filato impiastricciano facce e mani.



E poi si fa spazio al centro del salone, per consentire l’esibizione dei ballerini della scuola di balli caraibici Picabu che si alternano in tre balli latino americani (rueda, salsa e un ballo molto sensuale, la kizomba).
Sono bravi e alcuni si preoccupano un po’, pensando a cosa succederà quando toccherà a loro.
E invece un corposo gruppo di genitori, con maestre allegramente in prima fila, senza farsi pregare prende posto al centro del salone e segue i passi di Gino e di Elena, che dal palco insegnano i movimenti.
Qualcuno è bravo, qualcuno si impappina, qualcuno va tutto all’incontrario e pesta i piedi a qualcun altro. Ma che ridere!!

È già ora dell’estrazione dei premi della lotteria.
I bimbi, sudati e contenti, con la guance rosse, i capelli scarmigliati e i vestiti in disordine, si mettono in fila per pescare i biglietti vincenti.
La Dire legge premi e numeri estratti. Alcuni vincitori si fanno riconoscere subito.
Il vincitore dell’ingresso omaggio a Mondo Milan, il museo di Casa Milan, è tifoso del Milan! Fortunello!!
La vincitrice della bicicletta, alla lotteria dell’anno scorso ha vinto…una bicicletta! Di sicuro le servivano due bici!
La coppia vincitrice del primo premio – il viaggio offerto dall’Associazione Amici dell’Asilo - è proprio davanti al palco ed esulta quando la Dire scandisce l’ultimo numero del biglietto vincente (1863: proprio il loro!!)
L’asciugatrice non si sa ancora chi l’ha vinta, ma probabilmente c’è già qualcuno che pregusta la fine di lunghe sessioni di stenditura e di panni stesi ad oltranza in insopportabili estati piovose…

Ma no dai!!! Scommettiamo che quest’anno sarà un’estate calda e assolata e tutte coloro che aspiravano all’asciugatrice e non l’hanno vinta, non ne avvertiranno la mancanza?




Dopo tutto, festa bagnata: festa sicuramente fortunata per qualcuno, e festa divertente per tutti!!

mercoledì 10 giugno 2015

Momento AMARCORD: festa di fine anno 2014

Ma voi ve la ricordate la festa di fine anno dell’anno scorso?
15 giugno 2014, una giornata grigia e piovosa dopo due settimane torride (le uniche settimane estive della scorsa, piovosissima, estate, come dimenticarlo?)

Nonostante il tempo inclemente, la festa era stata una festa grande, il coronamento del progetto dell’anno scorso – uno dei progetti più belli di sempre - : “Piera la mongolfiera e i bambini di tutti i colori”.

I bambini hanno cantato, al mattino, nel salone dell’oratorio. Canzoni sull’amicizia, sulla multiculturalità, sulla multietnicità: tutte cose con cui si erano confrontati durante l’anno, seguendo Piera la Mongolfiera ("la Piera" per gli amici) nel suo lungo viaggio. La loro esibizione con canti e balli ha rallegrato da subito la festa.
I piccoli e i mezzani erano già ordinatamente seduti davanti al loro pubblico, i grandi hanno fatto il loro ingresso trionfale indossando le coloratissime magliette che avevano dipinto per l’occasione.

I canti sono stati divertenti ed emozionanti, i bimbi li cantavano con il sorriso sulle labbra. Le maestre anche.

Per chi non ha fatto filmini e volesse ripescarle, i titoli delle canzoni erano queste:
“Buongiorno Amico”,
“Girotondo dei cibi del mondo” e
“La canzone più bella”, la bellissima canzone che i genitori dei grandi avevano già avuto modo di ascoltare durante la cerimonia di consegna dei diplomi ai loro remigini.

Il pranzo non poteva che essere un pranzo multietnico, perché, insomma, era il caso che anche i genitori si facessero una cultura sui cibi del mondo, per non rimanere indietro rispetto ai loro figli. :-)
Quindi, il menu includeva una selezione internazionale di antipasti (trancio di pizza, involtini primavera, assaggio di cous cous alle verdure), hamburger e patatine dagli Stati Uniti, riso alla cantonese dalla Cina, e, per finire alcuni dolci tipici: la Baklava, dessert tipico albanese, e i Lamingtons, dolcetti australiani.

Dopo il pranzo, il salone dell’oratorio si è movimentato con uno scatenato gruppo di ballo della scuola di danza Il Balletto di Varese.

Prima le piccoline in tutù sono andate in scena con parti tratte dallo Schiaccianoci, poi è stato il turno delle ragazze: alcune ex alunne dell’asilo, ormai adolescenti, che “tornavano” con emozione ed orgoglio, e la maestra Simonetta, una vecchia giovane e bella conoscenza dell’asilo immediatamente riconosciuta dai papà (su dai, anche dai bambini!).
Le ragazze hanno presentato una selezione di balli dal mondo: si sono armate di ventagli e hanno ballato il flamenco (che i bambini avevano conosciuto in Spagna al seguito di Piera), si sono vestite da cowgirls e hanno ballato uno scatenato country, e hanno riproposto uno spezzone di Grease, in vero stile americano.
Alla fine, praticamente buttata sul palco senza possibilità di scelta, si è lanciata anche la nostra Dire che, tra applausi e boati di apprezzamento, ha dato prova di grande presenza scenica e ottime doti di ballo.

A seguire, Anna Tempesta, attrice, clown e fantasista, ha divertito e intrattenuto i bambini con il suo spettacolo di bolle di sapone giganti e colorate, bolle spuntate tra le mani, bolle modellate con strumenti vari, bolle soffiate e bolle SCOPPIATE! Anche i bimbi hanno fatto la loro parte!
Il tutto sulla musica che il suo socio suonava battendo polsi, palmi e dita su un particolare strumento musicale a percussione, mai visto, a forma di UFO e con un nome tipo HANG, o HANG DRUMS…o qualcosa di simile insomma.
Entrambi bravissimi, disponibili, supersorridenti.

Per finire, l’estrazione dei premi della lotteria: i bambini hanno estratto i biglietti vincenti, con un presentatore d’eccezione, Raffaele (già apparso in questo blog), papà di Margherita orsetta.
Qualcuno ha vinto, tanti no. Ma insomma, l’importante è partecipare.

E quest’anno?
Che sorprese ci riserva la festa del 14 giugno 2015?

Manca poco, e poi la nostra curiosità sarà soddisfatta!!!

Appuntamento a domenica quindi! Non mancate!

sabato 6 giugno 2015

Un principe BACIOSO


  • Amore, è stato bello lo spettacolo? Era lo spettacolo di Pinocchio? Dai racconta
  • Noooo! C’erano i personaggi di TUTTE le favole.
  • Tutte? Tipo chi?
  • Cappuccetto rosso, Cenerentola, Pinocchio, il Principe Bacioso…
  • Il principe che?
  • Mammaaa, il Principe BACIOSO! (risatina)
  • E cosa vuol dire?
  • Eh, che baciava tutti, anche le scarpe.
  • Ah.

È vero che siamo parecchio in ritardo, ma magari qualcuno sta ancora cercando di mettere insieme i pezzi di un racconto che i bambini continuano a snocciolare, un pezzetto per volta.
Quindi eccoci in vostro aiuto.
Martedì 5 maggio i bambini sono rimasti a bocca aperta di fronte ad una rappresentazione singolare, quella messa in scena dalla compagnia teatrale di Enrico Croce.
I curiosi troveranno poco su Google, ed è un peccato perché questi attori, autori e artisti sono davvero formidabili. 

Ottenere senza fatica l’attenzione entusiasta dei bambini - anche dei più piccoli e scalmanati – per 1 ora e 40 minuti è un record con un unico precedente, anzi due: quelli che la stessa compagnia teatrale ha ottenuto con lo spettacolo di Barnabà l’anno scorso e due anni fa con lo spettacolo dei Fantallegri Animali. 
Stavolta siamo nel paese di Favolalleria. 
Uno dopo l'altro si presentano in un intreccio originale tutti i personaggi: il Gatto e la Volpe, IL Cappuccetto Rosso Martino, che sì, è un maschietto – figlio della più famosa Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm -, Pinocchio, Biancaneve, la Strega del Bosco, il Lupo, Cenerentola, il Principe Bacioso...

Parentesi: quanti di noi sapevano dell’esistenza del Principe Bacioso? Il Principe Azzurro  va bene, e poi il Principe Ranocchio, il Principe Filippo (ovvio che sapete chi è), il Principe della Principessa di turno. E Azzurro, l’antiprincipe di Shrek. Ma il Principe Bacioso è nuovo, così come gli atteggiamenti delle gentil donzelle: la principessa (Cenerentola) non lo vuole, scappa e si nasconde, e prima di lei Biancaneve annunciava che non avrebbe mangiato la mela e non si sarebbe addormentata "perché se no poi arriva un principe che mi vuole baciare". 
W le principesse emancipate!

Va bè, è vero che ci sentiamo liberi di divagare perché la “morale” della rappresentazione è: “camminare fuori dal sentiero pur restando sul sentiero, ovvero liberi ma coscienziosamente responsabili” però insomma, il dovere di cronaca ci riporta sulla trama.

Dicevamo, a Favolalleria i personaggi, più o meno ispirati a quelli delle fiabe tradizionali, creano una fiaba corale originale. 
Il Gatto e la Volpe sono gli imbonitori del luogo, i narratori. 
Una volta appurato cosa sono venuti a fare i bambini - "a vedere uno spettacolo", dicono i bimbi, - iniziano a raccontare: "braccia conserte, gambe incrociate, occhietti bene aperti, orecchie ben aperte: andiamo a cominciar!"

Entra in scena la mamma del Cappuccetto Rosso che ricorda al suo Martino di essere un bambino bu… bu… “burattino?” nooooo buono!! ed e… e….. “esperto!” nooooo, educato!!! e gli infila a forza la sua mantella rossa. Cappuccetto è un bambino come gli altri, che stenta a ricordare quello che non gli va e protesta per vestirsi.

Lungo il cammino di Cappuccetto verso casa della nonna, i bambini si trovano davanti Pinocchio ("son Pinocchio pinocchietto, quello di mastro Geppetto"), che è venuto a controllare se Cappuccetto Rosso si comporta bene (ah bè, allora siamo in buone mani) poi aiutano Biancaneve a nascondere nel bosco la mela avvelenata. 

Cappuccetto prosegue intanto per la sua strada e riempie il cestino per la nonna con funghi porcini...una mela trovata nel bosco... e tò, guarda un pò, una casetta di pan di zucchero e dolciumi. Nonostante gli avvertimenti dei bambini, Cappuccetto stacca un pezzetto di cioccolato per portarlo alla nonna e subito la strega, infuriata, balza fuori, meravigliata di trovare questo bambino invece di Häns e la Greta. Cappuccetto cerca di fuggire ma la magia della strega non conosce limiti, e quando, convinto di aver seminato la strega, ritorna in scena, i bambini gli rivelano la triste realtà: è stato trasformato in un lupo!
D'altronde, ha preso un pezzo della sua casetta senza chiederle il permesso. 
E, colmo della sfortuna, arriva una lupa che si innamora di questo strano bambino/lupo.
Cappuccetto piangente si fa consolare da Cenerentola - che dal canto suo pensa bene di fargli una ramanzina.
Si però...che pretese che i bambini si ricordino sempre tutti gli insegnamenti di mamma e papà...

Alla fine comunque Cenerentola, gentile, gli consiglia di cercare l'albero di cedro nel boschetto, troverà un mago potentissimo che potrà liberarlo dall'incantesimo.

Ed è proprio intanto che lui va alla ricerca del mago che arriva il principe bacioso a tormentare la povera Cenerentola.

Per fortuna torna Cappuccetto, liberato dal maleficio, che salva Cenerentola facendo baciare al principe la mela avvelenata, e per una volta è il principe ad addormentarsi, "così impara ad andare in giro a baciare tutti senza chiedere il permesso”...

Alla fine ricompare Pinocchio che - con un senso della responsabilità singolare se pensiamo a che tipo è - continua a controllare se Cappuccetto "bene bene si va a comportare"... 
Cappuccetto ricorda che la sua mamma gli dice sempre che bisogna usare la FANTASIA, ed ecco che Pinocchio la tira fuori, sotto forma di polverina, e la dona al suo amico Martino.

Il Gatto e la Volpe concludono la storia, rammentando ai bambini l'importanza di ricordarsi sempre i buoni insegnamenti di mamma e papà.

In tutta la favola Cappuccetto Rosso Martino, in bilico tra la volontà di ubbidire alla mamma e di fare di testa sua, si fa aiutare dai bambini nelle scelte da compiere.
Infatti i bambini sono esperti - la loro esperienza deriva dalla conoscenza delle favole tradizionali – e trovano loro stessi ampio spazio all'interno della storia intervenendo con entusiasmo nel dare consigli buffi ma anche saggi, fantasiosi ma anche sensati. 
Buffi, saggi, fantasiosi e sensati proprio come solo i ragionamenti dei bambini sanno essere.


giovedì 4 giugno 2015

1° Trofeo Amici dell'Asilo - the backstage

Sabato alle 15:00 siamo già all'asilo per preparare la pasta fredda.
La Lorena ci aveva istruite su dove trovare - come accendere - cosa utilizzare e noi ce la caviamo, più o meno. Ci sono i pomodorini da lavare e preparare, 1 chilo e mezzo di würstel da sbollentare, due grossi mazzi di basilico da pulire, olive e mozzarelline da tagliare, oltre una dozzina di barattoli di mais da scolare e 5 Kg di pasta da cuocere.
Ma Lorena come fa tutte le volte con questi pesantissimi pentoloni??
Intanto i nostri figli scorrazzano in cortile, giocano in salone, ehm.. mettono in subbuglio la classe dei tigrotti e...aargh!! allagano il bagno. Com'è possibile...sono solo in 5!

Nonna Carla arriva a darci una mano, finiamo con la pasta, puliamo la cucina, sistemiamo cortile, salone, bagno e sezione e alle 17 passate arriviamo in oratorio, dove altri volontari hanno già predisposto piastra, friggitrice, tavoli e quant'altro.

Ok, allestiamo i vari punti nevralgici: banchetto con cassa e tavolino Pinocchio Shirtlotteria e moduli di iscrizione all'associazione da una parte, angolo palloncini, magliette da colorare e truccabimbi dall'altra. I papà si occupano delle iscrizioni dei giocatori.

Sapete cosa? È giusto dare delle facce ai volontari anche sul blog. Ecco quindi in ordine di apparizione (ma anche no):

Daniele, che sfrutta le sue conoscenze fresche fresche di attestato HACCP per compilare tutti i documenti necessari (con buona pace di Gianpaolo che gli dà retta), e poi veste i panni di aiutocuoco.

Roberto e Gianpaolo, che danno in cucina un aiuto che non è preziosissimo, di più. Insomma, sono loro che cucinano. 
Diciamo che se non ci fossero stati loro..bè, ci saremmo arrangiati...ma non si sa con quali risultati!

Per non parlare di Simona, disponibilissima e organizzatissima, e superpratica dell'oratorio.
Dio li fa e poi... :-)

Maurizio ed Emanuela, che si posizionano in cassa.

Stefania che gestisce il bar, con una rapida comparsa di suo marito Raffaele detto Skizzo.

Tiziana, la nostra manipolatrice di palloncini e Cinzia, improvvisata truccabimbi.

Nonna Carla, Clarivana e Lucia che si organizzano alla perfezione per servire.

Manca una foto di Clara che si è divisa tra bolle di sapone e punto ristoro e.. bè, ha fatto lei le foto, quindi...

Chi pensava che avrebbe potuto staccarsi dalla propria postazione di tanto in tanto per farsi un giro, guardare le partite, darsi il cambio, si sbagliava: ognuno è praticamente rimasto incollato tutta la sera al proprio posto. 
Con le forze lavoro disponibili non si poteva fare di più. L'anno prossimo si vedrà!

Un ringraziamento particolare al super nonno Carmignani che intrattiene i piccoli calciatori in campo prima delle partite dei papà. I bambini sono entusiasti di tirare i calci di rigore in porta...e ogni goal è una festa!

Alle 20:30 circa iniziano le partite, che in realtà sono la ciliegina sulla torta di una festa che ha già avuto ragion d'essere in se stessa.
Comunque dicevamo...altro che giocatori della domenica...in campo si sfidano papà e giocatori agguerriti e capaci. E solo i calci di rigore possono decretare la squadra vincitrice:


Ricevere la coppa dalle mani di nonno Carmignani che, per chi non lo sapesse, ha giocato ed allenato ad alti livelli (n.d.a.: alti livelli = portiere in serie A e allenatore anche della nazionale!!), non ha prezzo.

Alla fine, qualcosa è rimasto per sfamare i giocatori, ma l'affluenza è stata incredibilmente oltre le aspettative: che dire, era la prima volta, e come in ogni prima volta che si rispetti, qualcosa avrebbe potuto essere fatto meglio, ma tante cose sono andate strabene. 
E poi, ci siamo divertiti.