mercoledì 15 giugno 2016

La Festa dei Remigini. E non solo.

Salone della Scuola Materna, mercoledì 8 giugno, ore 14:30
Giardino della Sezione Primavera, venerdì 10 giugno, ore 15:45

Due pomeriggi speciali. 



Cappello blu e diploma Scuola dell'Infanzia

Cappello giallo e diploma Sezione Primavera

44 in tutto i bambini da diplomare, 28 i grandi della materna, 16 i piccoli della primavera.
Più del doppio di adulti, tra genitori, nonni e parenti vari. E maestre, ovviamente.

Due feste simili, se non nella modalità, almeno nel significato, quello di un passaggio, di una crescita, e di una separazione. C’è una frase molto significativa, a questo proposito, che ha pronunciato Francesca alla Festa dei Remigini dei grandi:

Nel passaggio da casa a scuola ci sono braccia che lasciano andare, ma ci sono braccia che prendono, che accolgono, che sostengono i bambini in questo delicato passaggio di mani e di menti.”
Mercoledì, alla Scuola dell’Infanzia, quando i genitori sono scesi in salone, i grandi erano già ordinatamente in fila uno dietro l’altro nel corridoio, che scalpitavano per entrare.
Quando finalmente tutti si sono sistemati, ecco che al suono di “noi siamo i remigini” i bambini hanno marciato in tondo nel salone: prima gli orsetti, poi i tigrotti, le tartarughe e i delfini. Tutti vestiti a festa, c’erano bimbe con le trecce (alcune, bellissime, fatte dalla nostra bravissima Lori!), bimbi con la cravatta. Si erano messi eleganti, ognuno a modo proprio, per la solennità dell’evento che aspettavano da tanto.
Per loro è una vera festa, un “momento di celebrità”, e motivo di grande orgoglio. Come dice la canzone dei remigini, è il loro esclusivo GIORNO DI FELICITA’.

Le parole di Francesca, che ha ricordato quelle di Papa Francesco sul giubileo della misericordia, alcune preghiere brevi e profonde, e la canzone l’amico è hanno anticipato il momento tanto atteso, quando i bambini, uno dopo l’altro, hanno ricevuto il diploma da Francesca e il cappellino blu da laureato dalla loro insegnante.
Meravigliosi i bambini tutti in riga, con il cappellino in testa e il diploma tra le mani, in bella mostra, a cantare poi la canzone che fa “Ciao, amici! Ciao! Ciao! Ciao! Lo diciamo con il cuore, con affetto, con amore, diciam ciao!” rivolti verso i loro compagni, e poi a rivolgere lo stesso affettuoso ciao alle maestre, e infine un grandissimo ciao alla loro amata scuola.





Ed ecco l’augurio delle maestre, Marta, Cri, Raffi, Simo, Franci, e infine di Francesca, ognuno ha letto un pezzetto:
Non vi auguriamo un dono qualsiasi,
vi auguriamo soltanto quello che i più non hanno.
Vi auguriamo tempo, per divertirvi e per ridere;
se lo impiegherete bene potrete ricavarne qualcosa.

Vi auguriamo tempo, per il vostro fare e il vostro pensare,
non solo per voi stessi, ma anche per donarlo agli altri.
Vi auguriamo tempo, non per affrettarvi a correre,
ma tempo per essere contenti.

Vi auguriamo tempo, non soltanto per trascorrerlo,
vi auguriamo tempo perché ve ne resti:
tempo per stupirvi e per fidarvi e non soltanto per guadarlo sull'orologio.

Vi auguriamo tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Vi auguriamo tempo per sperare e per amare.

Vi auguriamo tempo per perdonare,
e per vivere ogni vostro giorno, ogni vostra ora come dono.

Vi auguriamo tempo, tempo per la vita.
(Versione riadattata dalle insegnati della poesia "Ti auguro Tempo" di Elli Michler)

Poi la festa i cortile, con una merenda e i bambini chiassosi, allegri, scatenati, sudati, in barba al vestito bello e ai sandaletti nuovi, con le ginocchia nere e i capelli appiccicati in fronte. Ed era bellissimo così, vederli tutti felici, tutti amici, e nessuno che volesse tornare a casa, finita la festa.


Venerdì, la festicciola dei bimbi della Primavera è stata più semplice ma altrettanto commuovente, con i bambini da diplomare che correvano in giro e che bisognava riacciuffare, e con parole dolci, che sembravano una favola, e che hanno annunciato l'ingresso, uno dietro l'altro, dei piccoli: c’erano una volta tanti bambini. Un giorno uscirono dalla loro casa ed entrarono nella Sezione Primavera L’Alveare. Qui hanno mosso i loro piccoli passi verso l’autonomia, la scoperta di sé e del mondo, hanno giocato, disegnato, colorato, bisticciato, cantato, hanno fatto tante cose con allegria ed entusiasmo, e nel frattempo sono cresciuti.

Ora questi bimbi sono pronti per lasciare il piccolo mondo della Sezione Primavera, e le braccia che li hanno accolti all’inizio dell’anno, ora li accompagnano ad altre braccia, che li accoglieranno a loro volta, alla Scuola dell’Infanzia.

Cosa dicevamo? “... ci sono braccia che prendono, che accolgono, che sostengono i bambini in questo delicato passaggio di mani e di menti”. Succede da casa a scuola, e da Sezione Primavera a Scuola dell’Infanzia. 

E succederà anche, vedrete, da Scuola dell’Infanzia a Scuola Primaria.

Anche se sapremo che l’asilo è sempre lì, non finisce mai del tutto, ma sarà sempre un ricordo gioioso nei cuori dei bambini e di noi adulti.

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