lunedì 28 dicembre 2015

Le maestre nel presepe (indovina chi?)

E' molto bello, dicevamo qui, che tutti i nostri bambini siano nel presepe all’asilo. Ognuno ha realizzato la propria “statuina” a propria immagine e somiglianza, e in questo modo tutti i bambini passano le festività tutti insieme, nel presepe, a rendere omaggio a Gesù Bambino.
Che meraviglia.
E’ anche molto bello che nel presepe ci siano anche le maestre
e tutto il personale che ogni giorno con amore si prende cura dei nostri bambini, insieme ai loro/nostri bambini, appunto.
Tutto ciò rende questo presepe immensamente prezioso.

Ma voi...le avete riconosciute tutte?

Nooo? Ora ve le presentiamo, in ordine di somiglianza (secondo noi).

Eccole qua:


MISS STATUINA NUMERO 1 (il personaggio secondo noi più somigliante, e divertente):
capelli corti e rossi, occhiali viola, occhi verdi: un bell’applauso per...
... la maestra SIMONA!!

MISS STATUINA NUMERO 2: 
capelli lunghi, castani e ricci, c’è solo lei: signore e signori...
...FRANCESCA Coo...rdinatrice!!

MISS STATUINA NUMERO 3: non è tanto somigliante in sé ma 
il vestito da cuoca è più che un indizio: ecco a voi la bravissima...
...LORENA!

Ecco le altre:

- una statuina piccolina nel gruppo di statuine grandi: la dolce maestra...

...CRISTINA!

- Si riconosce dagli occhiali e dai capelli corti e chiari: l'indispensabile...

...MARIANGELA!

- Un'altra piccolina con occhiali e lunghi capelli castani: la giovane maestra...
...MARTA!

- Occhi verdi, un bel taglio corto chiaro-scuro: maestra...
 ...RAFFI, naturalmente!

- Capelli lunghi e riga in mezzo, è chiaro che è la maestra...
...FRANCI!

- Questi capelli corti e scuri non possono essere che quelli della bravissima...
 ...ADELE!

- Ancora capelli corti ma più chiari questa volta, per la nostra preziosa...
...BARBARA!

- A descriverla la si confonderebbe con la maestra Franci, ma in realtà sono molto diverse, ecco perché questa statuina non è che assomigli tanto alla maestra...
...SARA!

- Da ultimo, una che non assomiglia per niente: maestra...
...STEFI!
..che quando le è stato detto: 
- “ma come, tu hai gli occhi verdi!!
ha risposto: 
- “Ah, ma allora è vero??” 
- ...
:-) :-)


E secondo voi?
Chi è la vincitrice del premio MISS STATUINA PIU’ SOMIGLIANTE?

venerdì 18 dicembre 2015

Natale tra sacro e... magico

In tutta questa atmosfera natalizia, la cosa bella è che lo spazio per la dimensione sacra del Natale (per chi vuole) c'è sempre.

Finora qui abbiamo sempre parlato della magia del Natale nella sua dimensione "inautentica": quella di Babbo Natale e dei regali. Abbiamo addirittura allestito una Piccola Fabbrica di Babbo Natale (dove però, se avete notato, non mancava un presepe).
Ora spendiamo un post per parlare del Natale nella sua dimensione autentica, che non per questo, agli occhi dei bambini, è meno magica.

Anche Gesù Bambino ha la sua magia.
Va bene, non vola su una slitta trainata dalle renne e non deposita regali nelle case dei bambini di tutto il mondo in una sola notte.
Ma, agli occhi di un bambino, non c'è forse magia nella cometa che annuncia ai pastori la nascita di Gesù Bambino, e guida il loro cammino?
Non c'è forse magia nella raffigurazione della natività, con la grotta, il bue e l'asinello, Maria e Giuseppe e il Bambino in una mangiatoia, sotto a un cielo stellato?
E non c'è magia nell'aspettare la notte di Natale per mettere la statuina di Gesù Bambino nel presepe?
Non è forse magico anche solo il suono del nome Betlemme?
E' magico il presepe, è magico realizzarlo, guardarlo, sentire il rumore dell'acqua nel pozzo, andare a scoprire il presepe nella chiesa o quelli sparsi nelle città.

E' magico entrare dalla porta di ingresso dell'asilo, al mattino, e soffermarsi ad ammirare il nostro, di presepe.
Scorrere lo sguardo dal messaggio d'auguri, alle montagne, alla grotta fino a tutti i personaggi, uno per ogni bimbo. 





Ascoltare i bambini reclamare attenzione per il proprio: guarda!! Eccola la! la mia bambina è quella con le trecce e il vestito viola. Il mio ha i capelli biondi e un bottone rosso. E' proprio lì, vicino alla stradina del borgo.
Soffermarsi proprio sul piccolo borgo, che nella sua semplicità è bellissimo.
Ma guardiamo bene, c'è un fraticello, e un cartello segnala che quello è Greccio. Il paese dove sorge il santuario di san Francesco.




Il Santuario di Greccio è noto in tutto il mondo per essere stato scelto da San Francesco in occasione della prima rievocazione della Natività di Betlemme della storia del Cristianesimo, avvenuta nella notte di Natale del 1223.

Il nostro presepe ospita un ricordo così importante, e i bambini lo hanno rievocato ieri durante la recita di Natale.

Ma di questo, parleremo nel prossimo post. 

mercoledì 16 dicembre 2015

L’attesa. (Del Natale e della recita)

Anche voi vi ricordate quanto era emozionante l’attesa del Natale, quando eravamo piccoli?
Anche a voi qualche volta prende la sgradevole sensazione che quando eravamo piccoli noi, l’attesa del Natale era più bella di quanto ci sembra che sia adesso per i nostri figli?

Ma no dai!! E’ solo un’impressione! Se ci pensate bene, non è cambiato nulla. Infatti:

1) loro scrivono la letterina, come noi. (E va bè se noi chiedevamo giralamoda e il dolceforno e i transformers e le micromachines e loro invece il tablet di carotina super bip
).


2) Loro ascoltano le canzoni di Natale, come noi. (E va bè se noi avevamo lo Zecchino d’Oro che dava inizio al periodo di Natale e lo zampognaro che intonava “tu scendi dalle stelle” per le vie del centro e loro hanno l’ipod sempre pieno di canzoni – anche quelle di Natale, che volendo se le ascoltano ad agosto). 


3) Loro saltano giù dal letto più volentieri, ogni mattina, per via del calendario dell’avvento, proprio come facevamo noi. (E va bè se noi avevamo un calendario A4 ultrapiatto e ultraleggero con quelle bellissime finestrelle semifustellate difficili da aprire e da cui sbucavano attesissime figure natalizie, e loro invece hanno 24 sacchettini con sorpresa, o calendari spessi 8 cm e ripieni di mezzo kg di cioccolatini).



4) Loro guardano fuori dalla finestra e annusano l’aria e attendono la neve, come facevamo noi. (E va bè se poi noi avevamo mezzo metro di neve immacolata e loro hanno al massimo mezzo centimetro annerito *) 

5) Loro guardano film di Natale sotto la copertina, con le luci dell’albero accese, come facevamo noi. (E va bè se noi avevamo l’appuntamento  alle quattro del pomeriggio su Bim Bum Bam con Alla Scoperta di Babbo Natale per tutto il mese di dicembre e loro invece hanno la scelta tra millemila cartoni - fuori tema - a tutte le ore e su millemila canali).

Insomma, le tradizioni, sono sempre quelle: le nostre che abbiamo tramandato a loro.
O di nuove che abbiamo creato e che sono diventate subito una parte irrinunciabile dell’atmosfera natalizia.
L’attesa è bella per i nostri figli almeno tanto quanto lo era per noi, da bambini.

Noi abbiamo il difetto di fare il confronto. Loro invece conoscono questo attesa, nessun’altra. Non ricordano altri Natali oltre ai loro. Per loro è magico, probabilmente come lo è stato per noi. Dobbiamo imparare a godercela di più, anche se i tempi sono cambiati, che poi in realtà, neanche poi tanto.
I nostri bambini vogliono ancora cucinare i biscotti di Natale con mamma, o fare un gioco tutti insieme seduti sul tappeto.
Andare a vedere le decorazioni natalizie e i presepi, leggere i libri di Natale.

E, cosa oggi particolarmente attuale, i nostri bambini canteranno o reciteranno alla festa di Natale dell’asilo, proprio come abbiamo fatto noi anni fa.
Rivediamo noi in loro, che hanno affrontato con allegria i giorni delle prove, e che attendono con gioia/impazienza/timore/vergogna/entusiasmo/terrore il domani di festa.
E noi attendiamo, emozionati, di vederli sul palco.
Stasera raccomanderemo loro di non mettersi le dita nel naso, domani, si sa mai che vengano fotografati proprio in quel momento.
Prepareremo i vestiti: pantaloni o gonnellina blu e maglia o camicia bianca.
Cercheremo di mandarli a letto presto: domani devono essere belli riposati.
Eh sì, all’occorrenza dovremo prevenire inconvenienti con dosi rinforzate di fermenti lattici, pacchetti di fazzoletti formato doppio, sciroppo magico che fa passare qualunque malanno. Nessuno vuole perdersi la festa.


Domani, salone dell’oratorio, ore 15:00.
Dalla festa di Natale 2014

* no, ma siamo obiettivi. E’ accaduto solo una volta di avere mezzo metro di neve e comunque le vacanze di Natale erano già finite. E dopo un po’ la neve si è annerita anche se era l’85.

giovedì 3 dicembre 2015

La Piccola Fabbrica di Babbo Natale: il diario

Per chi si è perso qualche pezzo, per chi ha voglia di riguardarsi le immagini, per chi vorrà, tra qualche mese, ricordarsi come è andata, ecco  un post che ripercorre giorno per giorno tutto quello che è stato l’evento della Piccola Fabbrica di Babbo Natale, partendo dall’inizio del count-down (-10, l’11 novembre) fino alla fine del (..si dice?...) count-up (+10, il 2 dicembre). *

Giorno -10
Questo è un giorno da segnare sul calendario. Oggi tutti i bambini dell’asilo hanno ricevuto una cartolina dal Polo Nord, scritta da Babbo Natale in persona e indirizzata a: Piccola Fabbrica di Babbo Natale, Via della Conciliazione 3, Varese, ITALIA.


Ma in via della Conciliazione numero 3 non esiste una Piccola Fabbrica di Babbo Natale, c’è la nostra Scuola dell’Infanzia!
Certo bambini, ma quale posto meglio della vostra Scuola dell’Infanzia, può trasformarsi per un giorno (anzi due) come per magia?
Giustissimo!

Allora, che l’evento abbia inizio!
Ci sono 10 giorni di tempo per preparare tutto ciò che serve e reclutare tantissimi aiutanti di Babbo Natale!

Giorno -9
Ma voi lo sapete come mai a Babbo Natale è venuto in mente di chiedere aiuto proprio ai bambini del nostro asilo? Sapete quegli uccellini e gli scoiattoli che i bimbi guardano dalla finestra, giù nel cortile, in mezzo ai giochi? Ecco, è merito loro. Sono loro che hanno detto a Babbo Natale che nel nostro asilo ci sono tanti bambini bravissimi.
Bè, naturalmente gli uccellini e gli scoiattoli di Casbeno non sono andati fino al Polo Nord. Ma esiste il passaparola! Dagli uccellini e gli scoiattoli di Via della Conciliazione a Mastro Lupo, e lui sì che può aver percorso le foreste d'Europa per arrivare nel freddo Nord.


Anche Mastro Lupo si aspetterà grandi cose da noi.

Giorno -8
Babbo Natale ha chiesto di reclutare tanti Piccoli Aiutanti.
I nostri bambini sono:
- piccoli (per la precisione piccolissimi, piccoli, mezzani, grandi e più grandi, ma pur sempre più piccoli dei folletti veri!)
- sono sicuramente ansiosi di aiutare Babbo Natale.
Quindi, chi meglio di loro può diventare "Piccolo Aiutante di Babbo Natale"?


Giorno -7
Oggi  abbiamo scoperto che nella Piccola Fabbrica ci sarà anche una buca delle lettere apposta per le letterine a Babbo Natale. I bambini che non hanno ancora spedito la loro letterina potranno imbucarla qui, così saranno sicuri che le letterine verranno recapitate al posto giusto e per tempo.

(Ed eccola qui, all’ingresso della Piccola Fabbrica, pronta a raccogliere i desideri dei bambini.)

(Queste invece le letterine imbucate)


Giorno -6 
Questa è una missione natalizia importantissima.
Più aiutanti ci sono meglio è. Meglio se vengono anche altri bambini. Bisognerà chiedere a tutti i cuginetti, gli amici, fratelli e sorelle delle scuole elementari, anche bambini di altre città, piccoli e grandi!
Ci sarà da fare per tutti!


Giorno -5
Gli amici del bosco sono proprio efficienti. Tanto per cominciare, hanno visto che l'asilo ha un bel salone, l'ideale per una Piccola Fabbrica di Babbo Natale! Complimenti, amici del bosco, per la vostra lungimiranza!
E poi hanno già anche visto che nel cortile c’è abbastanza spazio per atterrare con la slitta, la notte di Natale. Chissà se useranno il cortile come base per le consegne nelle case qui intorno?


(Durante l’apertura della Piccola Fabbrica hanno mandato qualche renna in avanscoperta ;-) )


Giorno -4
Siamo sicuri che tutti i bambini vogliono diventare AIUTANTI FOLLETTI!

(E infatti, anche quelli più timidi e incerti, una volta al lavoro hanno dato il meglio di sé.)



Giorno -3

Oggi c’è stata un’altra bella sorpresa: abbiamo scoperto che alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale ci sarà anche un angolo lettura caldo e morbido, vicino al caminetto, dove i piccoli aiutanti potranno fermarsi per una pausa rilassante, ad ascoltare le storie delle follette, o a sfogliare  dei bellissimi libri di Natale.
(In realtà poi le follette sono state letteralmente rapite dai bambini, c’era troppo da fare, e non sono riuscite a dedicarsi alla lettura, ma ci ha pensato qualche genitore, o qualche bambino in autonomia.)


Giorno -2
Iniziavamo a preoccuparci perché non avevamo notizie da Babbo Natale. Invece oggi ci ha fatto recapitare le istruzioni di ciò che i piccoli aiutanti dovranno fare. Molto bene, tutto procede per il meglio.




Giorno -1     
Oramai è quasi tutto pronto. Alberi di Natale, luci, montagne di regali già impacchettati, scenografia, caminetto, tavolini per i laboratori, sagome per le foto ricordo dei bambini. Sull’asilo è scesa la magia del Natale. Mancano solo i Piccoli Aiutanti di Babbo Natale.





GIORNI ZERO: apertura della Piccola Fabbrica.
Di questo, abbiamo già parlato qui.



Giorni +1, +2 e +3 
Dopo un giorno di riposo, ci siamo rimesse al lavoro, c’era da fare il conto di lavori e letterine, prendere i contatti con il servizio spedizioni urgenti di Babbo Natale e organizzare una spedizione internazionale nelle terre ghiacciate del nord. Abbiamo anche costruito un baule di legno massiccio per proteggere i lavoretti dei bambini.

GRAZIE bambini che avete lavorato per e con le follette!



Giorno +4     
Il tir delle spedizioni urgenti di Babbo Natale che è arrivato a caricare il baule era gigantesco. Una specie di Christmas truck della Coca-Cola ma in vestito da folletto, in rosso e verde.  Qui a Varese era una giornata di sole e naturalmente senza neve, quindi non era molto caratteristico, ma tutti, per le strade, si voltavano a guardarlo a bocca aperta, finché non ha imboccato l’autostrada ed è scomparso alla nostra vista.



Giorni +5 e +6
Sono stati giorni di attesa. Mentre il tir continuava il suo viaggio attraverso l’Europa, Babbo Natale e i suoi folletti scrutavano la taiga all’orizzonte, ansiosi di vedere le luci dei suoi fari fare capolino nel cielo bianco di neve, tra gli abeti e i fiocchi che hanno iniziato a cadere abbondanti proprio in questi giorni. Noi aspettavamo notizie e intanto ingannavamo l'attesa riguardando le foto o riascoltando la colonna sonora della PFBN.

Giorno +7
La consegna è giunta a destinazione di primo mattino, quando i folletti iniziavano a svegliarsi e a scoprire un cielo sereno dopo giorni di nevicate. Quando si sono accorti del tir che troneggiava, imponente, fuori dalle loro finestrelle, hanno fatto salti di gioia sui letti e piroette lungo i corrimani delle scale, per poi atterrare uno sopra l’altro nella neve fresca davanti alle loro abitazioni, alcuni con i calzini al posto dei berretti, altri con le coperte ancora annodate alle barbe. 



Hanno scaricato con cura il nostro baule e lo hanno portato, orgogliosi, al cospetto di Babbo Natale, che lo ha aperto e ha esaminato uno per uno tutti i lavoretti, con un sorriso sempre più compiaciuto.
Girano voci che gli sia scesa anche una lacrimuccia di commozione per l’impegno dei nostri bambini… :-)


Giorno +10
Abbiamo ricevuto già nei giorni scorsi qualche scatto rubato dal Polo Nord, ma la cosa più bella è stata ricevere, ieri, 2 dicembre, una lettera di ringraziamento gentile e sincera.

Eccola qua:


Polo Nord, 29 novembre 2015

Miei carissimi aiutanti folletti,
questa mattina, nonostante la neve e il gelo che c’è da queste parti, un tir speciale è riuscito ad arrivare fino a qui. 
I miei folletti hanno scaricato un grosso baule che conteneva un sacco pieno dei vostri lavori. 
Sono bellissimi!
So che alcuni li avete tenuti, va bene lo stesso; l’importante è che abbiate lavorato così bene e con così tanto entusiasmo a fianco delle mie follette. È sempre bello trovare bambini così bravi e le mie follette sono state davvero molto contente.
I vostri biglietti d’auguri, i pacchetti regalo, le candeline, gli aeroplanini, i piccoli folletti di sughero, le macchinine, sono tutti bellissimi, realizzati con tanta cura e straordinaria fantasia.
Bravissimi!
Grazie davvero per l’aiuto.
Ora so che posso contare su di voi, anche in futuro.
Ho ricevuto anche le vostre letterine, altre le riceverò nei prossimi giorni, e non vedo l’ora di lasciarvi i vostri doni durante la notte di Natale, ve li meritate davvero. Però continuate ad essere bravi, mi raccomando. È molto importante.

Grazie, con tutto il cuore.

Babbo Natale
 


...cose che succedono quando una Piccola Fabbrica di Babbo Natale prende vita nell’asilo più magico che c’è :-)


* Per quelli a cui non tornano i conti: i due giorni di apertura della fabbrica sono conteggiati entrambi come giorni ZERO :-)

Si ringrazia per la parte comunicazione e grafica Girasole Comunicazione

martedì 24 novembre 2015

...quando i bambini sono diventati piccoli aiutanti di Babbo Natale


Quando la Piccola Fabbrica era in funzione, il salone dell’asilo era pieno. Pieno di bambini, di voci, di musica natalizia e luci calde. Pieno di cose da fare, oggetti da costruire e decorare, pieno di colori, stelline, lustrini, pennelli, cartoncini, fogli, colla, tappi di sughero, scampoli di tessuto, pop-corn DA NON MANGIARE (ma qualcuno li ha assaggiati…), candeline, gomitoli, forbici, mollette, bastoncini di ghiaccioli, polvere dorata. Pieno di manine indaffarate, sporche, colorate, incollate. Maniche rimboccate e tutti al lavoro.



C’erano bambini increduli, bambini scettici, bambini grandi da convincere, bambini più piccoli che ti guardavano con occhi pieni di ammirazione.

La conversazione con Simona, 6 anni e mezzo, una bambina minuta e chiacchierina, una che sapeva bene il fatto suo, è stata più o meno così:
-       Tu sei una folletta di Babbo Natale?
-       Sì certo, sai che fino a qualche giorno fa ero al Polo Nord a costruire i regali per i bambini?
-       Oooooooooh davveeeeeeeeeeero?? (OCCHI SGRANATI)
-       Sì. Dimmi cos’hai scritto sulla letterina, così ti dico se per caso abbiamo già costruito qualcosa per te
-       Ho chiesto una SVWJGJVISAKLDJFIWR (oggetto dal nome incomprensibile) e un arco con le frecce.
-       Uh, ma sai che l’altro giorno i miei colleghi elfi stavano per l’appunto costruendo un arco con le frecce?! Rosso era. Poteva essere il tuo?
-       Sì sì sì rosso mi piace!! Forse era il mio! (SORRISO RAGGIANTE)


Un bambino educatissimo ha raccontato la sua storia intanto che lavorava con cura. Si chiama Peter "perché non sono italiano, sono bulgaro"; i suoi genitori sono andati a prendere in Bulgaria lui e suo fratello, e li hanno portati in Italia. Lui ricorda qualche parola in bulgaro, non sa più dire “Buon Natale”, ma “Babbo Natale” si dice così: Diado Coleda, tipo. È tornato a ringraziare, poi è tornato a salutare, poi è tornato a scrivere una dedica alla mamma sul biglietto, chiedendo consigli. Era tutto un “per piacere”, “ti ringrazio”, “sei molto gentile”. Babbo Natale sarà molto fiero di te, Peter.

Una folletta faceva fare un soffio magico ai bambini sul fondo delle candeline per riuscire a staccarne il biadesivo, e senza soffio magico nessuno, ma proprio nessuno, né i bambini e neppure la folletta, riusciva a toglierlo. I bambini impazzivano all’idea di essere magici.


C’erano altri bimbi stranieri. Una folletta ha dovuto spiegare in inglese quello che c’era da fare, per farsi capire da due bambini che quando hanno saputo che Babbo Natale le aveva insegnato l’inglese per poter parlare con i bimbi di tutto il mondo hanno sgranato gli occhi dalla felicità.

Anthony si è seduto annunciando di parlare italiano, inglese, francese e polacco (!) e con sua sorella Daisy si è fermato a lungo. Lui ha dato sfogo alla propria creatività (e alla propria parlantina), lei silenziosamente ha decorato con precisione e pazienza il suo biglietto per Babbo Natale. Con la folletta hanno parlato in italiano, ma forse Babbo Natale dovrebbe insegnare ai folletti anche il polacco, in caso di necessità ;-)

Abbiamo incontrato tanti bimbi con intenzioni generose e parole gentili:
-       folletta: “come disegni bene gli alberi di Natale”
-       piccolo aiutante: “posso insegnare anche a te a disegnarli”
o ancora
-       folletta: “siete bravi bambini, sapete? Siete più bravi voi di noi folletti”
-       piccolo aiutante: “ma cosa dici, tu sei bravissima e sei la folletta più gentile che io abbia mai conosciuto”
oppure
-       folletta: “che bel nome hai”
-       piccolo aiutante: “ se vuoi te lo impresto”

…cose così, parole semplici che schiudono sorrisi.

Luigi, che ha lavorato un po’ e il resto lo ha fatto fare alla mamma, per poi fare l’assistente alla folletta all’ingresso, si meravigliava di come lei sapesse i nomi dei bambini che arrivavano prima che loro glielo dicessero.
Alcuni bimbi si stupivano che li chiamassimo per nome. Ma come fai a saperlo? Ma perché me lo ha detto Babbo Natale. Oppure: perché i folletti sanno tutto! O anche: me l’hanno detto gli uccellini, quelli che stanno qui nel cortile dell’asilo e che hanno visto che voi bimbi siete bravissimi! E loro ci rivolgevano sguardi di ammirazione.



Un bambino già grandicello, mani sui fianchi, guardando una folletta le ha chiesto se ci rendessimo conto di quale compito importante ci aveva affidato Babbo Natale. Ha detto che dovevamo essere orgogliose della lettera che avevamo ricevuto e del fatto che avesse scelto proprio noi!

E noi lo siamo, orgogliose. Orgogliose di tutti questi bimbi e del nostro meraviglioso asilo.

C’era un aiutante folletto simpaticamente outsider che ha sdegnato alberi di natale, stelline & co. e ha disegnato invece un trattore, con tanto di clacson, un campo di grano e il cielo con le nuvolette bianche. Però il trattore era rosso e il campo di grano era dorato, quindi proprio fuori tema non era ;-)

C’erano quelli che sarebbero andati avanti tutto il pomeriggio, e che a malincuore si sono lasciati trascinare via dai genitori.
C’era un papà che leggeva ai suoi bambini una storia seduto per terra, tra le coperte, accanto al caminetto.
C'erano bambini che arrivavano con la loro letterina da imbucare, carichi di emozione e di magia.

È venuta Asia, 9 anni, dicendo sconsolata e risoluta che lei a Babbo Natale non crede più. Che cosa?? E la lettera con la richiesta di aiuto chi l’ha scritta allora? E noi per chi lavoriamo, allora? No no, parliamone.
Chissà se alla fine un filo di dubbio glielo abbiamo insinuato.
C’erano anche bambini un po’ monelli, che sabotavano il presepe, che distruggevano la casetta e scartavano i pacchetti. Chissà cosa dirà Babbo Natale?
Ma si sa, Babbo Natale è buono e c’è ancora un mese per rimediare.

Alcuni bambini hanno lasciato i loro lavoretti nel sacco da spedire al Polo Nord, come ha chiesto Babbo Natale.
Tanti hanno portato a casa le loro creazioni. Alcuni vogliono farle trovare a Babbo Natale accanto ai biscotti e al bicchiere di latte durante la notte di Natale. Altri hanno intenzione di regalarle alla mamma, o al papà, o ai nonni. Va bene lo stesso, LUI sarà comunque contento e orgoglioso di questi bambini così generosi.

Sono passati dalla Piccola Fabbrica circa 250 bambini, un numero imprecisato di adulti accompagnatori e tanti adulti scesi solo a curiosare, richiamati dalle voci sulla meraviglia del salone in versione natalizia, senza contare i nostri figli che ne hanno fatto per forza di cose la loro casa per due pomeriggi.

Abbiamo ricevuto tanti messaggi di ringraziamento da coloro che sono la nostra forza e l’orgoglio della nostra scuola: un corpo docenti e personale ausiliario spettacolari. Teniamo nel cuore i sorrisi, gli abbracci, gli occhi lucidi, le parole pronunciate a fil di voce o vivaci per la gioia.



Così come l’entusiasmo di genitori, nonni, famiglie esterne, che era impareggiabile.
E poi c’è l’orgoglio di aver creato qualcosa di magico, sapendo che se per i bambini la magia è qualcosa che non si mette in discussione, ai grandi bisogna invece ricordare che c’è, e, per loro, trovarla nel salone dell’asilo è stata una sorpresa.