giovedì 13 dicembre 2018

La Piccola Fabbrica di Babbo Natale e i suoi bambini

La Piccola Fabbrica di Babbo Natale è qualcosa di magico e meraviglioso, come ha detto qualcuno.
E però, il merito non è solo dei suoi alberi luccicanti, o della slitta rossa, o dei tavoli colmi di materiale per i lavoretti, no: la cosa più magica e meravigliosa della Piccola Fabbrica di Babbo Natale sono i bambini, con la loro buona volontà, la loro curiosità e il loro stupore.


Ecco che allora ve ne presentiamo qualcuno:
c’era ad esempio Arianna che, certa del fatto che le Elfe non fossero vere Elfe, ma solo mamme con addosso un vestito e un berretto rosso/verde, ha iniziato ad avere qualche dubbio quando ha potuto incollare fiocchi di neve sul vestito della sua Elfa senza che lei si arrabbiasse. Ha ammesso che se fosse stata una mamma si sarebbe arrabbiata certamente.
C’era Khady, che ha convinto la mamma a rientrare da fuori città apposta per la Piccola Fabbrica, perché è dalla prima edizione che si segna la data sul calendario e non può certo mancare: fa dei lavoretti bellissimi ed è a un passo dall’essere nominata Aiutante Elfa, cioè colei che aiuta le Elfe nell’aiutare i Piccoli Aiutanti di Babbo Natale. Come lei, anche Cristina è stata chiamata per la prossima volta a fare l’Aiutante Elfa.
C’erano le figlie grandi delle Elfe, che sono a tutti gli effetti Aiutanti Elfe: Vittoria, Martina, Emma, e poi Vanessa figlia della prestigiosa Elfa truccabimbi. E con loro anche la sempre allegra Greta, che domenica ha festeggiato il suo compleanno passando tutto il pomeriggio ad aiutare alla Fabbrica.



C’era Stefano “Mr NO” (NDA: vedere qui per lumi in merito) che quest’anno è stato un po’ meno “Mr NO” del solito. Se continua così dall’anno prossimo le Elfe dovranno cambiargli il soprannome.
Nicole, che è stata così gentile da fare avanti e indietro dalla cucinetta portando tazzine di tè e piattini con pasticcini per una delle Elfe.
Giada, con i suoi occhi grandi, la sua determinata concentrazione e il suo sorriso bellissimo, e la piccola Diana, silenziosa e attentissima.
Riccardo era così timido che una volta rotto il ghiaccio ad un tavolino non ha più voluto spostarsi da lì, con il risultato che ha portato a casa una serie di lavoretti uguali (ma tutti diversi! 😊 )
Non trovando una sedia libera e non volendo proprio aspettare né cambiare tavolino, Nina si è messa in ginocchio per terra per realizzare il suo alberello in cartoncino, mentre il suo vicino di posto saltellava sulla sedia perché gli scappava tantissimo la pipì ma non voleva saperne di lasciarla per andare in bagno.


Giacomo si è messo a raccogliere tutte le stelline, i fiocchi di neve e i più piccoli cuoricini che erano caduti sul pavimento: per fare ordine, e perché se no poi i bambini dopo di lui sarebbero rimasti senza.

A un tavolino un bimbo ha lasciato un biglietto dove aveva disegnato un albero di Natale e scritto "Buon Compleanno e Auguri Babo" 😊.
Al tavolo delle candeline i bambini accoglievano con gioia la raccomandazione di mettere fuori un lumino, durante la notte di Natale, insieme ai biscotti e al cibo per le renne.

Diversi bambini hanno raccontato quello che avevano scritto nella loro letterina, ma qualcuno la letterina ancora non l’aveva scritta perché proprio non riusciva a decidersi su cosa chiedere. Lucia invece era sicurissima nel suo desiderio principale: una bella nevicata il giorno di Natale!



Vittoria, a Fabbrica ormai chiusa e quando tutti intorno a lei stavano già iniziando a riordinare, è andata avanti impassibile a decorare meticolosamente il suo alberello, che era un mosaico di bottoni piccolissimi, attaccati con precisione uno accanto all’altro, e a conversare amabilmente con l’Elfa che la aiutava.
Camilla ha reinterpretato i lavoretti con la creatività che a quanto pare è nei geni della sua famiglia (NDA: la sua mamma è Maura, la pittrice del muro dell’orto).
Aurora, senza pronunciare una sola parola, si incantava a guardare le Elfe con un sorriso grandissimo e con lo stesso sorriso, a tratti, si ricordava di incollare una decorazione al suo alberello.
Michelle si appassionava ai lavoretti e non li lasciava più, finché non erano perfetti.
Martina ha iniziato a decorare un rocchetto, ma è stato poi suo papà Marco a farlo diventare un alberello – e lui non vedeva l’ora di farlo!




A un’elfa, che si lamentava di non essere così tanto magica da saper volare, il piccolo aiutante Andrea, interpellato in merito, ha consigliato di infilarsi nella slitta di Babbo Natale e volare con lui.

La piccola aiutante Anita ha annunciato di essere buona, anche se non obbedisce alla mamma. Ma Babbo Natale lo sa, che lei non obbedisce perché la mamma le chiede di fare cose noiose, ed essendo concorde con lei le porterà comunque dei regali.


Magici e meravigliosi sono tutti i bambini che qui non abbiamo nominato perché le Elfe si sa, sono magiche ma non troppo, e non sanno ricordare i nomi di tutti i bambini come invece fa Babbo Natale.

I bambini hanno realizzato alberelli di Natale con cartoncini, rocchetti e fili di lana, pupazzi di neve con vasetti e palline di pasta di bicarbonato e con dischetti di cotone e scampoli di tessuto, campanellini con le cialde di caffè, vasetti porta lumini e biglietti d’auguri. E hanno decorato le palline bianche che poi hanno appeso all’albero della vita.
Hanno cavalcato le renne rosse che trainavano la slitta, o sulla slitta ci sono saliti da soli, tenendo saldamente le redini, o a far baldoria con tutta una banda di amichetti. Era la loro casa all’interno della Fabbrica.
Si sono scaldati le manine vicino al fuocherello nel bosco, e si sono soffermati davanti al piccolo presepe.
Hanno imbucato la loro letterina della cassetta delle lettere. Si sono fatti truccare dalle mani fatate della truccabimbi, che ha dipinto le guance dei bimbi con pazienza e magia, e senza fermarsi mai.


Quando sembrava che i bambini diminuissero e fosse quasi ora di chiudere, nuovi sciami di bambini riempivano le seggioline. Ma menomale, perché alle Elfe non piace che la Piccola Fabbrica di Babbo Natale finisca!

E poi, sentirsi chiamare Elfa dai bambini, non ha prezzo 😍

mercoledì 5 dicembre 2018

Qualche GRAZIE

pare si legga: 
HANTANYEL 
e che voglia dire 
GRAZIE in elfico :-)
Grazie a tutti coloro che hanno aiutato a ricreare la magia della Piccola Fabbrica di Babbo Natale:


grazie di cuore a tutti gli aiutanti, adulti e bambini, che hanno collaborato in vario modo nei preparativi, nell'allestimento, durante i laboratori o alle pulizie finali di questa quarta edizione.

Grazie a chi ha condiviso idee, dedicato tempo e messo il proprio impegno giorno e notte per fare in modo che tutto fosse perfetto, o quasi 😊

Grazie a chi ha donato materiale per i laboratori, a chi ha messo a disposizione il proprio albero e le proprie decorazioni e a chi, per tutto l’anno, conserva a casa propria gli scatoloni della Piccola Fabbrica.

Grazie alle mamme e ai papà “nuovi” che si sono fatti coinvolgere per la prima volta. Bello, vero?

Un grazie speciale ai nonni che sono stati per due giorni a friggere frittelle, intanto che le mamme erano impegnate a fare le Elfe.

Grazie a Laura, zia di Nina (tigrotta), che si è trovata catapultata alla Fabbrica per fare la truccabimbi, e lo ha fatto con grandissimo entusiasmo e bravura (e grazie alla sua numerosa famiglia che l’ha pazientemente seguita).

Grazie a Madalina, mamma di Aurora (orsetta), per il suo angolo fotografico natalizio e scintillante.

Grazie a Marco e Kettj, genitori di Gabriele (apina) e Riccardo (delfino), per aver realizzato una versione speciale dell’albero di Klimt.

Grazie ai mariti delle Elfe che ormai sono rassegnati di fronte al caos, alle corse e alle idee più bizzarre.

Grazie alla festa Luci, Profumi e Colori del Natale a Casbeno che ci offre sempre l'occasione ideale per la nostra Piccola Fabbrica.

Grazie all’asilo che ci concede l’uso del salone e grazie alle maestre e al personale della scuola che ci supportano e ci sopportano 😅

E per finire, grazie ai bambini che sono venuti: di loro, parleremo nel prossimo post.


Le Elfe della Piccola Fabbrica di Babbo Natale