martedì 10 dicembre 2019

Una cosa davvero mai vista...

Racconta l’Elfa Clara: 
il sabato della Piccola Fabbrica di Babbo Natale, mentre tanti bambini erano indaffarati a creare decorazioni natalizie, incollavano bottoni e decoravano biglietti, mentre noi Elfe aiutavamo ai tavoli e le canzoni di Natale risuonavano, è successa una cosa che in tanti anni non era mai successa!

Sono arrivati i Re Magi!! 
Alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale!!


Sono arrivati con le loro corone, i loro vestiti di stoffa preziosa ed i mantelli, e hanno portato nel loro viaggio due amiche speciali che impersonificavano l'Acqua e la Terra.

Subito i bambini li hanno accolti festanti, due bimbe più grandi e più coraggiose hanno dato loro in dono una cesta piena di lavoretti fatti nel pomeriggio…già...i Re Magi con il loro esempio insegnano quanto è bello donare, un gesto che deve nascere dal cuore.


Così, dopo una foto ricordo (perché chissà quando ricapiterà che i Re Magi ci torneranno a trovare!) tutti i bambini sotto i loro cappelli si sono messi in viaggio con i Re Magi tenendo un lumino acceso in mano.



Che buon profumo si sentiva nell'aria, che aria frizzante si sentiva sulle guance, che occhi attenti e brillanti avevano i bambini mentre ascoltavano l'Acqua e la Terra parlare…eh già, hanno detto cose molto importanti e i bambini rispondevano eccome alle loro domande!
Com'è l'acqua? L'acqua è trasparente, è pura, non ha odore, è fredda e bagnata, e quando il cielo è azzurro e limpido  l'acqua è azzurra, e quando il mare è profondo è blu l'acqua, e di notte con il buio è nera l'acqua.. Scivola dappertutto e penetra nella Terra, e nella Terra trova le radici; la Terra è calda e accogliente, ci nutre e ci dà i suoi frutti e gli alberi...bambini avete mai abbracciato un albero? Avete sentito che sensazione profonda di pace?
È questo il messaggio che ci hanno portato in dono: dobbiamo rispettare la natura che ci è stata donata!



Si sono spalancate le porte della Chiesa, i bambini con i loro lumini e i loro doni sono entrati e hanno riempito l'altare. Don Piergiorgio li ha accolti, li ha ringraziati e li ha benedetti e ha ricordato quanto è importante dire GRAZIE.





Dopo una preghiera alla Madonna, tutti fuori a cantare "Tu scendi dalle stelle" insieme ai Re Magi, all'Acqua e alla Terra, e ci si è riscoperti tutti più sorridenti.

Un bimbo diceva “lumini luminiii" mentre li raccoglieva, i bambini della Carducci vendevano i biscotti suonando i campanelli, le voci della festa hanno riempito il sagrato e ci si è incamminati verso casa con un pensiero: però…ma pensa…i Re Magi non li avevo davvero mai visti prima di oggi!

domenica 8 dicembre 2019

La SCUOLA racconta: la Piccola Fabbrica di Babbo Natale – Parte 2

Io sono abituata ad avere il mio salone pieno di bambini, ma così come è alla Fabbrica di Babbo Natale non ci ho ancora fatto l’abitudine. Ogni volta è una scoperta e una magia. 
E mi meraviglio, e mi emoziono, e mi commuovo sempre, nel  sentire quello che raccontano, e nell’osservare quello che fanno.


Alcuni bambini erano i miei bambini, quelli che vedo tutti i giorni. Altri non li conoscevo, ma ho fatto molto volentieri la loro conoscenza.
Eccone alcuni:

Giada era silenziosa e indaffarata. Ad un certo punto, ad un tavolino, le si è seduta proprio di fianco un’altra Giada, anche lei silenziosa e indaffarata.

Nina e Vanessa formavano una specie di banda complice e indaffarata.

Giorgio e Andrea, che sono in classe insieme, facevano le cose insieme: se uno appiccicava stelline gialle, l’altro appiccicava stelline gialle. E se uno sceglieva scrupolosamente i fiocchi di neve più belli, l’altro faceva altrettanto.


Greta, che chiacchiera tantissimo e ha l’argento vivo addosso, ha insegnato alle bambine più grandi a fare dei cappellini di lana: una variante di lavoretto non programmata ma molto apprezzata 😄

Diana invece non dice nulla, ma fa dei sorrisi immensi.

Ho sentito Maddalena, anzi no: "mi chiamo Maddy!!!” dire ad una delle Elfe: “si vede che sei vera, perché hai la polvere brillante sugli occhi!"

Ad un certo punto, per qualche motivo una certa colla che non voleva saperne di incollare qualcosa di un certo lavoretto ha fatto piangere Giacomo: prima lo ha fatto tirare su con il naso, poi singhiozzare piano, poi singhiozzare forte, e poi piangere disperato finché non ci ha pensato la sua mamma a ristabilire l’ordine 😉

Elisa all’inizio non voleva fare i lavoretti né staccarsi dalla sua mamma e poi invece non voleva smettere più e così la sua mamma ha avuto un po’ di indipendenza!

Gabriele sembra timido e serio, e poi resta timido ma sorride e gli brillano gli occhi 😍


Maria Luigia si è fissata con un’Elfa in particolare e non si è mossa dal suo tavolino.

Martina girava per la fabbrica entusiasta ed emozionata annunciando a tutti a squarciagola: “arrivano i Magi!! Arrivano i Magi!!”

Aurora ha voluto fare un alberello invece che un folletto, perché le piaceva di più e perché a casa l’albero ancora non lo aveva fatto. E lo ha fatto bellissimo e carico di decorazioni.

Per sbaglio il piccolo Marco, invece che incollare una barba a un folletto, l'ha incollata al dito dell’Elfa con cui stava chiacchierando, e che evidentemente lo ha distratto 😜

Giada l’anno prossimo andrà alla Carducci, ma anche se sarà diventata grande sa per certo che verrà lo stesso, ancora, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale.

Le quattro sorelle che sembrano sempre in sintonia e super alleate: Chiara, Elena, Letizia, Elvira. Le Elfe sono sempre felici di rivederle, e si sono commosse nel pensare che la più piccola non era ancora nata, ai tempi della prima Piccola Fabbrica di Babbo Natale.


Natàlia è nata la vigilia di Natale: come non pensarla il prossimo 24 dicembre? 😄

Quando un’Elfa si è vantata di conoscere tutti i bambini, Michelle l’ha sfidata chiedendole di dirle il suo nome, ed è rimasta letteralmente senza parole quando l’Elfa glielo ha detto.

Khadi, una vecchia conoscenza della fabbrica, ha raccontato tutto quello che fa: ginnastica artistica, yoga, psicomotricità che – spiega – è un misto tra ginnastica e matematica, catechismo, violino, orchestra e quindi ha dovuto rinunciare a danza. Ah, ogni tanto va anche a scuola. Ah, gli anni scorsi faceva una letterina lunghissima e chiedeva soprattutto un cavallo, ma Babbo Natale non glielo ha mai portato: "non è che tu, Elfa, puoi metterci una buona parola?"

Federico continuava a ridere per via delle facce buffe dell’Elfa che stava aiutando, e non si ricordava assolutamente cosa avesse scritto nella sua letterina.

Il piccolo Gabriele rubava pezzi di torta dalle mani della mamma e pezzi di frittella dalle mani dell’amica della mamma, e non aveva tempo di completare il suo lavoretto. Per fortuna ci pensava suo fratello Riccardo, che invece era tutto dedito al suo folletto.

Sono venute anche Paola ed Emma che, anche se sono adolescenti – e si sa come sono le adolescenti – hanno aiutato le loro mamme Elfe.


Vittoria ha raccontato, soddisfatta, che era riuscita a convincere il suo papà a portarla alla Fabbrica per tempo, e non come l’anno scorso che era arrivata tardissimo e aveva potuto fare un lavoretto soltanto. Ha chiacchierato tantissimo.

Dania era molto silenziosa, ma comunicava con i suoi bellissimi occhi: ha fatto un bellissimo segnalibro, lo ha fatto vedere ad un suo compagno che ha pensato fosse un regalo per lui, quindi è tornata a rifarlo. La sua Elfa le ha detto che donare è molto bello, ma anche rifarlo per sé non era una brutta idea 😉

A proposito di doni: Martina, che è grande ma non tantissimo, tutta presa ad aiutare la sua mamma Elfa ha fatto in tempo a fare un solo lavoretto, che per giunta poi ha messo nel cestino per i Magi; ma, come diceva Babbo Natale nella sua letteradonare è una cosa bellissima, e infatti il cestino si è riempito di un sacco di lavoretti, lasciati da un sacco di bambini: gli alberi di Natale fatti con le cialde del caffè e i cartoncini, i folletti che avevano un lungo berretto rosso o verde da cui spuntavano solo il naso e la barba (ma alcuni bambini ci hanno disegnato gli occhi sopra al berretto, perché - hanno detto - dei folletti senza occhi non si sono mai visti), i cuori con i fili colorati di lana, le stelle-candeline, i segnalibri natalizi a forma di alberello o di angioletto luccicante, i Magi fatti con i rotoli della carta igienica, e i pupazzi di neve trasformati in calendari dell’avvento.


I bambini più grandi li hanno consegnati personalmente ai Magi, quando sono venuti a visitare la Fabbrica e a fare le foto con le Elfe e ad accompagnare i bambini in fiaccolata verso la chiesa.
Di quello che è successo fuori non so dire molto, perché io non mi posso muovere da dove sono, ma qualcuno, forse, me lo racconterà.




E poi ho una raccomandazione per le Elfe: quando, fuori dalla Fabbrica, i bambini vi indicano e vi salutano con gioia, sappiate che è perché vi siete dimenticate di togliere il berretto da Elfa e loro vi hanno riconosciute. Se proprio volete passare per persone normali e non, appunto, Elfe, ricordatevi di toglierlo, ma stupirsi perché i bambini sono entusiasti di vedervi, secondo me è una bellissima alternativa 😉😍


venerdì 6 dicembre 2019

La SCUOLA racconta: la Piccola Fabbrica di Babbo Natale – Parte 1

Cari bambini, oggi è la Scuola che vi scrive.
L’ho fatto solo un’altra volta prima d’ora, perché è una cosa che faccio solo nelle occasioni speciali, e questa è un’occasione specialissima: devo parlarvi della Piccola Fabbrica di Babbo Natale di quest’anno.


Dovete sapere che, anche se sono magici, gli Elfi mandati da Babbo Natale ci mettono sempre un po’ per trasformare il salone da SALONE DELL’ASILO a PICCOLA FABBRICA DI BABBO NATALE. 
Quest’anno, poi, la trasformazione non è stata delle più tranquille, perché gli Elfi sono venuti con un pacco enorme, alto da terra al soffitto, un trapano spaventosissimo e un sacco di ganci, e sapete cosa hanno fatto?
A quei ganci hanno appeso un paesaggio innevato !




Non capisco come ci potesse stare lì, nel mio salone, tutta quella neve, con quel villaggetto, gli alberi e addirittura un cielo notturno con tanto di luna piena e nevicata abbondante. Dentro al mio salone!! Ma ci credete?

E poi sono comparse le luci scintillanti, gli alberi decorati, i regali, la slitta rossa e la renna, la neve alle finestre, il piccolo presepe, la musica natalizia, i tavolini per i lavoretti. 



E la buca per imbucare le letterine per Babbo Natale.


E un angolo morbido con dei libri da leggere. E un pupazzo di neve luminoso. 


E Olaf in persona.


E poi, finalmente, seguendo le renne luminose che fuori indicano la strada, sono arrivati i bambini.

(continua...)