martedì 26 gennaio 2016

L’Open Day: istruzioni per l’uso – PARTE SECONDA

Durante un Open Day di una scuola materna di solito vengono affrontati argomenti di base quali gli orari di entrata e di uscita, il sonnellino pomeridiano, il “kit asilo” (bavaglia, cambio, lenzuolini), il menu, la routine, l’inserimento, l’eventuale problema dello spannolinamento, e altri aspetti pratici che devono essere valutati anche rispetto alle proprie esigenze.
Ogni scuola di solito fornisce di default la risposta più o meno a tutte queste domande prima che vengano formulate, perché sono le cose che interessano alla maggioranza dei genitori.
Poi ci sono altri aspetti che vi aiutano a farvi un’idea più approfondita: ecco qualche consiglio.

A cosa prestare attenzione:
  • Guardate le classi: si nota la presenza creativa dei bambini? (si vedono disegni appesi alle pareti, lavoretti, ecc?). Vi farete un’idea su cosa fanno i bambini, se seguono un progetto, se la loro creatività è stimolata.

Foto inerenti al progetto dell'anno scorso
  • Fate caso agli arredi (tavoli e sedie, mobiletti, armadietti o appendiabiti): non serve che siano sofisticati, ai bambini non servono. Se sono semplici, a misura di bambino e ben tenuti, vanno benissimo.
  • Verificate se la struttura è dotata di uscite di sicurezza libere e misure antincendio (è obbligatorio per legge, ma vale la pena dare un’occhiata)
  • Non dimenticate la pulizia degli spazi, aule, bagni, mensa (se esiste un locale mensa apposito) e dei giochi.

Cosa chiedere:

Per quelli ansiosi curiosi su com’è la vita a scuola:
  • Cosa fanno i bambini a scuola? Com’è una giornata tipo? Quanto tempo è dedicato alla didattica e quanto è lasciato al gioco libero, all’incirca?
  • Vengono proposte attività extradidattiche o laboratori? Se sì, come? Sono offerti allo stesso modo per i bambini di tutte le età?
  • Come si riesce contemporaneamente a svolgere attività adeguate per le varie fasce d’età?
  • I piccoli possono portare per la nanna ciuccio e animaletto di peluche? Quanto dormono? A che ora?
  • Viene offerto uno spuntino alla mattina, almeno ai bambini del prescuola, che fanno colazione presto?
  • Si dicono le preghiere?

Per quelli attenti alla sicurezza:
  • le insegnanti sono formate e aggiornate sui temi di sicurezza quali le manovre salvavita pediatriche e vengono fatte regolarmente le prove di evacuazione?

Per i più lungimiranti:
  • È previsto un percorso di preparazione alla scuola primaria?
  • Esiste una collaborazione con la scuola primaria di riferimento?
  • Viene posta attenzione alle eventuali difficoltà di apprendimento da parte dei bambini (DSA)?
Ma la vera domanda importante che ci si deve porre è:

Per tutti:
  • A pelle, che sensazione mi dà questa scuola? Che atmosfera respiro?
Perché su queste cose, spesso è più importante farsi guidare dall’istinto.
Aprite il cuore, quindi, e cercate di guardare l’asilo con gli occhi dei vostri bimbi.

mercoledì 20 gennaio 2016

L’Open Day: istruzioni per l’uso – PARTE PRIMA

Premessa numero 1: online ci sono diverse pagine, forum, articoli che presentano/propongono/suggeriscono un elenco di domande da fare agli Open Day. Alcuni ben fatti, piacevoli alla lettura, coerenti e probabilmente adeguati, imparziali e realistici.
Altri con toni drastici tipo “un bambino di 3 anni è troppo piccolo per andare all’asilo, figuriamoci uno di 2!”.
Ecco, se appartenete a questa schiera di pensiero, tanti saluti e amici come prima.

Premessa numero 2: questo post NON è imparziale perché è scritto da gente AMICA dell’asilo, e di UN ASILO in particolare. Ma non insegnanti, non dipendenti, non siamo pagati per tenere un blog né una pagina di Facebook né per scrivere quello che scriviamo. Per inciso, in quanto ONLUS non ci guadagniamo niente, a livello personale, da quello che facciamo, e se lo facciamo è perché pensiamo che ne valga la pena.
QUINDI, il solo fatto che l’asilo abbia degli Amici che si danno da fare per questo asilo, può far pensare che ci sia qualcosa che renda importante farlo, no?

Prima di tutto, ci ispiriamo alle parole di un filmato di presentazione della scuola (qui riadattato per la privacy) in cui si risponde alla domanda che qualcuno si potrebbe porre:
"Lo mando o non lo mando alla Scuola dell’Infanzia?"
Risposta:


Detto questo, il periodo è quello degli Open Day.
Di genitori che rimbalzano da una scuola all’altra per fare la scelta migliore.
Dal 22 gennaio al 22 febbraio 2016 bisogna iscrivere i propri figli all’anno scolastico 2016/2017 (Di già??? ...eh...è così che funziona).

Le scuole non sono tutte uguali, ognuna ha i propri punti di forza, così come sicuramente ognuna ha qualcosa che può essere migliorato.
Tanto per incominciare, diffidate di chi non ammette che si possa fare meglio. Primo perché la presunzione di essere perfetti in tutta probabilità deriva dall’avere qualcosa da nascondere, secondo perché ammettere di avere qualcosa da migliorare è il primo passo verso il miglioramento.

La nostra scuola ha dei grossi punti di forza, ve ne elenchiamo qualcuno, in ordine casuale:

- la POSIZIONE a due passi dagli uffici di Casbeno e da Varese Centro, dove tanti lavorano MA FUORI DAL CENTRO caotico e trafficato. In uno spazio verde dove guardando in su dal cortile si vedono alberi e cielo. 
(Per dire: quello che si vede nel filmato qui sopra è quello che si vede dal centro del cortile, guardando in su. Di solito i palloncini non ci sono però ;-))
Su una strada minuscola a senso unico che parte dal piazzale della Chiesa, con un viavai di auto praticamente pari a zero al di fuori delle ore di entrata e uscita.
Una volta zittito così l’inquinamento acustico dalla strada, il rumore più molesto è quello delle campane del campanile della Chiesa, che per qualche bambino è così di casa da essere considerato “il campanile dell’asilo” :-)

- la MENSA INTERNA e una cuoca e aiutocuoca eccezionali. Non è da tutti gli asili avere una mensa interna, intesa proprio come cucina interna dove vengono cucinati i pasti, che non vengono quindi portati da fuori. Il nostro asilo è come una grande casa, con la sua cucina,i frigoriferi, una dispensa ordinatissima, fornelli regolarmente lucidi, ma anche un locale lavanderia con la sua lavatrice, il suo stendibiancheria, i suoi prodotti per la pulizia ordinatamente disposti sugli scaffali. E non piatti e bicchieri di carta ma piatti di ceramica, posate di acciaio, bicchieri di plastica colorati, un colore per ogni sezione. Di usa e getta solo, e giustamente, i tovagliolini di carta. I pasti sono quelli programmati dalla ASL, quindi dovrebbero essere uguali per tutti gli asili, ma la bravura delle nostre cuoche rende la cucina dell’asilo quella più ambita dai bambini. E poi loro conoscono i gusti dei bambini, uno per uno. E se un bambino proprio proprio la mozzarella non riesce a mandarla giù, avrà qualcos’altro in sostituzione. E attenzione, per come viene fatto, questo non è viziare, è rispettare i gusti dei bambini dopo aver cercato di far assaggiare un po’ di tutto, e continuando comunque di tanto in tanto nei tentativi.

- l’ACCOGLIENZA nel rispetto delle esigenze e dei tempi bambino, prima che delle necessità dei genitori. A qualcuno potrà risultare scomodo, ma il bene dei bambini dovrebbe essere la priorità. Per le insegnanti, di sicuro lo è.

- legato al precedente, ma non così scontato, è il fatto che l’inserimento avviene nel rispetto DI TUTTI I BAMBINI: può capitare che un bambino venga inserito più tardi rispetto agli altri, per qualunque motivo (trasferimento da un’altra città ad anno già iniziato, vacanze prolungate, ecc). Nel rispetto dei bambini già inseriti, non è consentita la presenza del genitore il primo giorno di inserimento del nuovo arrivato, come invece avviene durante gli inserimenti “regolari”. Non capiterà che un bambino già inserito a settembre, che magari ha faticato a staccarsi dai genitori, dopo due mesi si trovi in classe un bambino nuovo accompagnato dalla mamma. Più in generale, TUTTO viene fatto avendo come primo punto fermo il RISPETTO assoluto dei BAMBINI, dei loro tempi e delle loro esigenze.

- PULIZIA: durante gli Open Day qualunque asilo sarò giocoforza pulito. Se non lo fosse, si partirebbe davvero male. Ebbene, avendo noi - come Associazione - accesso, in più momenti durante l’anno, a locali esclusi normalmente al pubblico passaggio (dei bambini e dei genitori), possiamo dire che nel nostro asilo non c’è polvere nemmeno nello sgabuzzino, quello dove vengono sistemati materiali e strumenti di uso sporadico. Figuratevi nelle aule, o nei bagni, o in cucina. Non una sala operatoria, ci mancherebbe, ma un ambiente piacevolissimamente pulito e ordinato.
Casa nostra non è pulita e ordinata ogni santo giorno dell’anno così tanto come lo è invece l’asilo.

- ATTENZIONE AL SINGOLO BAMBINO: questo lo scoprirete più avanti, ma intanto lo diciamo perché è una cosa davvero bella. Il primo giorno di asilo, le maestre accoglieranno i piccoli che vedono per la prima volta salutandoli PER NOME. Devono essere magiche :-)
E dopo pochi giorni le insegnanti avranno imparato i nomi dei bambini anche di altre classi. E se li ricorderanno a distanza di anni. Un ventenne che passerà a fare un saluto all’asilo sarà accolto sempre con “il mio piccolo *NOME* e occhi con cuoricini”.
E’ così, l’abbiamo visto coi nostri occhi.

- E poi bè, le INSEGNANTI. Maestre che sono le mamme dell’asilo dei nostri bambini. Che educano, sostengono, aiutano, sgridano, consolano, coccolano, ascoltano i nostri figli come se fossero i loro. Che gioiscono con loro, applaudono i loro progressi, insegnano a rispettare, a provare, a pensare, ad impegnarsi. 
Che insegnano ad ESSERE, oltre che a FARE. 
Che credono in ognuno di loro.

Un asilo può vantare una struttura moderna, attrezzature di ultima generazione, una sfilza di attività extradidattiche, l’orto biologico, l’insegnamento bilingue. Ma quello che fa davvero la differenza è il corpo docenti e tutte le persone che rendono l’ambiente dell’asilo un posto caldo, rassicurante e famigliare.

Ricevere un sorriso ogni mattina, sempre, fa la differenza.

Non vi riveliamo altro per il momento, anche se qualcosa lo potete scoprire anche solo curiosando tra i post precedenti su questo blog.

Infine, essendo questo post una PARTE PRIMA, va da sé che avrà anche una PARTE SECONDA dove vi daremo dei suggerimenti su quali potrebbero essere le cose importanti da tenere d’occhio o su cui eventualmente chiedere chiarimenti durante l’Open Day, in qualunque scuola voi capitiate.

Stay tuned!! :-)




giovedì 14 gennaio 2016

e poi succede che...

E poi succede che un giorno, quando oramai sembra che Natale sia passato da mesi, (e invece no), arriva a casa un libretto su San Francesco.


E succede che, mettendo in fila in bell'ordine le pagine del libretto, appare l'immagine di una grotta. Quella del presepe di Greccio.


E succede che la vocina che sta illustrando il libretto intona con fare saputello, ma dolce: 

"Su per la verde collina di Greccio
dove la grotta era pronta di già 
tutti aspettavano la mezzanotte
di quel Natale di tanti anni fa.
Una fanciulla faceva Maria
mentre un ragazzo Giuseppe imitò..."

E succede che torna in mente la tenerezza delle mezze frasi canticchiate dai nostri figli nei giorni precedenti alla festa, insieme ai proclami di segretezza su ciò che sarebbe accaduto, tipo: "io faccio l'angelo, ma non te lo posso dire!" :-)
E poi torna la dolce atmosfera di quella Notte Santa rievocata in un pomeriggio alla recita di Natale. Una rappresentazione nella rappresentazione.


L'occasione ci rimanda allora con il pensiero a quando San Francesco ha trovato un modo per donare un po' del vero spirito del Natale alla gente, occupata più a sistemare casa e cucinare pane e dolci e a fare il vino, che a pensare a Gesù.



A quando allegri bambini e bambine che facevano "la gente" percorrevano il palco, baldanzosi e indaffaratissimi.
A quando l'amico Giovanni ha prestato a Francesco un bue davvero mansueto e un asinello che scuoteva divertito (divertita) le sue lunghe orecchie.
A quando Francesco ha invitato la gente di Greccio ad ammirare un tesoro, alla grotta.



E noi spettatori, entusiasti e un pò commossi, lo abbiamo ammirato con loro.
Un presepe vero e vivente, con una piccola fanciulla che faceva Maria, con Giuseppe, Gesù bambino, i pastori, gli angeli dalle ali di stoffa. E poi i fraticelli.

E sotto le stelle fu presto Natale.”


E in tutto questo, c’erano quei dettagli che rendono i ricordi intensamente personali:
ad esempio, le scarpine che sbucavano da sotto al sipario chiuso, intanto che Francesca parlava.
Oppure i visi concentrati dei bambini quando, levato il sipario, hanno setacciato gli spettatori fino ad individuare i propri genitori, per aprirsi solo in quel momento in un enorme sorriso. 
O ancora quel momento topico in cui "tutte le voci si acquietarono" (più o meno così recitava la voce narrante della maestra Raffi) e proprio in quel momento un piccolo lanciava un ululato.
O anche, quella pastorella che invitava con un'occhiata l'altra pastorella distratta, sua dirimpettaia, ad accarezzare la pecorella che teneva in braccio.

Ognuno si coccolerà nella mente il proprio figlio o la propria figlia, vestiti di bianco e blu o travestiti meravigliosamente per la rappresentazione.

Qualcuno salutava, e si distraeva (anche i grandi eh. Menomale che c'è il DVD per recuperare i pezzi!)

Tutti ancora si chiederanno come ha fatto San Francesco, al secolo Edoardo, orsetto, ad imparare le battute. Chi è stato più bravo, lui o la maestra Franci?

Chi sono stati più bravi? I bambini o le insegnanti, con la loro pazienza e la loro capacità di trasmettere entusiasmo e passione e attenzione e capacità di concentrazione alle nostre piccole pesti? Oppure i bambini, con il loro animo predisposto alle cose belle, la loro ingenuità e purezza, che li rendeva orgogliosi del loro ruolo, sia che fosse il bue o la signora che fa le pulizie :-)

Bravi tutti, ma alle maestre va un grazie speciale, e l’augurio che la dolcezza che ci hanno trasmesso alla festa di Natale grazie ai nostri bimbi, riempia i loro cuori ogni giorno.


Foto originale dal santuario di Greccio, gentilmente inviata dalla mamma di Daniele, ex tigrotto

Panorama dal Santuario di Greccio, con mare di nuvole


martedì 5 gennaio 2016

Dall'album dei ricordi dei presepi passati...

Le vacanze ormai sono quasi finite e tra poco sarà ora di disfare il bellissimo presepe che fa bella mostra di sé all'ingresso della scuola.
Lo salutiamo mettendolo nell'album dei ricordi dei presepi passati: di seguito alcune foto dei presepi degli ultimi anni.

2012 (progetto "SULL'ARCA CON NOE' ")






2013 (progetto "PIERA LA MONGOLFIERA E I BAMBINI DI TUTTI I COLORI")




2014 (progetto "PINOCCHIO... UN BAMBINO COME ME")





2015 (progetto "ALLA SCOPERTA DEGLI ELEMENTI DELLA VITA ATTRAVERSO: ACQUA, ARIA, TERRA, FUOCO” e figura di San Francesco)



(da notare l'aggiunta del Don a fianco di San Francesco)

Non sono uno più bello dell’altro?
Guardarli non vi scalda il cuore?

Quando il presepe verrà disfatto, ogni statuina verrà consegnata al suo legittimo proprietario e autore. 

Ognuno si porterà a casa un pezzettino di ogni presepe, sottoforma di un personaggio (il proprio). 
E’ bello anche avere la possibilità di far rivivere i personaggi, negli anni, nel presepe di casa. Tipo che qualcuno nel presepe di casa si è trovato un coccodrillo, accanto alle pecorelle...cosa c'è di più originale? ;-)