giovedì 31 ottobre 2019

Mistero di HALLOWEEN all'Asilo

Era una notte buia, sulla città soffiava un vento freddo, il cielo era senza luna e si riusciva appena ad intravedere la sagoma dell'Asilo nella nebbia.
In cortile c'era qualcosa di strano: delle grandi orme di fango partivano dal cancello,
proseguivano vicino l'altalena, giravano intorno allo scivolo e arrivavano vicino alla porta d'ingresso dove secchielli e palette erano stati buttati tutti in giro alla rinfusa.
La porta dell'Asilo era aperta!
Il salone era immerso nel silenzio ma nel corridoio c'erano le stesse impronte di fango che
sporcavano il cortile: formavano una lunga fila che arrivava fino all'ingresso della mensa.
Davanti alla porta a vetri della mensa c'era una lavagna dove Lorena aveva scritto il menu del giorno dopo: il menu del pranzo di Halloween...


Spaghetti al sangue di vampiro
Hamburger di lupo mannaro
Patate bollite nel pentolone delle streghe
Biscottini di scheletro tritato

Davanti al cartello stava dritta in piedi un'ombra nera, sembrava un gigante da quanto era
alta.
Era un po' curva, aveva lunghe dita affilate, sulla schiena sembrava avere come delle
lunghe ali e respirava con uno strano rantolìo che non aveva niente di umano.
Non si capiva di quale creatura si trattasse ma sembrava intenta a leggere il menu.
Ad un tratto in corridoio si sentì un battito d'ali, la strana ombra nera si voltò di scatto, due occhi rosso fuoco fissarono il buio ma non videro nulla. Girandosi graffiò il menu con un suono che avrebbe messo i brividi a chiunque.
Poi aprì la porta della mensa e scomparve nell'oscurità.


La mattina dopo la prima ad entrare all'asilo fu Simona:
"Santo cielo! Ma cosa è successo qui?" urlò osservando il pavimento pieno di fango.
"Ieri qui era tutto pulito! Barbara e Adele non saranno contente di tutto questo disastro!"
Cristina poco dopo si accorse che anche il cortile era sporco e disordinato.
Marta si avvicinò alla lavagna: "qualcuno ha graffiato la lavagna con il menu! Sembrano
degli artigli!"
"Ma non abbiamo tigri qui all'Asilo!" le rispose Stefania.
Sara e Elena si scambiarono un'occhiata di sollievo: per fortuna loro erano sempre al
piano di sopra.
La preoccupazione tra le maestre cresceva e diventò panico quando Francesca esclamò:
"Ho un'idea! Stasera trascorreremo la notte all'asilo e scopriremo che tipo di mostro si
nasconde nella nostra scuola!"
Raffaella fece un balzo: "Tu sei tutta matta! Stanotte è la notte di Halloween!"

La paura era tanta ma erano decise a liberare l'Asilo dal mostro che di notte si aggirava
per le sue stanze: era loro compito fare in modo che i bambini restassero al sicuro.
Restarono quindi oltre l'orario di chiusura, i bimbi erano tornati nelle loro case uno dopo
l'altro, il pomeriggio si fece sera, la sera si fece notte.
Avevano costruito una trappola davanti alla lavagna, una rete era stata legata al soffitto e
collegata ad un piccolo filo teso davanti alla lavagna del menu: chiunque si fosse
avvicinato al menu avrebbe spezzato il filo, fatto cadere la rete e sarebbe rimasto
prigioniero.
Una volta preparata la trappola si nascosero nel buio del salone facendosi coraggio a
vicenda.
Non ci volle molto: la porta che dava sul cortile si aprì con un cigolio e un rumore di passi
fangosi riempì il corridoio. Pochi secondi dopo il rumore finì e per qualche istante non si
sentì più nulla: il silenzio era totale. Le insegnanti trattenevano il respiro e non facevano
neppure una mossa.
All'improvviso: "clack"! La trappola era scattata, si sentì un urlo.
La prima a rompere il silenzio fu Raffaella: "L'abbiamo preso!"
Si fecero coraggio l'un l'altra e avanzarono in gruppo. E' vero, la trappola era scattata ma
la rete era distesa sul pavimento ed era...completamente vuota!
Simona disse con voce tremante: "Com'è possibile??? Dov'è il mostro?"
Marta a quel punto indicò altre impronte di fango e la porta aperta della mensa.
"Coraggio! Andiamo!"
Francesca impugnò il mestolo più grande che aveva trovato in cucina, decisa ad utilizzarlo
come arma in caso di pericolo.
Con un movimento deciso delle dita fece scattare l'interruttore e la mensa si inondò di
luce.
Le maestre guardarono la stanza spostando lo sguardo da una parte all'altra ma non c'era
nessuno, la mensa era vuota.
"Eppure dev'essere qui!" sospirò Francesca alzando le spalle.
Improvvisamente comparve dalla porta la farfalla Olivia. Lei di notte girava per l'Asilo,
aveva visto e capito tutto! Svolazzando con fare sicuro andò a posarsi sulla maniglia
dell'armadio in fondo. Le bastò un saltello e un battito d'ali per abbassare la maniglia e
aprire lo sportello, così da far cadere fuori una palla di stoffa. Ma era una palla di stoffa
con braccia e gambe e subito, spaventata, la figura si drizzò in piedi.
Francesca era pronta, si avvicinò minacciosa con il mestolo in mano ma Marta la fermò:
"Aspetta!".
Davanti a loro c'era un uomo molto alto, avvolto in un vecchio mantello con lunghi capelli
e barba bianca.
Cristina esclamò: "...ma, ma è Babbo Natale????"
Raffaella: "non è possibile, mancano ancora due mesi a Natale!"
L'uomo fece un passo avanti: "vi prego di scusarmi se vi ho spaventato, non sono qui per
fare del male a nessuno!"
In coro chiesero: "e tu chi sei?"
Mi chiamo Pietro e abito qui vicino, nei pomeriggi in cui il vento soffia verso la mia casa,
riesco a sentire le urla gioiose dei bambini che giocano in cortile. Ecco, io non ho mai
avuto dei nipotini ma mi sarebbe piaciuto davvero tanto circondarmi di bimbi.
Allora la notte entro qui di nascosto e faccio finta che tutti i bambini siano i miei nipotini,
immagino di vederli mangiare e giocare e fare i lavoretti.
"Ma...e quelle orme?"
"Per scavalcare il cancello devo passare dal terreno fangoso."
"Ma...e i segni degli artigli sulla lavagna?"
"La scorsa notte Olivia mi ha spaventato, mi sono girato di scatto e ho graffiato il menu
con il mazzo di chiavi che ho qui attaccato ai pantaloni."
"Ma...e il respiro tenebroso?
"Scusate, se non prendo le mie pillole ho sempre il respiro affannato!"
"Vi prego non chiamate la polizia, finirei di certo in prigione!"

Le maestre si scambiarono uno sguardo di complicità, erano già tutte d'accordo.

La mattina in cui la scuola riaprì Pietro era nel corridoio al piano di sotto che puliva tutto il pavimento.
Finito il lavoro, ebbe il permesso di trascorrere la mattinata nelle classi: aiutò i più piccoli con i travasi mentre i più grandi gli insegnarono a fare le statuine con la
pasta di sale, lesse a tutti un libro di favole e poi disegnarono insieme i personaggi delle
fiabe e alla fine diede una mano a seminare le fragole nell'orto.
Pietro aveva detto la verità: non aveva mai avuto nipotini, ma trascorse quel giorno come
il nonno più felice del mondo!

Le maestre invece decisero di fare una promessa: non sarebbero mai più di rimaste da
sole all'Asilo la notte di Halloween...

DISCLAIMER: ogni riferimento o qualsiasi somiglianza a cose o persone è puramente casuale. La storia raccontata e i personaggi descritti sono frutto della fantasia sfrenata dell’autore.😃

Scritto (e disegnato!) da: Daniele, papà di Elena e Giorgio, ex delfini
Letto ed interpretato, durante la festa di Halloween, da: Francesca, mamma di Chiara, orsetta e di Anita, ex-orsetta



martedì 29 ottobre 2019

Le nostre FESTE di Halloween

Qualcuno, l’anno scorso, ha detto che la festa di Halloween non era stata abbastanza paurosa. Qualcun altro aveva obiettato che non è proprio il caso di spaventare dei piccoli innocenti lasciati in custodia ad un certo numero di streghe e simili.
Così, quest’anno la festa di Halloween è stata proposta in due versioni: una versione soft, più allegra e giocosa, per i piccolissimi della Sezione Primavera e i piccoli della Scuola dell’Infanzia, accompagnati da mamma e/o papà, e una versione per “mostriciattoli coraggiosi” per i mezzani e i grandi.



I piccolissimi e i piccoli si sono divertiti sul gonfiabile, hanno fatto merenda con focaccia e biscotti, hanno colorato disegni a tema e li hanno usati per realizzare ognuno il proprio sacchettino di Halloween, quello da riempire di caramelle (che poi, per l’appunto, è stato adeguatamente riempito 😋 ).



I mezzani e i grandi si sono scatenati correndo e gridando, si sono fatti truccare o si sono fatti fare un tatuaggio mostruoso, si sono scatenati correndo e gridando, hanno realizzato dei piccoli mostriciattoli (un pipistrello e un fantasmino), si sono scatenati correndo e gridando, hanno decorato il loro sacchettino per i dolcetti, si sono scatenati correndo e gridando, hanno ascoltato una storia di paura, si sono scatenati correndo e gridando...ah no, stavolta si sono incredibilmente messi in fila in maniera piuttosto ordinata per lavarsi le mani, hanno mangiato (pizza e patatine), si sono scatenati correndo e gridando, hanno visto un beve filmato di canzoni dei super monsters, si sono scatenati correndo e gridando, hanno ballato la baby dance e fatto il trenino, si sono scatenati correndo e gridando e forse poi finalmente sono crollati nei loro letti 😉






Ma ecco, la storia di paura: scritta da Daniele, papà di Elena e Giorgio, ex delfini, e letta magnificamente da Francesca, mamma di Chiara, orsetta. Per diversi minuti ha tenuto fermi i bambini, con occhi e orecchie e bocche spalancate.
Li si è visti cambiare espressione, preoccuparsi al pensiero dei passi, sorridere vedendo che le loro maestre erano parte del racconto, rilassarsi all’arrivo della farfalla Olivia.
Li si è sentiti prendersi coraggiosamente gioco dei misteri del racconto, sussurrarsi a vicenda i loro sospetti, ridere di gioia e sollievo scoprendo chi era la causa del mistero.
A onor del vero, non possiamo non scrivere di aver sentito anche una vocina tremolante e piangente che diceva “ma io ho paura…”. 
Ma la cosa si è risolta subito con coccole e baci, e con una fondamentale rassicurazione: "BAMBINI, STATE TRANQUILLI CHE È TUTTO INVENTATO. SCHERZETTO!!! 😛😜



Grazie a tutti gli aiutanti, a chi ha prestato e donato cose, e a tutti i partecipanti.

Nel prossimo post, in tempo per la serata spaventosa del 31 ottobre, a grande richiesta del pubblico e a eterna memoria dei posteri, pubblicheremo la storia letta ai bambini durante la festa.

venerdì 18 ottobre 2019

Come sono le mamme dell'associazione?

Se mi aveste chiesto qualche anno fa quali mamme secondo me entravano a far parte di un'associazione genitori vi avrei risposto che sicuramente erano donne con molto tempo libero, probabilmente casalinghe o lavoratrici part-time.
Sono passati solo un paio d'anni e mi ritrovo membro attivo dell'associazione. 

"Si può sapere cosa ti è saltato in mente?" mi hanno chiesto in molti. 
Io, che non rientro decisamente nel prototipo di mamma dell'associazione che mi ero immaginata. Io, sempre di corsa, sempre in ritardo, sempre al lavoro.

È stato proprio questo mio ritmo frenetico a farmi prendere la decisione. 
I weekend, e spesso nemmeno tutti i weekend, erano i soli momenti in cui potevo stare con mia figlia. 
E per questo mi sono trovata a partecipare ad ogni evento dell'associazione a cui lei voleva andare, prima come spettatrice, poi offrendo un po' di aiuto per preparare prima e pulire dopo e via via sempre di più coinvolta nella vita dell'associazione, suggerendo idee e condividendo capacità e conoscenze. Non importa se alle riunioni spesso vado via prima o addirittura non partecipo. So che nessuno mi giudica perché sanno che do quel che posso, compatibilmente con i miei impegni lavorativi e avendo la mia famiglia sempre come priorità.

E così nella mia vita piena di scadenze, numeri, leggi e computer, sono comparsi weekend di creatività, gioco, movimento e versatilità.
Ci sono stati momenti comici, altri di duro lavoro fisico (altro che abbonamento in palestra), altri ancora di scorpacciate e golosità.

Ma la cosa che più di tutti mi da gioia è lo sguardo orgoglioso e complice di mia figlia quando le chiedo se vogliamo andare ad un evento organizzato per l'asilo e lei mi risponde: "Non possiamo mancare! Noi siamo dell'associazione!!!" come fosse la cosa più speciale di questo mondo.


E posso dirvi che in effetti è una cosa molto speciale, che unisce e libera, dentro e fuori la famiglia.


Cinzia M., mamma di Nina, ex tigrotta