Io di bambini ne
conosco tanti.
Anzi, io i bambini li conosco tutti, direi.
Conosco bambini di
tutti i tipi, di tutti i caratteri, di tutte le lingue, di tutti i colori di
capelli.
Conosco bimbi di tutti i paesi.
Conosco bambini che stanno per
diventare grandi e anche quelli appena nati.
Quelli che vivono nei paesi caldi
e indossano solo una maglietta e quelli tutti imbacuccati come me per
proteggersi dal freddo.
Quelli che hanno tante cose e vivono in case grandi e
belle e quelli che stanno nelle capanne.
Conosco bambini sani come pesci e
bambini malati, bimbi timidi e bimbi spavaldi, bimbi che giocano con i Lego e
altri che fanno costruzioni con i legnetti trovati per terra. Conosco anche
bimbi sereni e bimbi che hanno paura, bimbi che viaggiano in macchina o sui
barconi. Insomma, conosco una varietà di bambini inimmaginabile, e voglio bene
ad ognuno di loro.
E sono
tantissimi!
Conosco anche un
discreto numero di folletti, che sono quelli che lavorano con me al Polo Nord,
più qualche altro folletto sparso per il mondo, che fa da ambasciatore.
Alla Piccola
Fabbrica di Babbo Natale, sono arrivate prima alcune follette e alcuni folletti
mandati da me, per preparare tutto il necessario. I più grandi si sono arrampicati sulle scale per montare
luci, fili di neve, cieli punteggiati di stelle e casette, i più piccoli hanno
riempito di fiocchi di neve le pareti e decorato gli alberi di Natale. Tutti
hanno lavorato alacremente per trasformare il salone dell’asilo. Proprio come
quando, nel mio laboratorio al Polo Nord, realizzano i giocattoli, non si
fermano un secondo e sono indaffaratissimi, sommersi da attrezzi, carte
colorate e addobbi.
Poi sono arrivati
i bambini, per preparare le decorazioni come ho chiesto. Dapprima piano piano,
poi a fiumi.
Indossavano il
loro distintivo da Piccoli Aiutanti, e saltellavano da un tavolino all’altro
dandosi da fare a più non posso, con le mani appiccicose di colla e sporche di
pennarelli e polverine colorate.
Non lasciavano un
attimo il sacchettino dove avevano riposto il mio ritratto da completare e le
decorazioni già realizzate.
….il mio
ritratto…grazie :-), questa
sì che stata una bella sorpresa! I bambini erano ansiosi di completarlo
guadagnandosi le varie sagome con il loro lavoro, e forse i genitori erano
ancora più esaltati (o spossati…): “evviva, ci manca l’ultimo e poi ce
l’abbiamo fatta!! Yeah!!”
Oh Oh Oh!!
C’erano fili che
si tagliavano solo se si pronunciava la formula magica (“zàchete!”), gomitoli
bianchi e morbidi che i bimbi si coccolavano come peluche passandoli sulle
guance, renne e cavalli a dondolo che hanno fatto la felicità dei più piccoli.
C’erano gli occhi dei bambini che brillavano quando la folletta all’ingresso
consegnava loro il distintivo dicendo solennemente: “io ti incorono Piccolo
Aiutante di Babbo Natale”.
Ho visto tanti
bambini lasciare nel sacco all’ingresso le loro decorazioni, da consegnare ai
bambini della Comunità Villa Giuditta. Che bella tutta questa generosità!
E cosa dire della
mini-fiaccolata di sabato sera? Ecco tutti i miei carissimi Piccoli Aiutanti
tutti avvolti nelle loro sciarpe e berretti, a camminare nel freddo lungo la
via, illuminare il buio con i loro lumini, decorare anche il sagrato della
Chiesa con una bellissima composizione e riscaldare i cuori intonando Tu scendi
dalle stelle, insieme al suono delle zampogne.
Io in quel
momento lì mi sono un po’ commosso, e si sa che io non è che mi commuovo
facilmente.
E poi, i bambini a volte se ne escono con parole o discorsi
fortissimi.
Per esempio, ho
sentito questa conversazione tra una Piccola Aiutante di 8 anni di nome
Carlotta e una folletta:
Piccola Aiutante
Carlotta: ma tu da quando sei qui?
Folletta: da
venerdì!
Piccola Aiutante
Carlotta: da venerdì?? Oggi è domenica! E dove hai dormito?
Folletta: vedi
lì, vicino al caminetto, dove ci sono coperte e cuscini? Ecco, lì si dorme
benissimo e al calduccio.
Piccola Aiutante
Carlotta, tutta allegra: ma dai, che forza!!
Oh Oh Oh!!
Oppure, ecco la
Piccola Aiutante Camilla, 4 anni:
Piccola Aiutante
Camilla, con sguardo complice: secondo me tu ti sei travestita da folletta, non
sei una folletta vera!
Folletta: e come
mai lo pensi?
Piccola Aiutante
Camilla: perché quella bambina (indicando una bambina lì intorno) ti ha
chiamata mamma
Folletta: eh, ma
guarda che anche le follette possono essere delle mamme. E la mia bambina è
venuta con me fino qui dal Polo Nord.
Piccola Aiutante
Camilla, sinceramente colpita: aaaaaaaah, adesso sì che ho capito!
Oh Oh Oh!!Che
risate!
E il Piccolo
Aiutante Elia, 6 anni:
come fai a sapere
il mio nome?
Folletta: perché
sono una folletta, e le follette sono magiche.
Piccolo Aiutante
Elia, dubbioso: allora dimmi qual è il mio cognome!
La Folletta dice
il cognome.
Il Piccolo
Aiutante Elia è stupito.
(Oh Oh Oh!! Menomale che poi è arrivata la mamma di Elia e ha
interrotto la conversazione, così la folletta non è incorsa in altre domande
più difficili...perché le follette non sono mica come me, che so rispondere a
tutte le domande!!!)
Poi c’era la
Piccola Aiutante Eloisa, che compirà 5 anni qualche giorno prima di Natale:
“grazie folletta, sei stata molto gentile. Buon Natale!”
E il Piccolo
Aiutante Martino, 3 anni: “sei la folletta più brava del mondo. Mi sono
divertita molto”.
C’era il Piccolo
Aiutante Giacomo, un bambino silenzioso che però, quando gli è scoccata la
scintilla chiacchierina è partito in quarta tutto esaltato a raccontare delle
cose che gli piacciono, intanto che decorava con precisione da ingegnere la sua
stella.
Le Piccole
Aiutanti Martina, Emma e altre bambine un po’ più grandine davano una mano ai
più piccoli.
Le Piccole
Aiutanti Federica e Asia, 10 anni quasi 11, si sono sedute alla Piccola
Fabbrica dicendo che le loro mamme erano andate in pasticceria, e quindi loro
ne hanno approfittato e sono venute qui, nel loro “vecchio” asilo, per stare
con noi. E si sono messe al lavoro come tutti gli altri. (poi le mamme sono
venute a cercarle, eh!)
La Piccola
Aiutante Rebecca, 4 anni, una volta che ha avuto la conferma da una folletta
che il fuoco nel caminetto scottava, ammoniva gli altri bambini dicendo loro di
fare attenzione e non avvicinarsi troppo.
Ho visto una
bambina scrivere sul libro dei ricordi che era molto contenta perché ha fatto
dei lavoretti FANTASCINANTI.
Oh Oh Oh!!
Anche i bambini
lo sono. Fantastici e affascinanti. Fantascinanti.
Oh Oh Oh!!Che forte!
Insomma, credo che
aver sparso nottetempo un po’ di magia sulla Piccola Fabbrica abbia aiutato
tutti, follette e bambini, nel loro lavoro e abbia fatto luccicare ogni cosa dello spirito del Natale.
Alla Piccola
Fabbrica di Babbo Natale le follette hanno visto passare tanti bambini. Io li
ho riconosciuti, uno ad uno, e ho ascoltato tramite le follette quello che loro
avevano da dire. E sono sicuro che sono tutti molto buoni, come mi hanno
scritto nella loro letterina, o che manterranno le loro promesse, ad esempio di
obbedire a mamma e papà e tenere in ordine la cameretta. Quindi credo proprio
che esaudirò i loro desideri, almeno qualcuno.
E poi, loro hanno esaudito il mio, di desiderio!
Oh Oh Oh!! sarà un Natale bellissimo.
Grazie di cuore.
Babbo Natale