sabato 24 dicembre 2016

A volte Babbo Natale arriva con una CARRIOLA

Babbo Natale, si sa, arriva con la sua slitta trainata dalle renne.
Vero.

Ma si sa anche che le renne possono volare solo la notte di Natale, mica sempre.
Verissimo.

Quindi quando Babbo Natale arriva in un altro momento, cosa che in effetti può capitare, deve arrangiarsi in altro modo.
Qualche volta arriva in bicicletta, oppure se nevica arriva con gli sci o con i cani da slitta, in qualche posto atterra con il paracadute, e alle Hawaii arriva in barca a vela.
Poi a volte capita che abbia un carico talmente pesante che arriva ansimante spingendo una carriola argentata.


Come l'altra mattina, all'asilo:



E sapete cosa c'era nella pesantissima carriola argentata?
C'era un pesantissimo sacco.
E sapete cosa c'era nel sacco?
Qualcuno potrebbe pensare che ci fosse del carbone, ma suvvia, oramai se c'è da portare del carbone, l'ingrato compito è quasi sempre affidato alla Befana.
Signore e signori, c'erano libri, libri e ancora libri. 




E sapete cos'ha detto, Babbo Natale, consegnando i libri ai bambini?

Sì va bene...si è un po' lamentato che erano pesantissimi e che non riusciva a tirarli giù dalla carriola...ma poi?

Giusto! Ha annunciato che ora i bimbi hanno un'importante MISSIONE: costruire una BIBLIOTECA. Una biblioteca vera, all'asilo!




E questi libri, ne devono essere il primo mattone.

Che meraviglia!
I bambini lo guardavano e lo ascoltavano affascinati, naturalmente.

Poi è andato di sezione in sezione, facendo trovare sotto l'albero qualche altro pacchettino:



Si è soffermato a parlare con i bambini, e ad ascoltarli. 




Ma dov'è finito Babbo Natale? Non ne resta che il berretto...


Bè, che dire? Babbo Natale ha già avuto un bel pò di lavoro da fare, a quanto pare...speriamo non sia troppo stanco, ma almeno, nella notte che verrà, della carriola forse potrà farne a meno, perché ci saranno le renne!!

PS: pare che la carriola, tra l'altro, Babbo Natale se la sia dimenticata in salone, dice Andrea, tartaruga. Aggiungendo che per fortuna è così argentata da luccicare, così lui riuscirà a vederla se dovesse proprio servirgli durante la notte di Natale.



venerdì 9 dicembre 2016

Piccoli Aiutanti luccicanti e FANTASCINANTI!

Io di bambini ne conosco tanti. 
Anzi, io i bambini li conosco tutti, direi. 
Conosco bambini di tutti i tipi, di tutti i caratteri, di tutte le lingue, di tutti i colori di capelli. 
Conosco bimbi di tutti i paesi. 
Conosco bambini che stanno per diventare grandi e anche quelli appena nati. 
Quelli che vivono nei paesi caldi e indossano solo una maglietta e quelli tutti imbacuccati come me per proteggersi dal freddo. 
Quelli che hanno tante cose e vivono in case grandi e belle e quelli che stanno nelle capanne. 
Conosco bambini sani come pesci e bambini malati, bimbi timidi e bimbi spavaldi, bimbi che giocano con i Lego e altri che fanno costruzioni con i legnetti trovati per terra. Conosco anche bimbi sereni e bimbi che hanno paura, bimbi che viaggiano in macchina o sui barconi. Insomma, conosco una varietà di bambini inimmaginabile, e voglio bene ad ognuno di loro.
E sono tantissimi!

Conosco anche un discreto numero di folletti, che sono quelli che lavorano con me al Polo Nord, più qualche altro folletto sparso per il mondo, che fa da ambasciatore.

Alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, sono arrivate prima alcune follette e alcuni folletti mandati da me, per preparare tutto il necessario. I più grandi si sono arrampicati sulle scale per montare luci, fili di neve, cieli punteggiati di stelle e casette, i più piccoli hanno riempito di fiocchi di neve le pareti e decorato gli alberi di Natale. Tutti hanno lavorato alacremente per trasformare il salone dell’asilo. Proprio come quando, nel mio laboratorio al Polo Nord, realizzano i giocattoli, non si fermano un secondo e sono indaffaratissimi, sommersi da attrezzi, carte colorate e addobbi.






Poi sono arrivati i bambini, per preparare le decorazioni come ho chiesto. Dapprima piano piano, poi a fiumi.
Indossavano il loro distintivo da Piccoli Aiutanti, e saltellavano da un tavolino all’altro dandosi da fare a più non posso, con le mani appiccicose di colla e sporche di pennarelli e polverine colorate.





Non lasciavano un attimo il sacchettino dove avevano riposto il mio ritratto da completare e le decorazioni già realizzate.

….il mio ritratto…grazie :-), questa sì che stata una bella sorpresa! I bambini erano ansiosi di completarlo guadagnandosi le varie sagome con il loro lavoro, e forse i genitori erano ancora più esaltati (o spossati…): “evviva, ci manca l’ultimo e poi ce l’abbiamo fatta!! Yeah!!”
Oh Oh Oh!!


C’erano fili che si tagliavano solo se si pronunciava la formula magica (“zàchete!”), gomitoli bianchi e morbidi che i bimbi si coccolavano come peluche passandoli sulle guance, renne e cavalli a dondolo che hanno fatto la felicità dei più piccoli. C’erano gli occhi dei bambini che brillavano quando la folletta all’ingresso consegnava loro il distintivo dicendo solennemente: “io ti incorono Piccolo Aiutante di Babbo Natale”.

Ho visto tanti bambini lasciare nel sacco all’ingresso le loro decorazioni, da consegnare ai bambini della Comunità Villa Giuditta. Che bella tutta questa generosità!

E cosa dire della mini-fiaccolata di sabato sera? Ecco tutti i miei carissimi Piccoli Aiutanti tutti avvolti nelle loro sciarpe e berretti, a camminare nel freddo lungo la via, illuminare il buio con i loro lumini, decorare anche il sagrato della Chiesa con una bellissima composizione e riscaldare i cuori intonando Tu scendi dalle stelle, insieme al suono delle zampogne.
Io in quel momento lì mi sono un po’ commosso, e si sa che io non è che mi commuovo facilmente.


E poi, i bambini a volte se ne escono con parole o discorsi fortissimi.

Per esempio, ho sentito questa conversazione tra una Piccola Aiutante di 8 anni di nome Carlotta e una folletta:
Piccola Aiutante Carlotta: ma tu da quando sei qui?
Folletta: da venerdì!
Piccola Aiutante Carlotta: da venerdì?? Oggi è domenica! E dove hai dormito?
Folletta: vedi lì, vicino al caminetto, dove ci sono coperte e cuscini? Ecco, lì si dorme benissimo e al calduccio.
Piccola Aiutante Carlotta, tutta allegra: ma dai, che forza!!


 Oh Oh Oh!!

Oppure, ecco la Piccola Aiutante Camilla, 4 anni:
Piccola Aiutante Camilla, con sguardo complice: secondo me tu ti sei travestita da folletta, non sei una folletta vera!
Folletta: e come mai lo pensi?
Piccola Aiutante Camilla: perché quella bambina (indicando una bambina lì intorno) ti ha chiamata mamma
Folletta: eh, ma guarda che anche le follette possono essere delle mamme. E la mia bambina è venuta con me fino qui dal Polo Nord.
Piccola Aiutante Camilla, sinceramente colpita: aaaaaaaah, adesso sì che ho capito!

Oh Oh Oh!!Che risate!

E il Piccolo Aiutante Elia, 6 anni:
come fai a sapere il mio nome?
Folletta: perché sono una folletta, e le follette sono magiche.
Piccolo Aiutante Elia, dubbioso: allora dimmi qual è il mio cognome!
La Folletta dice il cognome.
Il Piccolo Aiutante Elia è stupito.
(Oh Oh Oh!! Menomale che poi è arrivata la mamma di Elia e ha interrotto la conversazione, così la folletta non è incorsa in altre domande più difficili...perché le follette non sono mica come me, che so rispondere a tutte le domande!!!)

Poi c’era la Piccola Aiutante Eloisa, che compirà 5 anni qualche giorno prima di Natale: “grazie folletta, sei stata molto gentile. Buon Natale!
E il Piccolo Aiutante Martino, 3 anni: “sei la folletta più brava del mondo. Mi sono divertita molto”.

C’era il Piccolo Aiutante Giacomo, un bambino silenzioso che però, quando gli è scoccata la scintilla chiacchierina è partito in quarta tutto esaltato a raccontare delle cose che gli piacciono, intanto che decorava con precisione da ingegnere la sua stella.


Le Piccole Aiutanti Martina, Emma e altre bambine un po’ più grandine davano una mano ai più piccoli.
Le Piccole Aiutanti Federica e Asia, 10 anni quasi 11, si sono sedute alla Piccola Fabbrica dicendo che le loro mamme erano andate in pasticceria, e quindi loro ne hanno approfittato e sono venute qui, nel loro “vecchio” asilo, per stare con noi. E si sono messe al lavoro come tutti gli altri. (poi le mamme sono venute a cercarle, eh!)

La Piccola Aiutante Rebecca, 4 anni, una volta che ha avuto la conferma da una folletta che il fuoco nel caminetto scottava, ammoniva gli altri bambini dicendo loro di fare attenzione e non avvicinarsi troppo.

Ho visto una bambina scrivere sul libro dei ricordi che era molto contenta perché ha fatto dei lavoretti FANTASCINANTI.

Oh Oh Oh!!


Anche i bambini lo sono. Fantastici e affascinanti. Fantascinanti.
Oh Oh Oh!!Che forte!

Insomma, credo che aver sparso nottetempo un po’ di magia sulla Piccola Fabbrica abbia aiutato tutti, follette e bambini, nel loro lavoro e  abbia fatto luccicare ogni cosa dello spirito del Natale.


Alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale le follette hanno visto passare tanti bambini. Io li ho riconosciuti, uno ad uno, e ho ascoltato tramite le follette quello che loro avevano da dire. E sono sicuro che sono tutti molto buoni, come mi hanno scritto nella loro letterina, o che manterranno le loro promesse, ad esempio di obbedire a mamma e papà e tenere in ordine la cameretta. Quindi credo proprio che esaudirò i loro desideri, almeno qualcuno.
E poi, loro hanno esaudito il mio, di desiderio!

Oh Oh Oh!! sarà un Natale bellissimo.

Grazie di cuore.

                   Babbo Natale