martedì 10 dicembre 2019

Una cosa davvero mai vista...

Racconta l’Elfa Clara: 
il sabato della Piccola Fabbrica di Babbo Natale, mentre tanti bambini erano indaffarati a creare decorazioni natalizie, incollavano bottoni e decoravano biglietti, mentre noi Elfe aiutavamo ai tavoli e le canzoni di Natale risuonavano, è successa una cosa che in tanti anni non era mai successa!

Sono arrivati i Re Magi!! 
Alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale!!


Sono arrivati con le loro corone, i loro vestiti di stoffa preziosa ed i mantelli, e hanno portato nel loro viaggio due amiche speciali che impersonificavano l'Acqua e la Terra.

Subito i bambini li hanno accolti festanti, due bimbe più grandi e più coraggiose hanno dato loro in dono una cesta piena di lavoretti fatti nel pomeriggio…già...i Re Magi con il loro esempio insegnano quanto è bello donare, un gesto che deve nascere dal cuore.


Così, dopo una foto ricordo (perché chissà quando ricapiterà che i Re Magi ci torneranno a trovare!) tutti i bambini sotto i loro cappelli si sono messi in viaggio con i Re Magi tenendo un lumino acceso in mano.



Che buon profumo si sentiva nell'aria, che aria frizzante si sentiva sulle guance, che occhi attenti e brillanti avevano i bambini mentre ascoltavano l'Acqua e la Terra parlare…eh già, hanno detto cose molto importanti e i bambini rispondevano eccome alle loro domande!
Com'è l'acqua? L'acqua è trasparente, è pura, non ha odore, è fredda e bagnata, e quando il cielo è azzurro e limpido  l'acqua è azzurra, e quando il mare è profondo è blu l'acqua, e di notte con il buio è nera l'acqua.. Scivola dappertutto e penetra nella Terra, e nella Terra trova le radici; la Terra è calda e accogliente, ci nutre e ci dà i suoi frutti e gli alberi...bambini avete mai abbracciato un albero? Avete sentito che sensazione profonda di pace?
È questo il messaggio che ci hanno portato in dono: dobbiamo rispettare la natura che ci è stata donata!



Si sono spalancate le porte della Chiesa, i bambini con i loro lumini e i loro doni sono entrati e hanno riempito l'altare. Don Piergiorgio li ha accolti, li ha ringraziati e li ha benedetti e ha ricordato quanto è importante dire GRAZIE.





Dopo una preghiera alla Madonna, tutti fuori a cantare "Tu scendi dalle stelle" insieme ai Re Magi, all'Acqua e alla Terra, e ci si è riscoperti tutti più sorridenti.

Un bimbo diceva “lumini luminiii" mentre li raccoglieva, i bambini della Carducci vendevano i biscotti suonando i campanelli, le voci della festa hanno riempito il sagrato e ci si è incamminati verso casa con un pensiero: però…ma pensa…i Re Magi non li avevo davvero mai visti prima di oggi!

domenica 8 dicembre 2019

La SCUOLA racconta: la Piccola Fabbrica di Babbo Natale – Parte 2

Io sono abituata ad avere il mio salone pieno di bambini, ma così come è alla Fabbrica di Babbo Natale non ci ho ancora fatto l’abitudine. Ogni volta è una scoperta e una magia. 
E mi meraviglio, e mi emoziono, e mi commuovo sempre, nel  sentire quello che raccontano, e nell’osservare quello che fanno.


Alcuni bambini erano i miei bambini, quelli che vedo tutti i giorni. Altri non li conoscevo, ma ho fatto molto volentieri la loro conoscenza.
Eccone alcuni:

Giada era silenziosa e indaffarata. Ad un certo punto, ad un tavolino, le si è seduta proprio di fianco un’altra Giada, anche lei silenziosa e indaffarata.

Nina e Vanessa formavano una specie di banda complice e indaffarata.

Giorgio e Andrea, che sono in classe insieme, facevano le cose insieme: se uno appiccicava stelline gialle, l’altro appiccicava stelline gialle. E se uno sceglieva scrupolosamente i fiocchi di neve più belli, l’altro faceva altrettanto.


Greta, che chiacchiera tantissimo e ha l’argento vivo addosso, ha insegnato alle bambine più grandi a fare dei cappellini di lana: una variante di lavoretto non programmata ma molto apprezzata 😄

Diana invece non dice nulla, ma fa dei sorrisi immensi.

Ho sentito Maddalena, anzi no: "mi chiamo Maddy!!!” dire ad una delle Elfe: “si vede che sei vera, perché hai la polvere brillante sugli occhi!"

Ad un certo punto, per qualche motivo una certa colla che non voleva saperne di incollare qualcosa di un certo lavoretto ha fatto piangere Giacomo: prima lo ha fatto tirare su con il naso, poi singhiozzare piano, poi singhiozzare forte, e poi piangere disperato finché non ci ha pensato la sua mamma a ristabilire l’ordine 😉

Elisa all’inizio non voleva fare i lavoretti né staccarsi dalla sua mamma e poi invece non voleva smettere più e così la sua mamma ha avuto un po’ di indipendenza!

Gabriele sembra timido e serio, e poi resta timido ma sorride e gli brillano gli occhi 😍


Maria Luigia si è fissata con un’Elfa in particolare e non si è mossa dal suo tavolino.

Martina girava per la fabbrica entusiasta ed emozionata annunciando a tutti a squarciagola: “arrivano i Magi!! Arrivano i Magi!!”

Aurora ha voluto fare un alberello invece che un folletto, perché le piaceva di più e perché a casa l’albero ancora non lo aveva fatto. E lo ha fatto bellissimo e carico di decorazioni.

Per sbaglio il piccolo Marco, invece che incollare una barba a un folletto, l'ha incollata al dito dell’Elfa con cui stava chiacchierando, e che evidentemente lo ha distratto 😜

Giada l’anno prossimo andrà alla Carducci, ma anche se sarà diventata grande sa per certo che verrà lo stesso, ancora, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale.

Le quattro sorelle che sembrano sempre in sintonia e super alleate: Chiara, Elena, Letizia, Elvira. Le Elfe sono sempre felici di rivederle, e si sono commosse nel pensare che la più piccola non era ancora nata, ai tempi della prima Piccola Fabbrica di Babbo Natale.


Natàlia è nata la vigilia di Natale: come non pensarla il prossimo 24 dicembre? 😄

Quando un’Elfa si è vantata di conoscere tutti i bambini, Michelle l’ha sfidata chiedendole di dirle il suo nome, ed è rimasta letteralmente senza parole quando l’Elfa glielo ha detto.

Khadi, una vecchia conoscenza della fabbrica, ha raccontato tutto quello che fa: ginnastica artistica, yoga, psicomotricità che – spiega – è un misto tra ginnastica e matematica, catechismo, violino, orchestra e quindi ha dovuto rinunciare a danza. Ah, ogni tanto va anche a scuola. Ah, gli anni scorsi faceva una letterina lunghissima e chiedeva soprattutto un cavallo, ma Babbo Natale non glielo ha mai portato: "non è che tu, Elfa, puoi metterci una buona parola?"

Federico continuava a ridere per via delle facce buffe dell’Elfa che stava aiutando, e non si ricordava assolutamente cosa avesse scritto nella sua letterina.

Il piccolo Gabriele rubava pezzi di torta dalle mani della mamma e pezzi di frittella dalle mani dell’amica della mamma, e non aveva tempo di completare il suo lavoretto. Per fortuna ci pensava suo fratello Riccardo, che invece era tutto dedito al suo folletto.

Sono venute anche Paola ed Emma che, anche se sono adolescenti – e si sa come sono le adolescenti – hanno aiutato le loro mamme Elfe.


Vittoria ha raccontato, soddisfatta, che era riuscita a convincere il suo papà a portarla alla Fabbrica per tempo, e non come l’anno scorso che era arrivata tardissimo e aveva potuto fare un lavoretto soltanto. Ha chiacchierato tantissimo.

Dania era molto silenziosa, ma comunicava con i suoi bellissimi occhi: ha fatto un bellissimo segnalibro, lo ha fatto vedere ad un suo compagno che ha pensato fosse un regalo per lui, quindi è tornata a rifarlo. La sua Elfa le ha detto che donare è molto bello, ma anche rifarlo per sé non era una brutta idea 😉

A proposito di doni: Martina, che è grande ma non tantissimo, tutta presa ad aiutare la sua mamma Elfa ha fatto in tempo a fare un solo lavoretto, che per giunta poi ha messo nel cestino per i Magi; ma, come diceva Babbo Natale nella sua letteradonare è una cosa bellissima, e infatti il cestino si è riempito di un sacco di lavoretti, lasciati da un sacco di bambini: gli alberi di Natale fatti con le cialde del caffè e i cartoncini, i folletti che avevano un lungo berretto rosso o verde da cui spuntavano solo il naso e la barba (ma alcuni bambini ci hanno disegnato gli occhi sopra al berretto, perché - hanno detto - dei folletti senza occhi non si sono mai visti), i cuori con i fili colorati di lana, le stelle-candeline, i segnalibri natalizi a forma di alberello o di angioletto luccicante, i Magi fatti con i rotoli della carta igienica, e i pupazzi di neve trasformati in calendari dell’avvento.


I bambini più grandi li hanno consegnati personalmente ai Magi, quando sono venuti a visitare la Fabbrica e a fare le foto con le Elfe e ad accompagnare i bambini in fiaccolata verso la chiesa.
Di quello che è successo fuori non so dire molto, perché io non mi posso muovere da dove sono, ma qualcuno, forse, me lo racconterà.




E poi ho una raccomandazione per le Elfe: quando, fuori dalla Fabbrica, i bambini vi indicano e vi salutano con gioia, sappiate che è perché vi siete dimenticate di togliere il berretto da Elfa e loro vi hanno riconosciute. Se proprio volete passare per persone normali e non, appunto, Elfe, ricordatevi di toglierlo, ma stupirsi perché i bambini sono entusiasti di vedervi, secondo me è una bellissima alternativa 😉😍


venerdì 6 dicembre 2019

La SCUOLA racconta: la Piccola Fabbrica di Babbo Natale – Parte 1

Cari bambini, oggi è la Scuola che vi scrive.
L’ho fatto solo un’altra volta prima d’ora, perché è una cosa che faccio solo nelle occasioni speciali, e questa è un’occasione specialissima: devo parlarvi della Piccola Fabbrica di Babbo Natale di quest’anno.


Dovete sapere che, anche se sono magici, gli Elfi mandati da Babbo Natale ci mettono sempre un po’ per trasformare il salone da SALONE DELL’ASILO a PICCOLA FABBRICA DI BABBO NATALE. 
Quest’anno, poi, la trasformazione non è stata delle più tranquille, perché gli Elfi sono venuti con un pacco enorme, alto da terra al soffitto, un trapano spaventosissimo e un sacco di ganci, e sapete cosa hanno fatto?
A quei ganci hanno appeso un paesaggio innevato !




Non capisco come ci potesse stare lì, nel mio salone, tutta quella neve, con quel villaggetto, gli alberi e addirittura un cielo notturno con tanto di luna piena e nevicata abbondante. Dentro al mio salone!! Ma ci credete?

E poi sono comparse le luci scintillanti, gli alberi decorati, i regali, la slitta rossa e la renna, la neve alle finestre, il piccolo presepe, la musica natalizia, i tavolini per i lavoretti. 



E la buca per imbucare le letterine per Babbo Natale.


E un angolo morbido con dei libri da leggere. E un pupazzo di neve luminoso. 


E Olaf in persona.


E poi, finalmente, seguendo le renne luminose che fuori indicano la strada, sono arrivati i bambini.

(continua...)



lunedì 25 novembre 2019

Luci, profumi e colori del Natale a Casbeno


Sabato 30 novembre 2019 dalle 15.00 alle 22.00
Domenica 1 dicembre 2019 dalle 10.00 alle 20.00


La Comunità della Parrocchia di San Vittore Martire in Casbeno - Varese
è lieta di presentare la 17a Edizione di

"Luci, profumi e colori del Natale a Casbeno"

Sin dalla sua prima edizione - dicembre 2003 - l'utile netto di questa attesa manifestazione viene interamente devoluto a progetti caritativi e di solidarietà lontani e vicini.
Ma oltre a questa lungimirante finalità, il Mercatino si pone come momento di incontro, di aggregazione e di festa per grandi e piccini nella gioiosa attesa del Natale.


Il suo motto originario è "Non solo bancarelle... ma cose buone... e belle!" 

Sì, perché se da un lato i numerosi stand degli hobbisti selezionati, ordinatamente disposti lungo le vie Montebello e Conciliazione offrono un'ottima occasione di shopping natalizio prettamente artigianale, il programma è molto ricco di eventi collaterali che spaziano dall’Oratorio, all'Asilo, alla Chiesa parrocchiale.
La novità di quest'anno è rappresentata da un particolare allestimento del giardino dell'Oratorio che è venuto spontaneo chiamare "IL GIARDINO DI NATALE" con stelle e lucine, golosi profumi di dolci e tanto di renna e slitta di Babbo Natale per un "selfie" d'atmosfera!


E come descrivere tutto il resto?

IMPAREGGIABILE l'offerta gastronomica:
- pasti caldi seduti al coperto al RistOratorio (ribollita toscana, stinco di maiale al forno, polenta con cinghiale, con bruscitt, con zola, i dolci fatti in casa... e tanto ancora!)
- street-food super stuzzicante sul sagrato, con la novità del "Casbeno's Traditional Fish&Chips": un ghiotto cono di pepite di merluzzo d'Alaska con croccanti patatine fritte!


INTRAMONTABILI le golosità tipiche del Natale: caldarroste, vin brulè, crepes, frittelle, cioccolata calda...


INDISPENSABILE una pausa al calduccio presso il Bar dell'Oratorio per un caffè, un te caldo e... la colazione domenica mattina con cappuccio e brioche appena sfornata.
INVITANTI le occasioni di intrattenimento per grandi e piccoli coi laboratori alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale allestita all'Asilo, il viaggio dei Re Magi sabato pomeriggio, lo spettacolo di Clown Comizio la domenica in oratorio.


IMPAGABILE la tenerezza dei bambini intenti a portare il loro lumino nella fiaccolata dall'asilo alla chiesa sabato sera.


IMPERDIBILI i concerti in chiesa con canti tradizionali natalizi: sabato sera il coro giovanile NEOVIBES e domenica pomeriggio l'ensemble di chitarre classiche e coro dell'Associazione INSIEME PER LA MUSICA.



IRRINUNCIABILE una visita al piano terra dell'Asilo alla mostra fotografica del globetrotter Marcello Albani sul suo lungo viaggio in Canada ed alla mostra di pittura di Carla Pugliano, new-entry nella compagine degli artisti casbenatt.



INDESCRIVIBILE la magica atmosfera di Natale che per due giorni trasforma e avvolge il nostro tranquillo quartiere di Casbeno!

  





Si ringrazia per questo post, per le grafiche di questa pagina e per tutta l'organizzazione che c'è dietro: l'INSOSTITUIBILE Chicca 😄

sabato 23 novembre 2019

Perché la PICCOLA FABBRICA DI BABBO NATALE è anche la fabbrica del DONO

La Piccola Fabbrica di Babbo Natale, anche quest'anno, parte da qui: da una lettera che Babbo Natale scrive proprio a noi, le aiutanti e gli aiutanti dell'asilo di Casbeno (e dintorni!).
Ecco cosa ci scrive:

Miei carissimi bambini,
vi scrivo per chiedervi di diventare, anche quest'anno, le aiutanti e gli aiutanti delle mie Elfe, alla PICCOLA FABBRICA DI BABBO NATALE.

Quest'anno verranno a trovarvi delle persone speciali: i Magi.


Sapete chi sono i Magi? 

Sono tre re, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, che più di duemila anni fa, seguendo una stella che in cielo splendeva più luminosa delle altre, hanno fatto un lungo viaggio fino alla capanna di Betlemme, dov’era nato Gesù. 

I re Magi dei tempi di Gesù gli hanno portato in dono oro, incenso e mirra.

I re Magi del nostro tempo vengono per spiegarci ancora una volta quanto sia importante amare e rispettare il "dono" meraviglioso della Natura che ci circonda e in cui viviamo: qualcosa che voi, bambini di una Green School, conoscete bene!

E come potete voi bambini ringraziare per questo dono? 

Andate alla PICCOLA FABBRICA DI BABBO NATALE: lì potrete preparare, insieme alle mie Elfe, un piccolo dono per Gesù Bambino e altri piccoli doni per la vostra casa e per la vostra famiglia. 

Io, Babbo Natale, lo so bene che donare è una cosa bellissima, e a me e ai Magi piacerebbe che lo scopriste anche voi.


Le mie Elfe vi aspettano con gioia.


Babbo Natale


ps: la PICCOLA FABBRICA DI BABBO NATALE sarà in funzione nel salone della vostra scuola sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre.

I Magi verranno di persona a incontrarvi, a raccogliere i vostri doni, e ad accompagnarvi in una piccola fiaccolata, alle 18:30 di sabato. 
Invece i doni realizzati domenica saranno consegnati ai Magi nei giorni successivi, dalle mie Elfe.


La lettera ricevuta da Babbo Natale

Così, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, voi bambini potrete realizzare una piccola decorazione natalizia per Gesù Bambino, e troverete una cesta dove lasciarla in dono: sarà il vostro piccolo ringraziamento simbolico per il grande DONO della NATURA.
Il vostro più grande ringraziamento sarà invece quello di continuare ad essere una Green School, e di prendervi cura, a scuola, a casa e ovunque, della NATURA (del cortile della scuola, del suo orto, del parco dove andate a giocare, del giardino della vostra casa, del mare e della montagna dove andate in vacanza): di rispettarla, preservarla e donarla pulita e intatta ai bambini che verranno dopo di voi.

Così, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, i Re Magi verranno, raccoglieranno i vostri doni e vi accompagneranno in fiaccolata fino in Chiesa, e con un canto insieme e l'accensione dell'albero di Natale concluderanno con voi bambini il loro percorso itinerante sul tema del dono e della tutela del creato.

In viaggio coi RE MAGI

Così, alla Piccola Fabbrica di Babbo Natale, ancora una volta voi bambini potrete esaudire il desiderio di Babbo Natale, proprio come lui esaudisce i vostri. 
Perché anche ESAUDIRE UN DESIDERIO è una specie di DONO, e DONARE è proprio una COSA BELLISSIMA.



PS: ecco il programma completo del percorso itinerante dei MAGI





giovedì 31 ottobre 2019

Mistero di HALLOWEEN all'Asilo

Era una notte buia, sulla città soffiava un vento freddo, il cielo era senza luna e si riusciva appena ad intravedere la sagoma dell'Asilo nella nebbia.
In cortile c'era qualcosa di strano: delle grandi orme di fango partivano dal cancello,
proseguivano vicino l'altalena, giravano intorno allo scivolo e arrivavano vicino alla porta d'ingresso dove secchielli e palette erano stati buttati tutti in giro alla rinfusa.
La porta dell'Asilo era aperta!
Il salone era immerso nel silenzio ma nel corridoio c'erano le stesse impronte di fango che
sporcavano il cortile: formavano una lunga fila che arrivava fino all'ingresso della mensa.
Davanti alla porta a vetri della mensa c'era una lavagna dove Lorena aveva scritto il menu del giorno dopo: il menu del pranzo di Halloween...


Spaghetti al sangue di vampiro
Hamburger di lupo mannaro
Patate bollite nel pentolone delle streghe
Biscottini di scheletro tritato

Davanti al cartello stava dritta in piedi un'ombra nera, sembrava un gigante da quanto era
alta.
Era un po' curva, aveva lunghe dita affilate, sulla schiena sembrava avere come delle
lunghe ali e respirava con uno strano rantolìo che non aveva niente di umano.
Non si capiva di quale creatura si trattasse ma sembrava intenta a leggere il menu.
Ad un tratto in corridoio si sentì un battito d'ali, la strana ombra nera si voltò di scatto, due occhi rosso fuoco fissarono il buio ma non videro nulla. Girandosi graffiò il menu con un suono che avrebbe messo i brividi a chiunque.
Poi aprì la porta della mensa e scomparve nell'oscurità.


La mattina dopo la prima ad entrare all'asilo fu Simona:
"Santo cielo! Ma cosa è successo qui?" urlò osservando il pavimento pieno di fango.
"Ieri qui era tutto pulito! Barbara e Adele non saranno contente di tutto questo disastro!"
Cristina poco dopo si accorse che anche il cortile era sporco e disordinato.
Marta si avvicinò alla lavagna: "qualcuno ha graffiato la lavagna con il menu! Sembrano
degli artigli!"
"Ma non abbiamo tigri qui all'Asilo!" le rispose Stefania.
Sara e Elena si scambiarono un'occhiata di sollievo: per fortuna loro erano sempre al
piano di sopra.
La preoccupazione tra le maestre cresceva e diventò panico quando Francesca esclamò:
"Ho un'idea! Stasera trascorreremo la notte all'asilo e scopriremo che tipo di mostro si
nasconde nella nostra scuola!"
Raffaella fece un balzo: "Tu sei tutta matta! Stanotte è la notte di Halloween!"

La paura era tanta ma erano decise a liberare l'Asilo dal mostro che di notte si aggirava
per le sue stanze: era loro compito fare in modo che i bambini restassero al sicuro.
Restarono quindi oltre l'orario di chiusura, i bimbi erano tornati nelle loro case uno dopo
l'altro, il pomeriggio si fece sera, la sera si fece notte.
Avevano costruito una trappola davanti alla lavagna, una rete era stata legata al soffitto e
collegata ad un piccolo filo teso davanti alla lavagna del menu: chiunque si fosse
avvicinato al menu avrebbe spezzato il filo, fatto cadere la rete e sarebbe rimasto
prigioniero.
Una volta preparata la trappola si nascosero nel buio del salone facendosi coraggio a
vicenda.
Non ci volle molto: la porta che dava sul cortile si aprì con un cigolio e un rumore di passi
fangosi riempì il corridoio. Pochi secondi dopo il rumore finì e per qualche istante non si
sentì più nulla: il silenzio era totale. Le insegnanti trattenevano il respiro e non facevano
neppure una mossa.
All'improvviso: "clack"! La trappola era scattata, si sentì un urlo.
La prima a rompere il silenzio fu Raffaella: "L'abbiamo preso!"
Si fecero coraggio l'un l'altra e avanzarono in gruppo. E' vero, la trappola era scattata ma
la rete era distesa sul pavimento ed era...completamente vuota!
Simona disse con voce tremante: "Com'è possibile??? Dov'è il mostro?"
Marta a quel punto indicò altre impronte di fango e la porta aperta della mensa.
"Coraggio! Andiamo!"
Francesca impugnò il mestolo più grande che aveva trovato in cucina, decisa ad utilizzarlo
come arma in caso di pericolo.
Con un movimento deciso delle dita fece scattare l'interruttore e la mensa si inondò di
luce.
Le maestre guardarono la stanza spostando lo sguardo da una parte all'altra ma non c'era
nessuno, la mensa era vuota.
"Eppure dev'essere qui!" sospirò Francesca alzando le spalle.
Improvvisamente comparve dalla porta la farfalla Olivia. Lei di notte girava per l'Asilo,
aveva visto e capito tutto! Svolazzando con fare sicuro andò a posarsi sulla maniglia
dell'armadio in fondo. Le bastò un saltello e un battito d'ali per abbassare la maniglia e
aprire lo sportello, così da far cadere fuori una palla di stoffa. Ma era una palla di stoffa
con braccia e gambe e subito, spaventata, la figura si drizzò in piedi.
Francesca era pronta, si avvicinò minacciosa con il mestolo in mano ma Marta la fermò:
"Aspetta!".
Davanti a loro c'era un uomo molto alto, avvolto in un vecchio mantello con lunghi capelli
e barba bianca.
Cristina esclamò: "...ma, ma è Babbo Natale????"
Raffaella: "non è possibile, mancano ancora due mesi a Natale!"
L'uomo fece un passo avanti: "vi prego di scusarmi se vi ho spaventato, non sono qui per
fare del male a nessuno!"
In coro chiesero: "e tu chi sei?"
Mi chiamo Pietro e abito qui vicino, nei pomeriggi in cui il vento soffia verso la mia casa,
riesco a sentire le urla gioiose dei bambini che giocano in cortile. Ecco, io non ho mai
avuto dei nipotini ma mi sarebbe piaciuto davvero tanto circondarmi di bimbi.
Allora la notte entro qui di nascosto e faccio finta che tutti i bambini siano i miei nipotini,
immagino di vederli mangiare e giocare e fare i lavoretti.
"Ma...e quelle orme?"
"Per scavalcare il cancello devo passare dal terreno fangoso."
"Ma...e i segni degli artigli sulla lavagna?"
"La scorsa notte Olivia mi ha spaventato, mi sono girato di scatto e ho graffiato il menu
con il mazzo di chiavi che ho qui attaccato ai pantaloni."
"Ma...e il respiro tenebroso?
"Scusate, se non prendo le mie pillole ho sempre il respiro affannato!"
"Vi prego non chiamate la polizia, finirei di certo in prigione!"

Le maestre si scambiarono uno sguardo di complicità, erano già tutte d'accordo.

La mattina in cui la scuola riaprì Pietro era nel corridoio al piano di sotto che puliva tutto il pavimento.
Finito il lavoro, ebbe il permesso di trascorrere la mattinata nelle classi: aiutò i più piccoli con i travasi mentre i più grandi gli insegnarono a fare le statuine con la
pasta di sale, lesse a tutti un libro di favole e poi disegnarono insieme i personaggi delle
fiabe e alla fine diede una mano a seminare le fragole nell'orto.
Pietro aveva detto la verità: non aveva mai avuto nipotini, ma trascorse quel giorno come
il nonno più felice del mondo!

Le maestre invece decisero di fare una promessa: non sarebbero mai più di rimaste da
sole all'Asilo la notte di Halloween...

DISCLAIMER: ogni riferimento o qualsiasi somiglianza a cose o persone è puramente casuale. La storia raccontata e i personaggi descritti sono frutto della fantasia sfrenata dell’autore.😃

Scritto (e disegnato!) da: Daniele, papà di Elena e Giorgio, ex delfini
Letto ed interpretato, durante la festa di Halloween, da: Francesca, mamma di Chiara, orsetta e di Anita, ex-orsetta



martedì 29 ottobre 2019

Le nostre FESTE di Halloween

Qualcuno, l’anno scorso, ha detto che la festa di Halloween non era stata abbastanza paurosa. Qualcun altro aveva obiettato che non è proprio il caso di spaventare dei piccoli innocenti lasciati in custodia ad un certo numero di streghe e simili.
Così, quest’anno la festa di Halloween è stata proposta in due versioni: una versione soft, più allegra e giocosa, per i piccolissimi della Sezione Primavera e i piccoli della Scuola dell’Infanzia, accompagnati da mamma e/o papà, e una versione per “mostriciattoli coraggiosi” per i mezzani e i grandi.



I piccolissimi e i piccoli si sono divertiti sul gonfiabile, hanno fatto merenda con focaccia e biscotti, hanno colorato disegni a tema e li hanno usati per realizzare ognuno il proprio sacchettino di Halloween, quello da riempire di caramelle (che poi, per l’appunto, è stato adeguatamente riempito 😋 ).



I mezzani e i grandi si sono scatenati correndo e gridando, si sono fatti truccare o si sono fatti fare un tatuaggio mostruoso, si sono scatenati correndo e gridando, hanno realizzato dei piccoli mostriciattoli (un pipistrello e un fantasmino), si sono scatenati correndo e gridando, hanno decorato il loro sacchettino per i dolcetti, si sono scatenati correndo e gridando, hanno ascoltato una storia di paura, si sono scatenati correndo e gridando...ah no, stavolta si sono incredibilmente messi in fila in maniera piuttosto ordinata per lavarsi le mani, hanno mangiato (pizza e patatine), si sono scatenati correndo e gridando, hanno visto un beve filmato di canzoni dei super monsters, si sono scatenati correndo e gridando, hanno ballato la baby dance e fatto il trenino, si sono scatenati correndo e gridando e forse poi finalmente sono crollati nei loro letti 😉






Ma ecco, la storia di paura: scritta da Daniele, papà di Elena e Giorgio, ex delfini, e letta magnificamente da Francesca, mamma di Chiara, orsetta. Per diversi minuti ha tenuto fermi i bambini, con occhi e orecchie e bocche spalancate.
Li si è visti cambiare espressione, preoccuparsi al pensiero dei passi, sorridere vedendo che le loro maestre erano parte del racconto, rilassarsi all’arrivo della farfalla Olivia.
Li si è sentiti prendersi coraggiosamente gioco dei misteri del racconto, sussurrarsi a vicenda i loro sospetti, ridere di gioia e sollievo scoprendo chi era la causa del mistero.
A onor del vero, non possiamo non scrivere di aver sentito anche una vocina tremolante e piangente che diceva “ma io ho paura…”. 
Ma la cosa si è risolta subito con coccole e baci, e con una fondamentale rassicurazione: "BAMBINI, STATE TRANQUILLI CHE È TUTTO INVENTATO. SCHERZETTO!!! 😛😜



Grazie a tutti gli aiutanti, a chi ha prestato e donato cose, e a tutti i partecipanti.

Nel prossimo post, in tempo per la serata spaventosa del 31 ottobre, a grande richiesta del pubblico e a eterna memoria dei posteri, pubblicheremo la storia letta ai bambini durante la festa.