Vogliamo raccontarvi come si consuma il pasto dei nostri bambini quando si trovano all'Asilo, ma prima è necessaria una premessa.
Immaginate
la sera quando provate a mettere insieme un pasto che possa assomigliare ad una
cena: dal tragitto dal piatto alla bocca la pasta ha perso il condimento e la
salsa è tutta sparsa sulla tovaglia, c'è la gara a chi vuole raccontare i fatti
della giornata ma diventa una gara a chi urla di più e tutti insieme, chi si
dondola sulla sedia e chi la sedia neanche la vuole utilizzare, il pane
sminuzzato si trova tutto sul pavimento in una versione casalinga di Piazza San
Marco.
Ecco, nulla
di tutto questo accade intorno a mezzogiorno in quel dell'Asilo Divina
Provvidenza!
Ci troviamo
in sala mensa e balza subito all'occhio l'ordine dei tavoli, sistemati in
posizione regolare, alcuni affiancati, altri separati ma vicini, a riempire la
metà della sala.
I bambini
occupano solo la sediolina assegnata, sono seduti in file regolari e ordinate e
lì restano per tutta la durata del pasto senza alzarsi per andarsene in giro.
È vero, il
chiacchiericcio è costante ma poco a poco l'orecchio si abitua e comunque nulla
a che vedere con i decibel raggiunti dai piccoli urlatori una volta tornati a
casa.
Veniamo al
cibo: tutti mangiano, chi più chi meno, certamente ci sono i cibi meno graditi
(qualcuno ha detto "verdura"?) ma c'è più propensione ad assaggiare
prima della sentenza "Questo non mi piace!". Per lo più si tratta di
pietanze che incontrano il gradimento dei bambini e lo si capisce dal numero di
bis o tris (o oltre!). Qui arrivano in aiuto le insegnanti che riducono
progressivamente le nuove porzioni, in modo da non far saziare i piccoli
avventori con una singola portata.
Ecco, le
insegnanti: il loro non assomiglia davvero ad un pranzo, sempre in piedi per
servire le pietanze, tagliuzzare la carne, riempire i bicchieri, pulire chi si
è sporcato, asciugare l'acqua versata sui tavoli, consolare qualche bimbo in
lacrime o ricevere un abbraccio.
Si cerca di
ridurre gli sprechi: pensate che gli avanzi vengono pesati al termine di ogni
pasto per educare tutti a chiedere solo quello che verrà consumato.
Alla fine i
bambini si alzano e con ordine escono dalla mensa lasciando il posto per il
secondo turno oppure per le pulizie finali: i nostri piccoli sono finalmente
sazi e di certo staranno già pensando al prossimo gioco da fare in cortile o in
salone.
Alcuni
genitori hanno la possibilità di sperimentare cosa vuol dire mangiare con i
bambini perché fanno parte della commissione mensa, nata da un'intuizione di
Patrizia Tomassini, vicepresidente della Fondazione Asilo Infantile Divina Provvidenza, alla quale va il merito di questa e molte altre iniziative
per il nostro Asilo.
Si ringrazia per questo post:
Arianna, mamma di Anita, tigrotta
Arianna, mamma di Anita, tigrotta
Daniela,
mamma di Clara, apina e Amalia, tigrotta
Daniele,
papà di Giorgio, delfino
Elena, mamma
di Pietro, tartaruga e Linda, tigrotta
Gianfranco,
papà di Beatrice, tartaruga
Mady, mamma
di Aurora, orsetta