I compleanni dei bambini sono un evento a scuola. Si
festeggiano portando torte o caramelle, la maestra prepara una coroncina, i
compagni cantano la canzoncina di compleanno. Un compleanno memorabile una
volta ha riempito una classe di palloncini gonfiati con l’elio. (questo per
dire: non siate timidi)
Basta?
No, non basta. Perché spesso dopo l’asilo c’è la festa a casa
o in oratorio o in qualche altro locale dove i bambini possono finire di
festeggiare e di sfinirsi.
Allora inizia la trafila di messaggi e raccomandazioni per
l’insegnante:
1) io oggi prendo all’uscita anche lei e lei e lui e sua
sorella che sta nell’altra classe.
2) Mio figlio oggi va alla festa con la cugina dell’amica
della festeggiata (se non sono rebus non li vogliamo..).
3) La bambina oggi non è di merenda (si dice così eh:
“ESSERE DI MERENDA”) ma esce con gli altri, qualche anima buona vuoi che non la
porti alla festa?
Poi ci sono le mamme che per sfortunata coincidenza si
dimenticano di avvisare. Prontamente i bambini reclamano il loro diritto di
andare alla festa con l’amichetto, e allora ecco che la maestra si affanna per
contattare i genitori ed ottenere l’autorizzazione dimenticata.
Ora, va bene se capitasse una tantum.
Ma i compleanni, sembra incredibile, capitano ogni due per
tre.
Ma le maestre non le freghi eh. Loro si ricordano tutto.
Tengono a mente gli orari di tutti i bambini per ogni giorno della settimana
(perché uscire sempre alla stessa ora è troppo banale…) e se non tengono a
mente hanno l’abilità ancora più lodevole di non perdere i foglietti dove si
appuntano le cose.
Insomma, nei giorni di non compleanno è meglio, ma nei giorni
dei compleanni state tranquilli. Le maestre sanno il fatto loro.
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