lunedì 19 febbraio 2018

Feste di CARNEVALE

È vero, siamo in Quaresima. Ma un pensiero ai “grassi” festeggiamenti del Carnevale lo possiamo ancora fare?
I sette giorni grassi di Carnevale non saranno passati inosservati agli occhi dei nostri bambini: nei primi giorni della scorsa settimana, infatti, sono stati indaffarati a realizzare i loro costumi; poi giovedì grasso hanno festeggiato il Carnevale all’asilo e venerdì hanno festeggiato all’asilo, di nuovo (senza contare il sabato grasso!)
  
Giovedì erano una squadra, una classe, una scuola, una parte di un tutto, un gruppo omogeneo che avrebbero potuto partecipare tra un carro e l’altro alla sfilata di sabato in centro, e contemporaneamente fare servizio di sicurezza stradale: ognuno rappresentava, tramite il proprio cartello, un pezzetto di quel concetto più ampio di educazione stradale sul quale stanno lavorando. 
Vi ricordate cosa aveva chiesto l’albero Dino?


E così, c’erano i cartelli di divieto, quelli di obbligo, quelli di segnalazione, quelli di pericolo, e i coni segnaletici.





Con tutti questi cartelli stradali, non potevano mancare, ovviamente, le macchine in strada e i semafori!! :-)


E sulle strade, visto che, anche se non nevica, sempre inverno è, si incontravano i fiocchi e i pupazzi di neve rappresentati dai bambini della primavera, che, nella scoperta del loro piccolo territorio, scoprono anche le stagioni e i suoi elementi.



C’erano chiacchiere, stelle filanti e una bella atmosfera di festa.

Due rappresentanti del Gruppo Folkloristico Bosino, Elisa e suo nonno Ambrogio, sono venuti a portare i saluti del nostro amico Pingirometta e hanno intrattenuto i bambini con i loro racconti sulle tradizioni bosine. 
Erano vestiti come “i nonni dei nonni dei nonni dei nonni dei nonni” e quelli che indossavano erano i vestiti della festa: gli abiti che mettevano quando si alzavano la domenica alle 5 per andare a messa (!): sotto la gonna un'altra gonna e mutandoni per le donne, pantaloni e giacca marrone di velluto per gli uomini, con pon pon al collo bianchi e rossi, che più erano grandi meglio era. Insomma, la gente adesso si veste così? No, risponde un bambino: "il mio papà mette i jeans, e non quei pantaloni!" 
Elisa ha raccontato poi che la raggiera che aveva tra i capelli, indicava l’età e la condizione di chi la portava tramite il numero e la forma degli spilloni e delle spadine: le ragazze potevano iniziare a portarla - e on vedevano l'ora di farlo - nel momento in cui si fidanzavano, e poi, man mano che passavano gli anni, venivano aggiunte sempre più spadine. 
Voi lo sapevate?
Gli zoccoli che portavano ai piedi servivano non solo per camminare ma anche per battere il tempo a passo di danza: Elisa li ha tolti e li ha suonati come strumenti musicali per far vedere e sentire che erano di legno.


Il nonno ha declamato una canzone in dialetto, ha parlato di tante cose, anche di bambini africani e misteriosi stregoni, per poi mostrare anche lui un oggetto speciale: ha tirato fuori dal taschino una cosa misteriosa che ai bambini sembrava in tutto e per tutto una bussola, ma che in realtà, ha spiegato lui, era un bellissimo orologio a cipolla.  


I bambini sono stati attentissimi e curiosi, e alla fine del racconto hanno ringraziato i due graditissimi ospiti cantando il loro Grazie, Grazie, Grazissime!  
Insomma, anche durante la festa di carnevale del giovedì grasso si può imparare (divertendosi, naturalmente).

Venerdì, alla festa pomeridiana a scuola chiusa, i bambini forse non hanno imparato, ma sicuramente si sono divertiti!
Venerdì, ognuno era un personaggio a sé: libera fantasia ai bambini (ma anche ai grandi!) per mascherarsi da fata, pulcino, uomo ragno, pompiere, coccinella, principessa, indiano, tigrotto, farfalla, supereroe, pagliaccio, cow-boy, poliziotto, ballerina, hippy, re, mostriciattolo, snorkeler :-) e molti altri, fino addirittura a un piccolissimo vestito da bicchiere di pop-corn :-) :-)!



La festa in maschera organizzata dall’Associazione Amici dell’Asilo, quest’anno ha riservato una sorpresa speciale: il mago Matteo, prestigiatore formidabile che nonostante (o forse grazie a) la sua giovane età è stato in grado di intrattenere e tenere incollati a sé un centinaio di paia di occhi sgranati di bambini e adulti. 




Dopo la magia del mago Matteo (inclusa la magia di far stare i bambini tranquilli), dopo la pausa merenda, e visto che non c'erano le maestre (sante maestre!), i bambini si sono scatenati, hanno corso, saltato, ballato, riso e gridato tanto :-)


Si ringrazia, per il dettagliato racconto della visita di Elisa e Ambrogio: Andrea, tartaruga.

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