Il 21 aprile era uno di quei giorni di estate precoce che ora ci hanno un pò abbandonato, e i
bambini erano in calzoncini corti e maglietta.
Il salone dell’asilo era una
palestra con tanto di rete da minivolley per i più grandi, e il cortile era un
colorato percorso ad ostacoli per i più piccoli.
I grandi
avevano un allenatore e due allenatrici tutti per loro: Mario, Michela e Lisa
della società sportiva Città Giardino. In salone, dopo che tutti si sono
presentati e dopo un gioco iniziale per rompere il ghiaccio ("mago ghiaccio", per
l’appunto!), sono comparsi i palloni e i bambini hanno fatto la loro prima esperienza di minivolley, che in
realtà, per i bambini di quest’età, è chiamato “palla rilanciata”.
Non pensate
però che la palla rilanciata sia un gioco improvvisato: è un’attività
propedeutica al minivolley vero e proprio, con le sue regole (“chiamare la palla!”
“fare i tre passaggi!” solo per dirne due tra le più famose), i suoi requisiti
“strutturali” (misura del campo, altezza della rete, numero di giocatori, peso
e dimensione della palla), e i suoi tornei, organizzati dalla Federazione.
I bambini
hanno sperimentato un’ora di divertimento e di sano movimento, tra esercizi di
coordinamento e i primi palleggi.
Intanto
fuori, sotto al sole, i più piccoli affrontavano un percorso motorio dove,
nell’ordine, dovevano: saltare nei cerchi colorati a piedi pari e a gambe divaricate, rimbalzare sopra ad una
grossa palla rosa, passare sotto ad una corda gialla senza toccarla, scivolare
dallo scivolo arancione, tirare un pallone in porta (e possibilmente fare
goal!), passare sui cubotti attraverso i cerchi senza farli cadere, infilarsi
in un tunnel, camminare su dei mini-trampoli, pedalare sul triciclo, fare lo
slalom di corsa, tirare a canestro (e possibilmente centrarlo), correre su per
lo scivolo a ponte e da lì scivolare giù gridando: 110 E LODE!
Il gruppetto
del primo turno è stato il più cauto e tranquillo, ma anche quello che alla fin
fine ha lavorato di più e anche quello che ha riso di più: ai bambini che uscivano dal tunnel verde qualche burlone gridava: "guarda! un bruco!!" "dove? dove?" "ma sei tu!" 😃
Il secondo
turno è stato il più ordinato: un’ora di gioco-staffetta in cui hanno cercato
di fare sempre meglio. Anche i più piccoli che prima di partire erano dubbiosi
e incerti, alla fine erano diventati abilissimi.
E cosa dire
ad esempio di Giada, tigrotto, quasi in lacrime prima di partire, che appena ha
iniziato a saltare nei cerchi, mano nella mano con una delle mamme sportive, ha
accennato ad un sorriso timido che si è aperto in un sorriso gigante non appena
ha iniziato a rimbalzare sulla palla rosa, facendo BOING BOING BOING come
Chobin? (nessuno dei bambini sapeva chi fosse Chobin, però tutti hanno imparato che Chobin fa BOING e rimbalza 😃 )
Il terzo
turno è stato il più dispersivo, con i bimbi che erano più tentati dal seguire
i bambini dei turni precedenti, che ora si rilassavano con i giochi del
cortile, piuttosto che impegnarsi davvero nella staffetta. Però pare che si
siano divertiti:
“quasi quasi non volevo venire perché
pensavo che era una festa brutta, invece è una festa bellissima e sono molto
felice di essere qua. Grazie!” disse Rebecca, una piccola sveglissima tartaruga.
E ora, pronti per il prossimo evento 110eLode?
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