Sono passati solo un paio d'anni e mi ritrovo membro attivo
dell'associazione.
"Si può sapere cosa ti è saltato in mente?" mi
hanno chiesto in molti.
Io, che non rientro decisamente nel prototipo di mamma
dell'associazione che mi ero immaginata. Io, sempre di corsa, sempre in
ritardo, sempre al lavoro.
È stato proprio questo mio ritmo frenetico a farmi prendere
la decisione.
I weekend, e spesso nemmeno tutti i weekend, erano i soli momenti in cui potevo stare con mia figlia.
I weekend, e spesso nemmeno tutti i weekend, erano i soli momenti in cui potevo stare con mia figlia.
E per questo mi sono trovata a partecipare
ad ogni evento dell'associazione a cui lei voleva andare, prima come
spettatrice, poi offrendo un po' di aiuto per preparare prima e pulire dopo e
via via sempre di più coinvolta nella vita dell'associazione, suggerendo idee e
condividendo capacità e conoscenze. Non importa se alle riunioni spesso vado
via prima o addirittura non partecipo. So che nessuno mi giudica perché sanno
che do quel che posso, compatibilmente con i miei impegni lavorativi e avendo
la mia famiglia sempre come priorità.
E così nella mia vita piena di scadenze, numeri, leggi e
computer, sono comparsi weekend di creatività, gioco, movimento e versatilità.
Ci sono stati momenti comici, altri di duro lavoro fisico
(altro che abbonamento in palestra), altri ancora di scorpacciate e golosità.
Ma la cosa che più di tutti mi da gioia è lo sguardo
orgoglioso e complice di mia figlia quando le chiedo se vogliamo andare ad un
evento organizzato per l'asilo e lei mi risponde: "Non possiamo mancare!
Noi siamo dell'associazione!!!" come fosse la cosa più speciale di questo
mondo.
E posso dirvi che in effetti è una cosa molto speciale, che
unisce e libera, dentro e fuori la famiglia.
Cinzia M., mamma di Nina, ex tigrotta
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