sabato 6 giugno 2015

Un principe BACIOSO


  • Amore, è stato bello lo spettacolo? Era lo spettacolo di Pinocchio? Dai racconta
  • Noooo! C’erano i personaggi di TUTTE le favole.
  • Tutte? Tipo chi?
  • Cappuccetto rosso, Cenerentola, Pinocchio, il Principe Bacioso…
  • Il principe che?
  • Mammaaa, il Principe BACIOSO! (risatina)
  • E cosa vuol dire?
  • Eh, che baciava tutti, anche le scarpe.
  • Ah.

È vero che siamo parecchio in ritardo, ma magari qualcuno sta ancora cercando di mettere insieme i pezzi di un racconto che i bambini continuano a snocciolare, un pezzetto per volta.
Quindi eccoci in vostro aiuto.
Martedì 5 maggio i bambini sono rimasti a bocca aperta di fronte ad una rappresentazione singolare, quella messa in scena dalla compagnia teatrale di Enrico Croce.
I curiosi troveranno poco su Google, ed è un peccato perché questi attori, autori e artisti sono davvero formidabili. 

Ottenere senza fatica l’attenzione entusiasta dei bambini - anche dei più piccoli e scalmanati – per 1 ora e 40 minuti è un record con un unico precedente, anzi due: quelli che la stessa compagnia teatrale ha ottenuto con lo spettacolo di Barnabà l’anno scorso e due anni fa con lo spettacolo dei Fantallegri Animali. 
Stavolta siamo nel paese di Favolalleria. 
Uno dopo l'altro si presentano in un intreccio originale tutti i personaggi: il Gatto e la Volpe, IL Cappuccetto Rosso Martino, che sì, è un maschietto – figlio della più famosa Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm -, Pinocchio, Biancaneve, la Strega del Bosco, il Lupo, Cenerentola, il Principe Bacioso...

Parentesi: quanti di noi sapevano dell’esistenza del Principe Bacioso? Il Principe Azzurro  va bene, e poi il Principe Ranocchio, il Principe Filippo (ovvio che sapete chi è), il Principe della Principessa di turno. E Azzurro, l’antiprincipe di Shrek. Ma il Principe Bacioso è nuovo, così come gli atteggiamenti delle gentil donzelle: la principessa (Cenerentola) non lo vuole, scappa e si nasconde, e prima di lei Biancaneve annunciava che non avrebbe mangiato la mela e non si sarebbe addormentata "perché se no poi arriva un principe che mi vuole baciare". 
W le principesse emancipate!

Va bè, è vero che ci sentiamo liberi di divagare perché la “morale” della rappresentazione è: “camminare fuori dal sentiero pur restando sul sentiero, ovvero liberi ma coscienziosamente responsabili” però insomma, il dovere di cronaca ci riporta sulla trama.

Dicevamo, a Favolalleria i personaggi, più o meno ispirati a quelli delle fiabe tradizionali, creano una fiaba corale originale. 
Il Gatto e la Volpe sono gli imbonitori del luogo, i narratori. 
Una volta appurato cosa sono venuti a fare i bambini - "a vedere uno spettacolo", dicono i bimbi, - iniziano a raccontare: "braccia conserte, gambe incrociate, occhietti bene aperti, orecchie ben aperte: andiamo a cominciar!"

Entra in scena la mamma del Cappuccetto Rosso che ricorda al suo Martino di essere un bambino bu… bu… “burattino?” nooooo buono!! ed e… e….. “esperto!” nooooo, educato!!! e gli infila a forza la sua mantella rossa. Cappuccetto è un bambino come gli altri, che stenta a ricordare quello che non gli va e protesta per vestirsi.

Lungo il cammino di Cappuccetto verso casa della nonna, i bambini si trovano davanti Pinocchio ("son Pinocchio pinocchietto, quello di mastro Geppetto"), che è venuto a controllare se Cappuccetto Rosso si comporta bene (ah bè, allora siamo in buone mani) poi aiutano Biancaneve a nascondere nel bosco la mela avvelenata. 

Cappuccetto prosegue intanto per la sua strada e riempie il cestino per la nonna con funghi porcini...una mela trovata nel bosco... e tò, guarda un pò, una casetta di pan di zucchero e dolciumi. Nonostante gli avvertimenti dei bambini, Cappuccetto stacca un pezzetto di cioccolato per portarlo alla nonna e subito la strega, infuriata, balza fuori, meravigliata di trovare questo bambino invece di Häns e la Greta. Cappuccetto cerca di fuggire ma la magia della strega non conosce limiti, e quando, convinto di aver seminato la strega, ritorna in scena, i bambini gli rivelano la triste realtà: è stato trasformato in un lupo!
D'altronde, ha preso un pezzo della sua casetta senza chiederle il permesso. 
E, colmo della sfortuna, arriva una lupa che si innamora di questo strano bambino/lupo.
Cappuccetto piangente si fa consolare da Cenerentola - che dal canto suo pensa bene di fargli una ramanzina.
Si però...che pretese che i bambini si ricordino sempre tutti gli insegnamenti di mamma e papà...

Alla fine comunque Cenerentola, gentile, gli consiglia di cercare l'albero di cedro nel boschetto, troverà un mago potentissimo che potrà liberarlo dall'incantesimo.

Ed è proprio intanto che lui va alla ricerca del mago che arriva il principe bacioso a tormentare la povera Cenerentola.

Per fortuna torna Cappuccetto, liberato dal maleficio, che salva Cenerentola facendo baciare al principe la mela avvelenata, e per una volta è il principe ad addormentarsi, "così impara ad andare in giro a baciare tutti senza chiedere il permesso”...

Alla fine ricompare Pinocchio che - con un senso della responsabilità singolare se pensiamo a che tipo è - continua a controllare se Cappuccetto "bene bene si va a comportare"... 
Cappuccetto ricorda che la sua mamma gli dice sempre che bisogna usare la FANTASIA, ed ecco che Pinocchio la tira fuori, sotto forma di polverina, e la dona al suo amico Martino.

Il Gatto e la Volpe concludono la storia, rammentando ai bambini l'importanza di ricordarsi sempre i buoni insegnamenti di mamma e papà.

In tutta la favola Cappuccetto Rosso Martino, in bilico tra la volontà di ubbidire alla mamma e di fare di testa sua, si fa aiutare dai bambini nelle scelte da compiere.
Infatti i bambini sono esperti - la loro esperienza deriva dalla conoscenza delle favole tradizionali – e trovano loro stessi ampio spazio all'interno della storia intervenendo con entusiasmo nel dare consigli buffi ma anche saggi, fantasiosi ma anche sensati. 
Buffi, saggi, fantasiosi e sensati proprio come solo i ragionamenti dei bambini sanno essere.


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