Il
sabato in cui all’asilo sono arrivati i pirati, si diceva che i pirati
avrebbero portato anche tempesta.
(Cliccate qui per far partire il sottofondo musicale piratesco che accompagnerà la lettura di questo post:
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In realtà, di fronte ad una mattina sorprendentemente soleggiata, le previsioni funeste del pomeriggio sembravano uno scherzo: così, lo scivolo a ponte è stato in procinto di diventare un vero vascello.
Ma
i pirati, si sa, sanno leggere il cielo e le nuvole meglio di chiunque altro,
e, come previsto, insieme a loro la tempesta è arrivata davvero, puntuale come un colpo di
cannone.
Così,
non è rimasto che trasferire la festa in salone: tutti sotto coperta, nel covo
dei pirati!
C’è da dire che i pirati erano abbastanza attrezzati, con sciabole, cannoni, le loro immancabili bandiere con il teschio, e un sacco di mascherine e oggetti per trasformare i bambini: dai tatuaggi che non possono mancare sulle braccia di un pirata che si rispetti, alla benda sull’occhio, all’uncino del famoso Capitano, alle bandane rosse e nere.
C’è da dire che i pirati erano abbastanza attrezzati, con sciabole, cannoni, le loro immancabili bandiere con il teschio, e un sacco di mascherine e oggetti per trasformare i bambini: dai tatuaggi che non possono mancare sulle braccia di un pirata che si rispetti, alla benda sull’occhio, all’uncino del famoso Capitano, alle bandane rosse e nere.
C’era
un pirata poi, con le braccia tutte tatuate, e che per confondersi indossava la
maglietta dell’asilo, che ha riempito il salone di musiche e ballate
piratesche, come quella
che state ascoltando se avete attivato l’audio.
E c’era
una piratessa che ha raccontato la storia del pirata Capitan Pasticcio a una
platea di piccoli pirati attenti e concentrati, e stupefatti delle connessioni
con le loro più recenti conoscenze (Spiralino: toh, i casi della vita!)
La storia diceva così:
"Capitan
Pasticcio è un pirata che vive nella sua fortezza in un'isola al centro
dell'oceano, circondato da una banda di pirati che difendono il loro capitano e
tutti i tesori che hanno accumulato dopo anni di abbordaggi e avventure.
Un
giorno Capitan Pasticcio decise di imbarcarsi sulla sua nave, la Divina
Provvidenza, e fare un lungo viaggio nella città di Varese approdando alla
Schiranna per fare visita a suo fratello gemello Spiralino, un artista che
abitava all'Asilo.
I
due fratelli non si vedevano da molto tempo, passarono insieme una settimana e
si divertirono da matti: Capitan Pasticcio insegnò a Spiralino i colpi segreti
dei duelli con la spada e Spiralino insegnò a suo fratello come si dipingono
magnifiche bandiere pirata.
Capitan
Pasticcio era talmente felice di aver incontrato suo fratello che decise di
ringraziarlo: una notte, mentre Spiralino dormiva, nascose un forziere con
dentro quello che Spiralino amava di più, proprio qui nel cortile dell'Asilo!
Prima
di partire per tornare sulla sua isola lasciò degli indizi e delle prove da
superare in modo che chiunque si fosse dimostrato abbastanza abile avrebbe
trovato il suo tesoro.
Spiralino
non c'è mai riuscito: volete provare voi bambini a seguire la mappa e a trovare
il tesoro di Capitan Pasticcio?"
Fu
così che i bambini, arruolati in tre ciurme, dovettero darsi da fare per
superare delle prove: riempire le botti di munizioni passando sulla passerella
protesa fuori bordo, buttandosi in mare e cercando di non farsi mangiare dei
papà-pescecani, dimostrare il loro orgoglio piratesco urlando a squarciagola
cose tipo “corpo di mille balene!!”, oppure “all’arrembaggio!” per spaventare
un gruppo di malcapitati prigionieri, e infine dare le risposte giuste alle
domande più bizzarre che Capitan Pasticcio si è divertito a formulare.
Una volta superate le prove, non restava che capire dove fossero le tre chiavi per aprire i forzieri del tesoro, uno per ogni ciurma.
E,
una volta trovate le chiavi e aperti i forzieri, in un battibaleno i piccoli
pirati si sono spartiti il tesoro e se lo sono… mangiato! 😋
Ecco:
i bambini si sono dimostrati abbastanza abili da superare le prove e trovare il
tesoro, proprio come Capitan Pasticcio si era augurato che accadesse.
Capitan
Pasticcio deve aver trasmesso loro anche un’altra abilità, quella dei duelli:
la battaglia finale a colpi di spada è stata una performance degna dei migliori
pirati dei Caraibi e non solo 😉
E
a ballare e scatenarsi alla pirates-dance, da chi avranno preso? 😉
Insomma,
tutte queste capacità andavano incise su pergamena: il diploma da pirata è
stato il riconoscimento che i bambini si sono portati a casa dopo questa
avventura (oltre al tatuaggio, le monete d’oro, e le spade-palloncino,
ovviamente 😊 )
Da un’idea di Daniele, papà di Giorgio, delfino, molti genitori-pirati si sono adoperati per creare ed organizzare questo evento, dai giochi, al materiale, alle scenografie. Grazie in particolare alla piratessa Francesca, mamma di Chiara, orsetta, per aver letto e interpretato la storia iniziale.
E, anche se oramai il trailer non serve più, lo includiamo qui nel caso aveste voglia di rivederlo 😉
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