giovedì 6 giugno 2019

I PIRATI e la CACCIA al TESORO

Il sabato in cui all’asilo sono arrivati i pirati, si diceva che i pirati avrebbero portato anche tempesta.

(Cliccate qui per far partire il sottofondo musicale piratesco che accompagnerà la lettura di questo post:





In realtà, di fronte ad una mattina sorprendentemente soleggiata, le previsioni funeste del pomeriggio sembravano uno scherzo: così, lo scivolo a ponte è stato in procinto di diventare un vero vascello.


Ma i pirati, si sa, sanno leggere il cielo e le nuvole meglio di chiunque altro, e, come previsto, insieme a loro la tempesta è arrivata davvero, puntuale come un colpo di cannone.
Così, non è rimasto che trasferire la festa in salone: tutti sotto coperta, nel covo dei pirati!

C’è da dire che i pirati erano abbastanza attrezzati, con sciabole, cannoni, le loro immancabili bandiere con il teschio, e un sacco di mascherine e oggetti per trasformare i bambini: dai tatuaggi che non possono mancare sulle braccia di un pirata che si rispetti, alla benda sull’occhio, all’uncino del famoso Capitano, alle bandane rosse e nere.




C’era un pirata poi, con le braccia tutte tatuate, e che per confondersi indossava la maglietta dell’asilo, che ha riempito il salone di musiche e ballate piratesche, come quella che state ascoltando se avete attivato l’audio.

E c’era una piratessa che ha raccontato la storia del pirata Capitan Pasticcio a una platea di piccoli pirati attenti e concentrati, e stupefatti delle connessioni con le loro più recenti conoscenze (Spiralino: toh, i casi della vita!)



La storia diceva così:

"Capitan Pasticcio è un pirata che vive nella sua fortezza in un'isola al centro dell'oceano, circondato da una banda di pirati che difendono il loro capitano e tutti i tesori che hanno accumulato dopo anni di abbordaggi e avventure.
Un giorno Capitan Pasticcio decise di imbarcarsi sulla sua nave, la Divina Provvidenza, e fare un lungo viaggio nella città di Varese approdando alla Schiranna per fare visita a suo fratello gemello Spiralino, un artista che abitava all'Asilo.
I due fratelli non si vedevano da molto tempo, passarono insieme una settimana e si divertirono da matti: Capitan Pasticcio insegnò a Spiralino i colpi segreti dei duelli con la spada e Spiralino insegnò a suo fratello come si dipingono magnifiche bandiere pirata.

Capitan Pasticcio era talmente felice di aver incontrato suo fratello che decise di ringraziarlo: una notte, mentre Spiralino dormiva, nascose un forziere con dentro quello che Spiralino amava di più, proprio qui nel cortile dell'Asilo!
Prima di partire per tornare sulla sua isola lasciò degli indizi e delle prove da superare in modo che chiunque si fosse dimostrato abbastanza abile avrebbe trovato il suo tesoro.
Spiralino non c'è mai riuscito: volete provare voi bambini a seguire la mappa e a trovare il tesoro di Capitan Pasticcio?"

Fu così che i bambini, arruolati in tre ciurme, dovettero darsi da fare per superare delle prove: riempire le botti di munizioni passando sulla passerella protesa fuori bordo, buttandosi in mare e cercando di non farsi mangiare dei papà-pescecani, dimostrare il loro orgoglio piratesco urlando a squarciagola cose tipo “corpo di mille balene!!”, oppure “all’arrembaggio!” per spaventare un gruppo di malcapitati prigionieri, e infine dare le risposte giuste alle domande più bizzarre che Capitan Pasticcio si è divertito a formulare.




Una volta superate le prove, non restava che capire dove fossero le tre chiavi per aprire i forzieri del tesoro, uno per ogni ciurma.

E, una volta trovate le chiavi e aperti i forzieri, in un battibaleno i piccoli pirati si sono spartiti il tesoro e se lo sono… mangiato! 😋
Ecco: i bambini si sono dimostrati abbastanza abili da superare le prove e trovare il tesoro, proprio come Capitan Pasticcio si era augurato che accadesse.
Capitan Pasticcio deve aver trasmesso loro anche un’altra abilità, quella dei duelli: la battaglia finale a colpi di spada è stata una performance degna dei migliori pirati dei Caraibi e non solo 😉



E a ballare e scatenarsi alla pirates-dance, da chi avranno preso? 😉

Insomma, tutte queste capacità andavano incise su pergamena: il diploma da pirata è stato il riconoscimento che i bambini si sono portati a casa dopo questa avventura (oltre al tatuaggio, le monete d’oro, e le spade-palloncino, ovviamente 😊 )



Da un’idea di Daniele, papà di Giorgio, delfino, molti genitori-pirati si sono adoperati per creare ed organizzare questo evento, dai giochi, al materiale, alle scenografie. Grazie in particolare alla piratessa Francesca, mamma di Chiara, orsetta, per aver letto e interpretato la storia iniziale.

E, anche se oramai il trailer non serve più, lo includiamo qui nel caso aveste voglia di rivederlo 😉


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