martedì 12 giugno 2018

Festa di fine anno e del 110eLode – PARTE 2

Finiti i canti ci siamo messi in fila per andare in chiesa.

Dentro alla chiesa c’era un sacco di gente, ma noi siamo entrati dal portone grande in mezzo e, anche se eravamo gli ultimi, siamo andati dritti dritti davanti in prima fila, e ci siamo seduti addirittura sui gradini dell’altare.
Don Stefano ci ha accolto con delle parole di benvenuto e dopo la benedizione abbiamo cantato la canzone che ci ha insegnato il signor Elio, che è il nonno di Giacomo dei Delfini, e che fa “ti ringrazio mio Signore”. 



Poi, finita la Messa, siamo usciti e sul sagrato alcuni genitori ci hanno dato dei palloncini colorati, di quelli che bisogna tenerli stretti se no volano via, e c’era tantissima gente, tutti che ridevano, parlavano, mangiavano: infatti nel cortile della casa di Don Stefano qualcuno aveva messo dei tavoli e aveva preparato un sacco di cose da mangiare.
Ad un certo punto, in tutta questa allegra confusione, il papà Urbano, dall’alto della sua altezza, ha gridato che era il momento del lancio dei palloncini, e allora al TRE noi li abbiamo lasciati andare, e anche se qualcuno si è incastrato subito sotto al tetto della casa del Don, gli altri sono volati via ed erano bellissimi.




Ci hanno scattato tante foto, c’erano dei bambini di cartone dove anche i grandi potevano infilare la testa e far finta di essere dei bambini, e c’era una cornice rossa con dei cappellini come quelli dei remigini, e la gente ci si poteva mettere dentro e sembrare una fotografia.




Quando abbiamo finito di mangiare tutta la pizza e la focaccia e il pane e salame e quando si sono svuotate anche le ciotole dove c’erano quelle cose da VIP che si chiamano cocktail, siamo andati in oratorio, ci siamo tutti seduti e abbiamo mangiato, di nuovo! Lasagne e cotoletta e patate, la nostra passione. 

E c’erano dei ragazzi e delle ragazze vestiti di nero e bianco come i camerieri nei ristoranti di lusso che ci portavano le cose da mangiare. 
E don Stefano ha mangiato insieme a noi. 
Noi a dire la verità non potevamo stare tanto fermi sulle sedie, volevamo solo una cosa: i gonfiabili.
Ma i gonfiabili restavano sgonfi e chiusi dentro al campo da basket, senza bambini.


Dopo abbiamo capito il perché: ad un certo punto, finito il pranzo, le mamme e i papà e le maestre hanno portato fuori dei tavoli, e sopra ci hanno messo tre grandissimi numeri fatti di pane e nutella che erano: un 1, un altro 1 e uno ZERO, e sopra ci hanno infilato della candeline e degli stuzzicadenti con i cappellini.




Questi numeri facevano il numero 110, e noi ci siamo messi tutti intorno perché anche noi facciamo parte di questo numero così grande e abbiamo cantato


È la mia scuola è..una favola da vivere ogni giorno, ogni giorno”

E ha parlato don Luigi, che ha detto che siamo gli eredi di una tradizione significativa e importante e anche gli eredi di persone – quelle che vivevano 110 anni fa – che si sono impegnati per dare ai loro figli un posto dove potessero essere accolti ed educati, e ora questo posto è nostro, e in futuro sarà di altri bambini.
E ha parlato anche Luana mamma di Jacopo, apina, che è la presidente degli Amici dell’Asilo, e che ha ringraziato tutti, uno per uno, ed è stata bravissima perché si è ricordata di tutti. 



E infine abbiamo cantato TANTI AUGURI A NOI, perché era o non era quella anche una festa di compleanno? Certo che sì, era il compleanno della nostra scuola e quindi di tutti quanti noi!
E poi finalmente i grandi hanno tagliato la torta che era buonissima e infine, superfinalmente, intanto che i grandi brindavano, noi bambini siamo saliti sui gonfiabili!! Evviva!! I gonfiabili sono la nostra passione.



Ogni tanto dal campo da basket sbirciavamo cosa accadeva nel resto dell’oratorio: abbiamo visto la mamma di Chiara degli Orsetti e il papà di Daniele dei Delfini girare armati di videocamera e microfono...stavano intervistando le maestre, che si sa che sono come delle rockstar: Francesca coordinatrice, per dire, ha cantato la canzone del galletto che si era perduto!

Abbiamo visto delle mamme dipingere le facce dei bambini che andavano a prendere un po’ di fresco sotto al portico tra una scivolata e l’altra, e anche una bambina grande, Greta sorella di Andrea, tartaruga, dipingere le facce dei bambini più piccoli.

Abbiamo visto le mamme arruolare i bambini che passavano di lì per tirare fuori da una scatola dei biglietti con i numeri della lotteria, per poi annunciarli a gran voce. Qualcuno non ha vinto niente, invece Margherita delle Tartarughe che ha vinto la bicicletta e Giacomo dei Delfini che ha vinto il saltarello sono stati proprio fortunati. 


Abbiamo visto le maestre dare alle nostre mamme delle scatoline rosse: erano le bomboniere con dentro i confetti. 
Non si erano mai viste bomboniere alla festa dell’asilo: significa che questa è davvero una festa supermega importante.


E poi c’era la musica con le canzoni che piacciono a noi, e tutti erano allegri, e le mamme ci hanno lasciato mangiare il gelato e anche il ghiacciolo, e addirittura lo zucchero filato, anche se avevamo già fatto merenda con il pane e nutella della torta 110.


Quando è diventato proprio tardi, e si stava alzando il vento e il sole iniziava ad andare via, qualcuno ha sgonfiato i gonfiabili e subito dopo ha iniziato a piovere e a rinfrescare questa giornata caldissima.

Come c’era scritto nell’invito alle famiglie:

Tante generazioni sono passate da qui, tanti bambini, tante storie ... Tanta vita!
Tutti noi facciamo parte di questa grande storia, ognuno con il proprio speciale pezzetto di cammino ed ora, insieme, abbiamo festeggiato questo memorabile traguardo. 

Questa è una cosa proprio stupenda.

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